Omaggio a Elias Canetti, premio Nobel per la letteratura nel 1971, nato in Bulgaria nel 1905 e vissuto prevalentemente a Vienna.

 

1. L'uomo ha raccolto tutta la saggezza dei suoi predecessori, e guardate quanto e' stupido!

2. I libri che recensiva li leggeva soltanto in seguito. Cosi' sapeva gia' quello che ne pensava.

3. Non andare sempre fino in fondo... c'e' tanto in mezzo!

4. Ognuno vuole amici potenti. Ma loro ne vogliono di piu' potenti.

5. E se quelli che rimangono fossero sempre i peggiori? Darwinismo capovolto.

6. Ognuno dovrebbe vedersi mentre mangia.

7. Tre atteggiamenti fondamentali dell'uomo che corteggia una donna: il millantatore, quello che fa promesse, quello che implora la mamma.

8. Gli animali sono ben piu' strani di noi, se non altro perche' vivono non meno cose di noi, ma non possono dirlo. Un animale parlante sarebbe soltanto un uomo.

9. Leggendo i grandi autori di aforismi si ha l'impressione che si conoscano tutti bene fra loro.

10. Dio fu un errore. Ma e' difficile stabilire se fu commesso troppo presto o troppo tardi.

11. Ogni imbecille, basta che ne abbia voglia, puo' perturbare la mente piu' complicata.

12. Non v'e' illusione maggiore dell'opinione che la lingua fosse uno strumento di comunicazione fra gli uomini.

13. Per quanto siano sgradevoli i nemici, non diventeranno mai tanto noiosi quanto i seguaci.

14. I giorni vengono distinti fra loro, ma la notte ha un unico nome.

15. Una noia mortale emana da quelli che hanno ragione e lo sanno. Chi e' veramente intelligente nasconde di aver ragione.

16. Il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.

17. D'improvviso i risorti, in tutte le lingue, accusano Dio: il vero Giudizio Universale.

18. Zoppica cosi' bene che coloro che le camminano a fianco sembrano storpi.

19. Lei lo sposo' per averlo sempre con se'. Lui la sposo' per dimenticarla.

20. Non dice nulla, ma come sa spiegarlo!

21. Non c'e' testa che non sarebbe interessante. Basta soltanto entrarci dentro.

22. La musica è la migliore consolazione già per il fatto che non crea nuove parole.

23. Gli uomini più tremendi: quelli che sanno tutto e ci credono.