Omaggio a Paolo Hendel, comico toscano (Firenze, 1952).

 

1. Prometto di non dire piu' che i socialisti rubano. In cambio i socialisti potrebbero smettere di rubare.

2. Carcarlo Pravettoni, l'unico mammifero che deve utilizzare l'intero sistema nervoso per battere le palpebre.

3. Carcarlo Pravettoni, un uomo che in soli 6 mesi di lavoro e' riuscito a riportare in attivo tutta la concorrenza.

4. Carcarlo Pravettoni, l'unico uomo pagato dalla concorrenza per rimanere li' dov'e'.

5. Carcarlo Pravettoni: sue le frasi guida per i giovani imprenditori: OBIETTIVO QUALITA' ; CONQUISTARE UTENTE ; PERSO CUCCHIAIO PAPPA.

6. Carcarlo Pravettoni: davanti l'uomo, di dietro il manager, e di fianco l'infermiere con le siringhe.

7. Carcarlo Pravettoni, leader della Carter&Carter, multinazionale specializzata in generi alimentari e sostanze che potrebbero diventarlo.

8. Ritorna Carcarlo Pravettoni, leader della Carter&Carter, azienda all'avanguardia nel campo delle norme anti-infortunistiche: su una delle pareti dello stabilimento c'e' un cartello che dice: "In caso di incendio, rallegrarsi", e l'hanno scritto i pompieri!

9. Io ho a cuore il problema degli anziani, anzi! Conosco la loro situazione economica, so quant'e' dura tirare avanti con quella misera pensione... Per questo, noi della Carter&Carter abbiamo inventato la "Dentiera ad Ore". Mi spiego meglio: la dentiera costa parecchio; ma quanto mi mastichi al giorno? Due ore? Forse anche meno. E' antieconomico, e' uno spreco tenere inutilizzata 22 ore su 24 una cosa cosi' costosa! E allora, ecco l'idea: durante i pasti, gli anziani si riuniscono a piccoli gruppi, ed ogni gruppo usa una ed una sola dentiera, passandosela a turno. Cosi' si risparmia, e l'anziano ha anche modo di fare nuove conoscenze, di vincere quella condizione di solitudine che lo opprime...

10. Recita un antico proverbio cinese: E' vero che chi semina raccoglie, ma e' anche vero che chi raccoglie si china e a chinarsi lo si prende facilmente nel culo.

11. Formigoni lotta contro i preservativi perche' ha paura di soffocare.

12. Da quando è nato Pravettoni, dentro a mai dire gol (grazie ad un lavoro e a un clima straordinario con la Gialappa's), io giro con il mio psicanalista di fiducia al fianco, perché non so più chi sono dei due. Quindi il problema c'è.

13. Io sono contro le ipocrisie, le faccio un esempio, l'altro giorno gli operai della mia fabbrica sono venuti da me in delegazione e mi hanno detto: "Maestà - mi chiamano così. Ci tengono, - possiamo umilmente chiederle dopo anni e anni un piccolissimo aumento salariale, non tanto per noi, quanto per dar da mangiare ai nostri magri e smunti figlioletti?". Io di fronte ad una richiesta del genere cosa dovevo dire? Non ci ho pensato nemmeno un secondo e subito ho risposto loro: "Col cavolo che vi do l'aumento".

14. E' inutile nascondere l'essenza delle cose, mi piace essere sincero e con i miei dipendenti in questo modo non ci sono malintesi, loro sanno che sono una merda e mi rispettano come tale.

15. Tutta la vita con due occhi che fanno a gara a guardare nella stessa direzione. Beati gli strabici, almeno guadagnano qualcosa!

16. Carcarlo Pravettoni e' un uomo elegante, affabile, cortese e con le mani curate. Veste un completo blu con cravatta a righe e camicia bianca. Porta scarpe inglesi. Tutta la sua persona emana un gradevole profumo di provola affumicata.

17. "L'unico, vero crimine di Sofri" di Paolo Hendel

Cerchiamo di riassumere i fatti principali di questa vicenda.

2 febbraio 1942. Reparto maternità dell'ospedale di Trieste. La signora Sofri è in sala parto in attesa della nascita del figlio Adriano, assistita da un'ostetrica e da un medico chirurgo. D'un tratto arriva la sconvolgente notizia: qualcuno s'è fregato il motorino del chirurgo parcheggiato davanti all'ospedale.

In seguito a una soffiata dell'ostetrica, pentita, Adriano Sofri, appena nato, viene messo sotto processo come il mandante del furto, insieme al futuro compagno di giuochi Giorgio Pietrostefani, che qualcosa ci deve entrare per forza anche lui. Esecutore materiale, Ovidio Bompressi, che nascerà qualche anno dopo.

I tre si professano innocenti, e pertanto vengono ritenuti colpevoli. La mancanza di riscontri e di prove a loro carico viene considerata un'aggravante. Data la tenera età, vengono condannati a 10 anni di galera.

Il 15 novembre 1952. In una classe della scuola elementare "Matteotti" uno scolaro rompe in un pianto disperato: qualcuno ha scassinato il suo panierino e gli ha fregato il panino con la mortadella. Il bidello, messo alle strette, si pente, e fa il nome del piccolo Adriano, iscritto alla stessa scuola ma quel giorno assente per malattia. L'alibi precostituito della malattia è un segno preciso della colpevolezza del Sofri.

A seguito di una perquisizione tempestivamente ordinata dall'autorità giudiziaria, nella cartella di Adriano viene rinvenuto un foglietto scritto di suo pugno, e dai piccoli Pietrostefani e Bompressi sottoscritto, contenente un pensierino contro la fame nel mondo.

E' il tassello mancante. Le indagini della magistratura vanno avanti e alla fine, come sempre, la verità trionfa e si delinea un quadro completo delle responsabilità del triocriminale. La lista è lunga.

1799, Luigia Pallavicini cade da cavallo. "Fu Sofri a dirmi di farla cadere!", confessa tra le lacrime il cavallo pentito.

28 dicembre 1908, terremoto di Messina. Decimo grado della scala Mercalli. Mercalli Giuseppe, pentitosi, fa il nome di Sofri, Pietrostefani e Bompressi. "Mi hanno mandato loro!", confessa al magistrato. "Dove?". "A cagare!", risponde il Mercalli ridendosela come un cretino.

1966, alluvione di Firenze: pochi attimi prima del drammatico evento, mentre l'acqua del fiume, arrivata ormai al limite massimo, sfiorava le sponde, da più di un testimone furono visti il Sofri, il Pietrostefani e il Bompressifare pipì in Arno.

Intanto Sofri, accusato nel frattempo di essere anche il mandante morale delle Guerre Puniche, vistosi alle strette, seguita a professarsi innocente e così facendo conferma per intero le sue colpe: fu lui a causare la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e d'Oriente; fu sempre lui a sgonfiare le ruote della 600 di mio zio nel 1953; sua fu infine la responsabilità morale e civile dell'estinzione dei dinosauri sulla terra, come ha poi confessato un ominide dell'era neozoica, all'epoca complice del Sofri e primo pentito della storia dell'umanità.

Concludendo, vogliamo qui notare un fatto curioso e cioè che il Sofri non sia mai stato processato per l'unico vero crimine da lui commesso: quello di essere grande amico di Giuliano Ferrara.