Omaggio a Leonardo Cecchi

1.    Il senatore Salvini riparte sul Natale. Ogni giorno si spinge un po’ più avanti: oggi secondo lui c’è qualcuno che vuole – testualmente – “rubare il Natale ai bambini”. Ora, al di là della stupidità dell’affermazione, penso sia giusto evidenziare quanta cattiva, ma cattiva davvero, politica ci sia dietro il suo modo di fare, là dove con cattiva io intenda marcia, storta, tossica e del tutto artefatta. Perché in sostanza funziona così: lo staff, ogni giorno, gli passa dei sondaggi di gradimento su vari temi. Il Natale, evidentemente, sarà facilmente risultato uno dei temi più a cuore degli elettori in questo periodo. E questo assieme ai bambini, altro grande tema che sta a cuore alla gente. Individuati i temi, Salvini cerca dunque la chiave giusta per parlarne strumentalmente alla politica: semplice, più semplice, infinitamente semplice tanto da diventare, tecnicamente, “stupida”, nel senso di illogica, così da poterla rendere potabile a tutti. In questo caso, ha quindi prodotto questo concetto enormemente semplificato: qualcuno vuole “rubare il Natale ai bambini”. E la scelta delle parole non è casuale perché vuol trasmettere questo agli elettori: io (eroe del popolo) sto denunciando (sono coraggioso) il fatto che il governo (mio nemico) voglia rubare (a voi) il Natale (a cui tenete molto) ai bambini (vostri figli). In altri termini, io sto dalla vostra parte contro quelli brutti, sporchi e cattivi. Tutto espresso con semplicità disarmante. Ecco, questa è allora una politica tossica, marcia. Perché non trasmette nulla, se non miseri trucchi di psicologia del marketing.   

2.    Per il Green Pass si scatena l'inferno. Per il rincaro sino al 40% delle bollette che falcidierà centinaia di migliaia di famiglie non vola una mosca. La vera dittatura è quella di chi crea problemi illusori per non parlare di quelli reali.   

3.    Il 5% degli italiani più ricchi ha il 41% della ricchezza nazionale, derivata dallo sfruttamento del lavoro del 60% più povero, che arriva a malapena al 16% di ricchezza. Per la Lega i primi devono pagare la stessa aliquota fiscale dei secondi. Eccolo il 'partito del popolo'.   

4.    Oggi la Meloni ha detto che "dobbiamo liberarci di chi calpesta il Tricolore". Mentre invece con quelli che con il Tricolore ci si puliscono il posteriore va bene anche allearsi, a quanto pare.   

5.    Pregiudicati candidati, parlamentari che impediscono a colleghi di votare, nomi scritti per far ridere, la 3a carica dello Stato che deve rallentare gli scrutini perché la 2a carica gioca col telefonino. Manca il rispetto per il Paese reale che il tempo di giocare non ne ha.   

6.    Salvini oggi dice che l'RdC è strumento sleale e di disincentivo al lavoro. Stando a quante promesse ha disatteso, idee cambiate e assenze sul lavoro che ha accumulato negli anni parla da massimo esperto di ambedue le cose. Però a 20.000 euro al mese, non 500 scarsi.   

7.     Meloni impazzita. Ferocissima e stracolma di bile si scaglia contro Guccini. Non aspettava altro che l'occasione giusta. Il motivo? Perché Guccini ha rivisitato Bella Ciao mettendocela dentro. Anzi, associando i fascisti ad alcuni suoi seguaci. E lei si è imbestialita. Imbestialita. No no, non ci sta. Perché evidentemente la Meloni non vuole passare per fascista. Ma figurarsi. E come darle torto?

L’ha dimostrato bene ieri, quando alla Camera tutti i deputati si sono alzati ad applaudire per commemorare il 25 aprile. E i suoi sono rimasti seduti. L’ha dimostrato bene oggi, non spendendo una parola (una) sul 25 aprile, che è festa nazionale, riuscendo in questo a farsi battere persino da Salvini. Lo dimostra bene il suo braccio destro e sodale Ignazio La Russa, che prima ha proposto di abolire la stretta di mano per tornare al saluto fascista per poi proporre di “cambiare” il 25 aprile perché “divisivo”. Lo dimostrano bene i suoi alleati internazionali come Orban, che chiudono i parlamenti e chiedono pieni poteri. Lo dimostrano i suoi dirigenti locali, che ogni tre per due organizzano cene in onore di Mussolini o vanno in giro gridando di “avere il diritto di dirsi fascisti”. Quindi la capiamo bene la Meloni. E non capiamo come Guccini possa così assurdamente aver accostato il suo partito al fascismo. Nella stessa maniera in cui non capiamo (davvero) come lei faccia a non perdere occasione per tacere per rispetto della sua stessa dignità.   

8.     Copio e incollo giacché ne ritengo la diffusione molto importante. Ci insegna chi sono Lega e Fratelli d'Italia.

Dalle notifiche

6000 Sardine Vagabonde

Rossana Baretti  

Vergogna vergogna

Leonardo Cecchi

Andata. Ieri sera la destra ha dato l'ennesimo, pesante schiaffo al Paese: ha infine ridato il vitalizio a Formigoni.

Con 3 voti a favore (Lega e Forza Italia) e 2 contrari, la Commissione ha infatti deciso di riassegnargli il vitalizio che grazie alla delibera del Presidente Grasso era stato tolto a lui e a tutti i condannati in via definitiva. Il principio era sacrosanto: se sei condannato per corruzione, soldi dei contribuenti non ne prendi.

Questo principio è stato spazzato via. E nel nome della politica più lontana da ogni idea, anche vaga, di servizio al Paese e alla cittadinanza, è stata commessa un'ingiustizia degna di una società governata da un sistema ancien regime, dove un grosso pezzo della classe politica è evidentemente convinto di essere titolato a fare come gli pare e piace, in genere a spese dei lavoratori e in barba ad ogni minima questione morale.

Solo questo: vergogna. Perché altro non vi si può dire.   

9.    Dice Calderoli che sul referendum c'è stato un "complotto per non far raggiungere il quorum". Ha ragione, è stato il complotto più grande del mondo: l'hanno organizzato i 36 milioni di italiani che non sono andati a votare.   

10. Che brava la Meloni che oggi chiede a Salvini e Berlusconi di far cadere il governo per andare ad elezioni, dato che il suo partito guadagna punti. Con inflazione, caro energia, benzina alle stelle, guerra e i fondi del Pnrr da incanalare, sarebbe davvero un toccasana ritrovarci con un governo dimissionario. Lo sarebbe per l'Italia. Bello il patriottismo della Meloni, vero? La patria è dove sono i suoi interessi personali. Il resto può anche sparire. (in collaborazione con Cesare Di Trocchio)

11. Ma guarda. Un effetto l'esito del referendum l'ha avuto: hanno sospeso la raccolta firme per indire l'altro che vuole abolire il Reddito di cittadinanza. "Solo rimandato", dicono oggi. Sarà invece che di figure non meravigliose ne basta una, mi sa. E con questo referendum hanno già dato. A spese nostre, per inciso.   

12. Quando Salvini dice ai suoi elettori che devono "credere" ha ragione. Se iniziassero a "ragionare" anziché "credere" con il cavolo che voterebbero un partito che vuole far pagare loro la stessa aliquota fiscale di Ronaldo.   

13. Meloni parla di un complotto ai danni della destra. È una carta vecchia che, guarda caso, si giocano quando si scopre che la gente che porta nei ministeri e in Parlamento ha situazioni ambigue, se non torbide. Di questo complotto non si sa mai chi ne fa parte, non ci sono mai nomi e cognomi. In compenso però si sa che oggi il 70% dei parlamentari eletti condannati o indagati sono del centrodestra. Si sa che Fratelli d'Italia detiene il record di esponenti condannati o indagati per mafia. Di loro abbiamo i nomi e i cognomi.   

14. Oggi i ministri leghisti propongono di togliere quel canone dalla bolletta e legarlo al semplice possesso di uno smartphone. Quindi pagheranno tutti, ma proprio tutti. Senza via di scampo.   

15. Se fosse vero che la Meloni sapeva già da un mese dei fuori onda dell'ex compagno, la vicenda sarebbe culturalmente ancora più grave. Saremmo di fronte ad uno show organizzato in pieno stile Mediaset, con post preparato da chissà quanto, timing scelto con cura, finta spontaneità. Onestamente degradante. La politica dovrebbe essere sempre una cosa seria. Ma a maggior ragione quando si ricopre un ruolo così importante. Prestarsi a trasformare l'arena politica in un salotto da seconda serata è squalificante non solo per chi lo fa, ma per l'intero Paese.   

16. Quando ci chiediamo perché l'Italia non cresce, perché siamo diventati fanalino di coda, perché Paesi come la Spagna e oggi perfino la Grecia, che ieri erano anni luce dietro noi, ci stanno superando in tutto, la risposta (detto davvero senza retorica) che dobbiamo darci è questa: la cattiva, ma davvero cattiva, politica. Volete una dimostrazione? Eccovela: da ieri gira nei ministeri un dossier che fa letteralmente cadere le braccia. Il dossier che dice chiaramente che il «patto» Italia-Albania ci costerà 100 milioni di euro (soldi nostri) e avrà come risultato il trasferimento di 700 migranti circa, non 3000. Siamo a 142.000 € a persona. E per cosa?   

17. "Quando a destra dovrebbero chiedere scusa dicono invece "Sono orgoglioso, sono orgoglioso che il mio ministro abbia fatto fermare il treno!".   

18. Io continuo nel mio ostinato tentativo di svegliare una parte dell'elettorato di centro-destra. Oggi lo faccio condividendo una notizia disarmante: grazie a Salvini, i proprietari degli stabilimenti balneari quest'anno si vedranno il canone ridotto del 4,5%. Non solo già pagavano una miseria, ma oggi quella miseria si sconta pure. A voi invece vi tagliano la sanità. Trovate tutto online, elettori. E per favore aprite gli occhi: questa gente fa gli interessi di un 8-10% della popolazione, la più ricca, quella che ha privilegi che voi vi sognate, usando il vostro voto. Stanno facendo di tutto per farvelo capire: aprite gli occhi.   

19. Tutte le volte che ci sono episodi su gente che fa il saluto fascista, come ieri ad Acca Larenzia, riemerge lo stesso, identico tema a ridicola difesa degli stessi: "Perché allora è legale quello comunista e non quello fascista?". La risposta è banale: perché il comunismo in Italia non ha mai instaurato una dittatura, non ha mai fucilato gente, mandato altra al confino; non ha mai trascinato il Paese in una guerra mondiale; non ha mai agevolato la deportazione prima e lo sterminio poi di centinaia di migliaia di persone; non ha mai aiutato un invasore straniero a rastrellare e uccidere civili, bruciare le case, radere al suo villaggi e città. Il fascismo invece sì. Convintamente. La risposta è questa.   

20. Presidente Meloni, perdoni il ritardo, ma volevo farle gli auguri di buon compleanno. Però volevo anche chiederle una cosa con estrema sincerità. Lei o qualcuno del suo Governo sta provando un minimo di vergogna per aver alzato la soglia d'usura al 21% sulla TAEG per la cessione del quinto ai pensionati entro i 15mila euro? 21%, Presidente. Su pensionati che se arrivano a chiedere un prestito di 15mila euro vuol dire che sono alla fame. Gente che se va bene si prende 800 euro di pensione. E pensi l'ironia: un risparmiatore medio, quando va bene, punta al 4% annuo se presta soldi allo Stato. Qui invece si autorizzano cravattari e strozzini ripuliti a mangiare fino al 21% sul quinto di pensionati. Buon compleanno Presidente Meloni.   

21. "È un momento ambiguo e il futuro è incerto, ma almeno qui a La7 possiamo parlare liberamente". L'eleganza di mandare messaggi chiari senza sbavature, senza scadere nella rissa come fanno tanti. Parlano i fatti. Parla la censura. Ma parlano anche i numeri che testimoniano il fallimento di una Rai ormai ridotta a megafono della destra. Bravo Augias.   

22. “È un momento ambiguo e il futuro è incerto, ma almeno qui ha La7 possiamo parlare liberamente». L'eleganza di mandare messaggi chiari senza sbavature, senza scadere nella rissa come fanno tanti. Parlano i fatti. Parla la censura. Ma parlano anche i numeri che testimoniano il fallimento di una Rai ormai ridotta a megafono della destra. Bravo Augias.   

23. Ieri su TeleGiorgia si è arrivati a un livello superiore di distrazione dell'opinione pubblica: invitare il ministro dell'agricoltura, in arte il cognato d'Italia, a rivendicare lo straordinario risultato di aver spedito bucatini e rigatoni nello spazio. Sembra una barzelletta, ma siamo a questo.   

24. Cari agricoltori, non fatevi fregare ancora una volta da questi due, che quando parlano delle questioni che voi sollevate dicono che sono frutto "della follia della sinistra europea". Il commissario all'agricoltura dell'Ue è un polacco che si chiama Janusz Wojciechowski e non è socialista né comunista: è di estrema destra e il suo partito è lo stesso di Giorgia Meloni. Il Ministro dell'Economia che ha firmato i tagli è Giorgetti, quota Lega e Salvini. Quello dell'Agricoltura che li ha avallati e non ha battuto ciglio è Lollobrigida, cognato della Presidente del Consiglio. Non fatevi pendere in giro: non ci sono "follie della sinistra qui". Lo dicono perché vi trattano da gonzi, da ingenuotti a cui si può far bere di tutto, provando - come da sempre fanno - a passare da eroi su questioni che loro stessi hanno creato, inventandosi nemici inesistenti. La responsabilità è solo loro. Lo dicono i fatti, i nomi, le carte, la realtà. Lo dice ogni atomo della vicenda. Non fatevi fregare.   

25.  Io sono curioso e forse qualche sedicente economista potrà fugare i miei dubbi. La Spagna di Sánchez qualche giorno fa ha (nuovamente) aumentato il salario minimo, portandolo a 1.134. Dal 2018 ad oggi siamo passati da 736 euro a 1.134, appunto. Eppure, nonostante questa scellerata decisione, leggo anche che la Spagna cresce molto più della media europea. Nel 2023, ad esempio, è cresciuta del +2,3% (noi +0,9%). In sostanza, nonostante un salario minimo in netta crescita, il Paese pare non essere esploso, caduto nel caos. Non c'è stata nessuna lacerazione dell'economia: anzi, sono cresciuti e corrono più di noi. Sono quindi stupito. Perché in Italia, quando ne parli, un pezzo di classe dirigente si mette le mani nei capelli: sarebbe la fine dell'economia. Il collasso, la pazzia. Non si può fare, dicono. E poi non serve neppure: "ci pensa il mercato!". Gli altri sì, possono. Noi no. Noi siamo speciali. E forse però un po' speciali lo siamo davvero, perché qui da noi funziona così: un pezzo di imprenditoria si dà apertamente al brigantaggio. Ricatta, sfrutta, minaccia la povera gente sempre più disperata. Pesca a piene mani nell'enorme bacino di disperati, che oggi conta 5,7 milioni di persone. Poi con una parte del denaro rapinato, estorto, cavato dal sangue di povera gente spesso pagata anche 2 o 3 euro l'ora, paga un pezzo di classe politica affinché tenga bloccate misure di tutela del lavoro, eroda il welfare, così da poter continuare a briganteggiare in piena serenità e avere un bacino di forza lavoro a basso costo e ricattabile sempre a disposizione. Noi siamo speciali. La risposta è questa: Sànchez! (Leonardo Cecchi)

 

Per tornare alla HomePage

 

Per tornare all’indice Autori