Omaggio a Luciano De Crescenzo, ingegnere, scrittore, regista.

 

 

1.   Sono un libridinoso.  

2.   "Solo gli stupidi non hanno dubbi!". "Ne sei sicuro?". "Certo, non ho dubbi!".   (ripresa da Georges Courteline)

3.   Oggi il settanta per cento dell'umanita' muore di fame... e il restante trenta per cento fa la dieta.  

4.   La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione e Televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.  

5.   Alcuni temono che la felicita' sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a piu' non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che piu' corrono e piu' se ne allontanano.  

6.   Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla. (ripresa da Bertrand Russell)  

7.   I vecchi che posseggono il senso dell'umorismo hanno diritto al trenta percento di sconto sull'eta'.  

8.   Non conviene fare sesso. Dura poco, si fa una gran fatica e la posizione e' ridicola.  

9.   La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere. Quelli uguali non contano.  

10.                     L'ideologia predominante dei giovani è quella dello stare insieme agli altri giovani, o, che è lo stesso, dello stare lontano dai vecchi.  

11.                     Lo studio non è lavoro ma la forma più gloriosa di gioco.  

12.                     Gli uomini sono angeli con un'ala sola. Possono volare solo abbracciati.  

13.                     La parola esagerazione non esiste nel vocabolario dell'amore.  

14.                     Nel Fedro di Platone, Socrate diceva che la scrittura era una minaccia per la cultura perché a un libro non si possono fare domande. A Socrate mancava Internet.   

15.                     Accomunanza: Vivere insieme non avendo nulla in comune come i napoletani e i milanesi, due popoli diversi uniti dalla stessa televisione. (da “Dialogoi” )

16.                     Il mondo è una mazza, come quelle che si usano per suonare i ‘gong’. La mazza è sempre la stessa, ma il suono che ne esce è diverso perché sono diversi i piatti che rimbombano. E noi siamo i piatti.