GLI EBREI E LE STORIELLE EBRAICHE

1.     Samuele va spesso a fare la spesa (la ragione vera e' che incontra spesso delle massaie che cerca di intortare). Un giorno conosce Maria e organizzano un incontro a casa di lei. Lei gli dice: "Vieni questa sera dopo le 9; mio marito esce verso quell'ora e non ritorna mai prima di mezzanotte. Ma siccome non so l'ora esatta in cui esce, tu aspetta di sotto, perché dopo che e' uscito ti tiro giu' una moneta da 100 lire". La sera Maria aspetta che il marito esca, poi getta la monetina dalla finestra e si metta in trepida attesa del suo amante. Ma aspetta aspetta e questi non arriva. La mattina dopo esce per fare alcune spese e trova Samuele ancora giu' in giardino e gli chiede: "Beh, cosa e' successo? perché non sei salito?". E Samuele: "Non riesco a trovare la monetina!".

2.     Un ebreo in punto di morte chiama a se' i suoi cari: "Sara, moglie mia dove sei?". "Sono qui, stai tranquillo". "Giuditta, figlia mia, dove sei?".  "Sono qui padre, non agitarti". "David figlio mio dove sei?". "Padre sono qui". "Ma allora al negozio chi ci sta?".

3.     Un ebreo di nome Giacobbe si trova in cattiva situazione economica, per cui entra nella sinagoga e prega Dio: "Dio, per favore, aiutami, fammi vincere una lotteria, una qualsiasi delle tante che ci sono. Cosi’ sistemo i miei affari e la mia famiglia". Viene il giorno dell’estrazione, ma in nostro amico non vince. La settimana dopo ritorna nella sinagoga: "Dio, per favore, sono disperato, se non vinco sono rovinato, io, mia moglie e i miei figli. Fammi vincere alla lotteria". Ma anche questa volta non vince nulla. Cosi’ la storia si ripete per varie settimane senza che l’ebreo vinca nulla. Un giorno dopo l’ennesima preghiera nella sinagoga Dio si fa vivo con lampi e tuoni ed esclama: "Giacobbe, insomma, io ti voglio aiutare, ma vienimi incontro: compra un biglietto!".

4.     Ci tengo molto al mio orologio. Me l'ha venduto mio padre sul letto di morte! (Woody Allen)

5.     Un ebreo dice ad un amico: "Ti ricordi di mio figlio? Tu sai che l' ho sempre educato nel rispetto della religione ebraica. E' successa una cosa strana: l'ho mandato in Israele perché cresca da vero ebreo, e lui... e' tornato cristiano". "E' strano. Anch' io ho educato mio figlio nel rispetto della vera religione, ma quando l'ho mandato in Israele, e' tornato cristiano anche lui". "Questo e' molto strano, parliamone al rabbino: "I nostri figli che abbiamo educato da veri ebrei sono andati in Israele e sono tornati a casa cristiani". "Questo e' molto strano perché anche mio figlio, e' andato in Israele e, malgrado sia stato allevato da vero ebreo, e' tornato a casa cristiano". "Cosa possiamo fare? ". E il rabbino: "Chiediamo al Signore: Signore di Israele, Dio di Isacco e di Giacobbe, ascoltaci, vogliamo chiederti un consiglio: i nostri figli, tutti degli ottimi ebrei, sono andati in Israele e sono tornati a casa cristiani, che possiamo fare? ". E Dio: "Questo e' molto strano, perché anche mio figlio... ".

6.     Un ebreo impara a giocare a golf, e la cosa gli piace cosi' tanto che si allena tutti i giorni. Il sabato pero' e' giorno di preghiera e di riposo per gli ebrei, e lui deve astenersi anche dal giocare a golf. Pero' non resiste e il sabato mattina presto corre al campo di golf ancora chiuso, scavalca la recinzione e si prepara a dare due tiri veloci veloci prima che arrivi qualcuno. Fatto sta che in cielo c'e' San Pietro che vede tutto e riferisce a Dio: " Aoh!  Dio, c'e' un ebreo che sta a giocare a golf! E' Sabato! Non si puo' giocare a golf! Lo devi punire!". "Vabbene, mo' glielo faccio vedere io!". L'ebreo mette a terra la pallina e... tok! con un solo tiro centra la buca a 300 metri di distanza! San Pietro, sbalordito: "Aoh, ma che fai? Quel tipo, ti ho detto, e' un ebreo! Sta a giocare a golf di sabato! E tu gli fai far buca al primo colpo?". "Eh, infatti! Mo' voglio vedere a chi cazzo lo racconta!".

7.     In Israele una famiglia di arabi, padre madre e bambino, stanchi delle discriminazioni loro inflitte, decidono di convertirsi alla fede ebraica. Si rivolgono ad un rabbino che li avverte: "Dovete provarmi la sincerita' della vostra conversione al Dio di Israele". "Siamo pronti a tutto, rabbi!". "Allora mi dimostrerete la vostra fede nel Signore attraversando a piedi un campo minato". Si recano nel luogo e danno inizio alla prova. Inizia il padre che, passo dopo passo, riesce ad attraversare il campo. Il rabbino: "Superando questa prova, fratello, tu hai dimostrato la tua fede, e Dio ti ha accolto fra di noi". Subito dopo, passo dopo passo, anche la madre riesce a passare. Il rabbino: "Superando questa prova, sorella, tu hai dimostrato la tua fede, e Dio ha dimostrato di volerti accogliere nella nostra Chiesa". Alla fine anche il figlio prova ad attraversare il campo, ma dopo un paio di passi ... boomm!! Il rabbino: "Dio mio che sciagura!". E i genitori: "Nessuna sciagura! Un piccolo bastardo arabo in meno!".

8.     Migliaia di anni fa Dio e' alla ricerca del popolo eletto. Si presenta agli Egizi dicendo: "Cerco il popolo eletto". "E in cosa consiste?". "Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti". "E cioe'? Dacci un esempio". E Dio: "Ad esempio: Io sono il Signore, Dio tuo, non avrai altro Dio al di fuori di me". E il popolo Egizio: "Eh no! Noi siamo abituati a tanti Dei, il Dio Sole, Anubi, ecc, e un Dio solo non e' proprio possibile". Allora Dio va dal popolo Fenicio: "Cerco il popolo eletto". "E in cosa consiste?". "Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti". "E cioe'? Dacci un esempio". "Ad esempio: non rubare". E il popolo Fenicio: "Eh no! Non e' possibile! Noi siamo un popolo abituato a fare commerci in tutti i mari, e il commercio vuol dire anche un po' rubare... ". Allora Dio va dal popolo Greco: "Cerco il popolo eletto". "E in cosa consiste?". "Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti". "E cioe'? Dacci un esempio". "Ad esempio: "Non desiderare la donna d'altri". "Eh no! Non e' possibile! Noi siamo un popolo dedito all'amore sotto tutti gli aspetti (v. Elena di Troia, ecc)". Allora Dio va dal popolo ebraico: "Cerco il popolo eletto". "E in cosa consiste?". "Consiste nel seguire i miei 10 comandamenti". "E quanto ci costano?". "Ma nulla, sono completamente gratis!". "Beh, allora, li prendiamo tutti in blocco!".

9.     Ad Assisi si incontrano i rappresentanti di varie religioni, un missionario Cattolico, un Rabbino ed un Mussulmano e parlano delle diverse esperienze. Il Cattolico: "Eravamo in pieno oceano ed il mare era in burrasca, vento e onde minacciavano di rovesciare la nave, ma ci mettemmo a pregare tutti insieme e dalle nuvole un raggio di sole ci illumino' la via calmando le acque e placando il vento. Fu un vero miracolo di Cristo!". Il Mussulmano: "Eravamo nel deserto durante una bufera, scarsi i viveri e l'acqua, la strada era smarrita, pregammo Allah e un raggio di sole usci' dalle nuvole, placo' il vento e ci indico' la via per l'oasi. Fu un vero miracolo di Allah". Il Rabbino: "Camminavo nel ghetto di New York, era sabato, attento a non commettere peccati, quando di fronte a me vedo un portafogli pieno di dollari; non potevo toccarlo per le Sacre Leggi, ma un raggio di sole buco' le nuvole ed illumino' il ricco  portafogli. Fu un miracolo, tutto intorno era sabato, ma li' era mercoledi".

10.  "Dacci un taglio" disse l'ebreo al rabbino. "Taglio corto" disse il rabbino all'ebreo.

11.  I gabbiani, come noto, seguono le navi in attesa dei rifiuti alimentari che vengono gettati da esse. Nave da crociera americana: 1.500 gabbiani al seguito. Nave greca: 1.000 gabbiani al seguito. Nave ebraica: due gabbiani al seguito. Nave genovese: un gabbiano che vola con un'ala sola: sotto l'altra ha la merenda!

12.  Succede una disgrazia in casa Blumenfeld. Si gioca a poker in 5, quando il vecchio Cohen ha un infarto e muore senza aver ripreso conoscenza. Dice Blumenfeld a Weiss: "E adesso che cosa facciamo?". "Togliamo i sei", risponde Weiss. (Ferruccio Folkel)

13.  Un prete e un rabbino, amici da tempo, sono soliti trovarsi in bicicletta. Un giorno il rabbino arriva e vede il prete a piedi: "Amico mio che e' successo?". "Ah ! Neppure per il loro parroco hanno rispetto! Ieri da davanti la chiesa mi hanno rubato la bici! Ma domenica vedrai! Gli faccio una predica con i fiocchi". La settimana dopo si rivedono e il prete ha la sua bella bici. Il rabbino gli chiede se la predica abbia fatto effetto e il prete risponde: "Eh si', ho parlato dei 10 comandamenti. Con tono drammatico ho cominciato a dir loro: 'Io sono il Signore tuo Dio, Non avrai altri dei all'infuori di Me !' Quando sono arrivato al Non rubare ho guardato i miei fedeli negli occhi ripetendo: 'Tu non rubare.... TU ... Tu non rubare!'. Il giorno dopo riavevo la mia bella bici di fronte alla chiesa!". Tempo dopo il prete vede il rabbino a piedi e gli chiede cosa sia successo. "Ah ! Neppure per il loro Rabbino hanno rispetto ! Ma faro' come te. Questo sabato faro' una lezione sui 10 comandamenti come non ne hanno mai sentite!". La settimana dopo il rabbino ha di nuovo la sua bici e il prete gli chiede come sia andata. E il rabbino: "Ho fatto proprio come te ! Ho cominciato a dire i 10 comandamenti, uno ad uno: 'Io sono il Signore tuo Dio, Non avrai altri dei all'infuori di Me ...'. Quando sono arrivato al 'Non desiderare la donna d'altri'... mi sono ricordato dove avevo lasciato la bici!".

14.  Due rabbini sono in visita in America. Davanti ad una chiesa vedono un cartello: "2.000 dollari per chi si converte al cattolicesimo". Il primo rabbino, veramente offeso dal vedere una religione caduta cosi’ in basso, dice al suo compagno: "Entro e vado a vedere cosa c’e’ di vero. Tu aspetta qui fuori". Poco dopo il primo rabbino esce dalla chiesa e il suo amico gli chiede: "E allora? E’ vero che danno 2.000 dollari per una conversione? ". E il primo rabbino guardandolo di traverso: "2.000 dollari? Ma voi ebrei non avete altro per la testa!".

15.  Ogni anno, subito prima di Pasqua, il Capo Rabbino di Roma si presenta in Vaticano dal Papa e gli porge una busta molto antica. Il Papa la prende, scuote la testa e la restituisce al Capo Rabbino che se ne ritorna via. Questa usanza avviene da quasi 2000 anni ed e’ poco conosciuta da altri all’infuori dei due soggetti citati. Succede che un anno siano di nuova nomina sia il Papa che il Capo Rabbino. Quando il Capo Rabbino presenta al Papa l’antica busta, come il suo predecessore gli aveva insegnato, il Papa, come gli aveva insegnato il suo predecessore, la guarda e la restituisce al Rabbino. Pero’ il Papa aggiunge: "Questo rituale mi sembra strano. Non ne capisco il significato. Che cosa c’e’ dentro la busta?". Ma il Rabbino risponde: "Che io sia dannato se lo so. Sono nuovo anch’io. Ma basta aprire la busta e conosceremo il contenuto". Il Papa accetta la proposta del Rabbino e insieme lentamente e con molta cura aprono la vecchissima busta e leggono il foglio in essa contenuto... il conto dell’Ultima Cena!

16.  Perché gli ebrei sono circoncisi? Perché le donne ebree non comprano nulla se non c'e' almeno il 20% di riduzione.

17.  Un giovane ebreo studioso del talmud decide, per approfondire i suoi studi, di visitare le comunita' ebraiche sparse per il mondo. Prima di partire va dal suo rabbino che gli dice: "E ricorda sempre: la vita e' una fontana!". Il giovane ascolta riverente le sagge parole del vecchio rabbino e poi parte per il suo viaggio. Anni dopo mentre si trova a Praga riceve una lettera che annuncia la vicina dipartita del rabbino. Decide quindi di tornare al suo paese per l'ultimo saluto e vi arriva proprio in tempo: "Caro rabbino, ho tanto viaggiato, visto tante persone, ascoltato tanti commenti alle letture sacre. Ho studiato a fondo l'ebraismo e anche tutte le religioni del mondo antico e contemporaneo. Sono diventato il piu' grande esperto di religioni nel mondo, ma un dubbio atroce mi consuma: ho passato notti insonni pensando alle tue parole senza mai trovare la risposta. Solo tu puoi chiarire i miei dubbi prima di morire. Rabbino, perché la vita e' una fontana?". E il rabbino: "Vabbe'... non e' una fontana!".

18.  Un prete cattolico ed un rabbino stanno discutendo, durante un congresso di teologia, sulle proibizioni delle rispettive religioni. Dice il prete: "Eh... piu' che altro noi preti cattolici non possiamo fornicare!". E il rabbino: "E noi ebrei non possiamo mangiare la carne di maiale!". "Accipicchia... ma il maiale e' buono! L'hai mai assaggiato te il prosciutto?". "Beh... in confidenza... l'ho assaggiato! E tu ci sei mai stato a letto con una donna?". "Che rimanga tra noi: ci sono stato una volta!". "E com'e'?". "Beh... e' meglio del prosciutto!".

19.  In classe la maestra chiede agli alunni: "Chi e' stato il piu' grande uomo che l'umanita' abbia mai avuto?". "Berlusconi" grida il piccolo Andreino. "Ma no" dice la maestra. "D'Alema" dice un altro bambino. "Il mio papa'" dice un terzo. "Ma no! Non avete capito lo spirito della domanda" dice sorridendo la maestra. Allora il piccolo David Nataf si alza e nel silenzio generale dichiara tranquillamente: "Gesu' Cristo, signora maestra". La maestra questa volta dice che la risposta e' giusta, ma dentro di se' si meraviglia che sia stata data proprio dal piccolo David, figlio di ebrei. Comunque per ricompensa dona al piccolo David un sacchetto di caramelle.  Durante l'intervallo della ricreazione un amico ebreo di David lo prende per il colletto e gli dice: "Ma che ti e' venuto in mente di dire che e' Gesu' il piu' grande uomo...". E il piccolo David masticando una caramella: "Io so che e' Mose' come lo sai tu che e' Mose', ma cerca di capire, gli affari sono gli affari!".

20.  L'anziano signor Schwartz e la vedova Esther Cohen sono seduti sulla veranda della casa di riposo dove vivono. Il signor Schwartz, anch'esso vedovo, dice ad Esther: "Per cinque dollari faccio l'amore con te su quella sedia a dondolo, per dieci dollari, faccio l'amore con te su quel divano. Ma per venti dollari, ti porto nella mia camera, accendo un paio di candele e ti regalo la piu' splendida notte di passione che tu possa immaginare....". Esther considera l'offerta per un momento, e dopo avere guardato dentro la borsetta, da' venti dollari al signor Schwartz. "Allora ti sei decisa per la notte di passione in camera mia ?". "No, per le quattro volte sulla sedia a dondolo".

21.  Qual e' il piu' grosso dilemma per un ebreo ? Prosciutto gratis !!!

22.  Mose' discende dal monte Sinai, dove ha ricevuto la parola di Dio, e parla alla folla: "Amici, ho due novelle importanti da annunciarvi: una buona e una cattiva. La buona e' che sono riuscito a convincere Dio che 10 comandamenti sono sufficienti invece di 15... e la cattiva e' che "Non desiderare la donna d'altri" fa parte dei dieci che sono rimasti.

23.  Scuola ebrea. Il rabbino sprona gli allievi a riflettere sulla Bibbia. Il piccolo e pestifero Toto Weissenberg vuol dire la sua su Mose' : "Io penso che Mose' non fu un gran furbo". E il rabbino: "E perché?". "perché quando scappo' dall'Egitto con tutto il popolo d' Israele e arrivo' sul mar Rosso, se avesse girato a sinistra invece di girare a destra adesso saremmo noi ad avere tutto il petrolio!".

24.  Qual e' la differenza fra una moglie ebrea e una moglie non ebrea? Una moglie non ebrea dice a sua marito: "Hai comprato il Viagra?". Una moglie ebrea dice al marito: "Hai comprato la Pfizer?".

25.  Nel quartiere ebreo di New York in mezzo ad una serie di sfolgoranti vetrine di gioiellieri un turista scorge un negozietto con decine di orologi in vetrina. Interessato entra per fare un acquisto: "Buon giorno, vorrei un orologio...". E il commesso del negozio: "Mi spiace, ma noi non vendiamo orologi!". "Ma come? Ma se avete la vetrina piena di orologi...". "Si', certo, ma non vendiamo orologi...". "Mi scusi, ma e' buffo questo... Io vedo una vetrina piena di orologi...". "Senta, noi qui facciamo circoncisioni... cosa voleva che mettessimo in vetrina... cazzi?!?".

26.  Chicago, anni '50. Moshe Rabinowitz e' immigrato da poco con la sua famiglia negli USA. All'inizio fa fatica a trovare lavoro, ma lui e' un tipo caparbio e alla fine riesce a trovare lavoro come rappresentante nella ditta di spaghi di suo zio Rosenthal. Essendo l'ultimo arrivato gli affidano gli stati piu' "spinosi"... gli Stati del Sud, dove il concetto di uguaglianza razziale non e' ancora stato assorbito completamente. Ma Moshe non si lascia impressionare perché anche se e' un tipetto timido e gracilino, e' un grande lavoratore e ha una gran fede in Dio. Per mesi va da Stato a Stato, da un paese all'altro, di negozio in negozio, senza pero' riuscire a vendere neanche un metro di spago. Spesso lo trattano male, ma lui e' sempre rispettoso ed educato e non si arrabbia mai. E' un grande lavoratore e sa che Dio e' con lui. Un giorno d'estate arriva in un paesino del Missisipi ed entra nel classico drugstore del Sud... vetrina sporca, cartello sulla porta con scritta: Noi non possiamo entrare! (accanto al disegno di un negro). Dietro al bancone c'e' il tipico droghiere del sud, panzuto, braccia tatuate, sudato, sigaro masticato che pende dall'angolo della bocca. Infastidito, alza gli occhi dal giornale che sta "leggendo"... e vede Moshe: piccolo, magro, tutto vestito di nero, lunga barba, occhialetti, in una mano il cappello che rispettosamente si era tolto prima di entrare, nell'altra la fedele valigia contenente il campionario. Un ghigno si forma sulla bocca del tizio mentre continua a squadrare il piccolo Moshe. Moshe sa che questa e' la sua ultima possibilita', deve riuscire a piazzare un ordine per mantenerla sua famiglia. Timidamente si fa avanti, e spinto dal coraggio della disperazione, si presenta ed inizia ad elencare i vari tipi di spago del suo campionario, descrivendoli accuratamente uno ad uno. Il padrone del drugstore lo interrompe varie volte dicendogli di non essere interessato, ma Moshe continua, anzi, ad ogni interruzione diventa sempre piu' dettagliato. Anche gli insulti non hanno alcun effetto. Dopo un paio d'ore il tizio non ce la fa piu' e urlando in faccia al povero Moshe, cede: "Va bene, fottuto ebreo, te lo compro il tuo spago. Anzi, saro' generoso, ne compro addirittura un pezzo lungo quanto la distanza tra il tuo naso e la punta del tuo fottuto pisello !!! E adesso vattene". Dopo un po di tempo davanti al drugstore si ferma una lunga fila di TIR da cui vengono fatti scaricare centinaia di enormi rulli di spago. Il padrone del negozio corre fuori, cerca di fermarli, ci deve essere uno sbaglio. Il camionista gli chiede: "E' lei Bill Smith ?". "Si', sono io ma...". "Allora non c'e' nessuno sbaglio....firmi qui !" e insieme alla bolla d'accompagnamento gli consegna una lettera. Il tizio apre la busta con mani tremanti. Dentro, un biglietto scritto con una grafia minuta e ordinata: Caro Sig. Smith, non so come esprimerle la mia gratitudine per quest'ordine che lei tanto cortesemente mi ha fatto. Non la dimentichero' mai, che Dio la benedica, firmato: Moshe Rabinowitz, Residente a Chicago... circonciso a Warsavia.

27.  Il Rabbino di Gerusalemme e' a Roma in visita al Papa. Mentre conversano nel salotto scorge sulla scrivania del Papa un telefono d’oro. Incuriosito ne chiede lo scopo e il Papa: "Oh quello e' il telefono diretto con Dio". Meravigliato il Rabbino chiede di usarlo e terminata la conversazione con Dio insiste con il Papa per pagare la conversazione. Dopo una serie di complimenti il Papa legge il contascatti e chiede 2.656.000 lire. Passa un anno e il Papa restituisce la visita al Rabbino recandosi a Gerusalemme ed entrato nel suo studio scorge un telefono d’oro come il suo. "Vedo che hai il telefono anche tu... bene posso approfittare per una telefonata ?". "Certamente... accomodati !". Terminata la telefonata il Papa dice: "Ora se permetti vorrei pagare... quant'e'?". E il Rabbino: "Se vuoi... allora sono 200 lire". Il Papa sorpreso chiede: "Come? Cosi' poco?". "Naturalmente... e' una chiamata urbana!".

28.  Una coppia di ebrei e' ossessionata dal seguente dubbio: il sesso e' lavoro o divertimento? In altre parole e' lecito fare del sesso di sabato? (Se il sesso e' lavoro deve essere proibito di sabato). Per risolvere il dilemma l'uomo va a porre la domanda al pastore. Questi, dopo un po' di riflessione, replica che il sesso e' lavoro. Non  soddisfatto della risposta (dopo tutto il pastore e' celibe, che ne sa lui del sesso?), l'uomo si reca dal vicario, che dopo attenta riflessione, conferma quanto asserito dal pastore. Ma l'uomo, non ancora convinto, si reca dal Capo Rabbino e gli pone la stessa domanda. Ed il Rabbino senza esitare gli risponde: "Figliolo caro, il sesso e' senza dubbio divertimento... perché se fosse lavoro mia moglie avrebbe trovato qualcun altro per farlo al suo posto".

29.  Scavando un pozzo nel deserto israeliano, Giacobbe scopre un sarcofago contenente una mummia. Dopo averla esaminata, telefona al curatore di un museo di Gerusalemme: "Ho trovato la mummia di un uomo morto 3000 anni fa per un attacco cardiaco!". "Non vedo come tu abbia potuto accertare questi particolari" ribatte il curatore "Comunque portala qui e vedremo". Dopo una settimana Giacobbe riceve una telefonata dal museo... "Hai ragione per quanto riguarda l'eta' della mummia e la causa della morte" dice il curatore "Ma come ci sei arrivato ?". E Giacobbe: "Ecco, la mummia stringeva nel pugno un pezzo di carta che sembrava una ricevuta su cui era scritto :'100 scekel su Golia'!!!".

30.  Quattro rabbini litigano sempre su problemi teologici in modo tale che sempre alla fine tre sono in accordo contro il quarto. Un giorno il quarto, stanco di questa inferiorita' e sicuro di avere ragione, decide di appellarsi ad un'autorita' piu' alta: "Oh, Dio! So in cuor mio di avere ragione! Dammi un segno che io ho ragione e loro torto, cosi' da convincerli!". E' una bellissima giornata, ma all'improvviso scoppia un temporale con tuoni e fulmini e dopo 10 minuti torna il sole. "Grazie Signore di questo segno: io sono nel giusto e loro hanno torto!". Ma gli altri tre non sono d'accordo: "No! Questo non e' un segno di Dio! E' solo un temporale estivo!". Allora il rabbino prega ancora piu' forte: "Oh, Dio, per favore ho bisogno di un segno piu' chiaro!". Subito il sole si eclissa e per 10 minuti il buio piu' totale compare sulla Terra. "Grazie Dio! Questo e' il segno che io ho ragione e loro torto!". Ma ancora i tre altri rabbini asseriscono che si tratta solo di un evento naturale. E il rabbino allora: "Oh Dio... ho bisogno proprio di un segno veramente grande...". E a quel punto il cielo si apre e compare una figura maestosa che grida: "HA RAGIONE LUI!!". Felice il rabbino si volta verso i tre compagni e dice: "Avete visto?". "Si', va bene ... adesso siamo 3 a 2".

31.  Un prete sta per confessare quando viene chiamato d'urgenza al capezzale di un moribondo. Pero' prima di partire chiama il rabbino suo amico che sta dall'altra parte della strada e gli chiede come favore se puo' prendere il suo posto. Il rabbino pero' si schernisce dicendo che non sa fare le confessioni, per cui il prete si ferma ancora un po' per fargli vedere come si fa. Subito dopo entra una donna che dice: "Padre, mi assolva perché ho peccato: ho commesso adulterio". E il prete: "Quante volte, figliola?". La donna risponde: "Tre volte". Il prete: "Di' due Ave Maria e metti 5.000 lire nella cassetta dei poveri". Pochi minuti dopo entra un uomo nel confessionale che dice: "Padre, mi perdoni perché ho peccato. Ho commesso adulterio". E il prete: "Quante volte, figliolo?". E l'uomo: "Tre volte". E il prete: "Di' due Ave Maria e metti 5.000 lire nella cassetta delle elemosine". A questo punto il rabbino dice di aver capito e il prete parte. Poco dopo entra per confessarsi una donna che dice: "Padre, mi perdoni, perché ho peccato". E il rabbino: "E che cosa hai fatto?". La donna risponde: "Ho commesso adulterio". E il rabbino: "E quante volte, figliola?". E la donna: "Una volta sola". Allora il rabbino: "Vai e fallo ancora altre due volte; oggi abbiamo tariffe speciali, 3 per 5.000 lire".

32.  Il concorso del superenalotto con un premio di 60 miliardi viene vinto da un ebreo, ed i giornalisti, una volta individuatolo, si precipitano ad intervistarlo: "Scusi, ora che ha vinto questa cifra favolosa, che cosa fara' con tutti questi soldi?". Il vincitore, dopo un attimo di perplessita' con sicurezza risponde: "Poche cose, ma cariche di significato! Innanzi tutto daro' 5 miliardi per la costruzione di una sinagoga a Roma; altri cinque invece andranno alle vittime dell'olocausto ed infine cinque miliardi li daro' ai tedeschi!". Il giornalista perplesso chiede: "Ma come, proprio ai tedeschi? E perché se e' lecito?". L'ebreo, tirandosi su la manica e scoprendo il polso tatuato replica: "Cosa vuole, in fondo e' merito loro se oggi ho vinto!"

33.  Una giornalista si trova a Gerusalemme per scrivere un articolo sullo Stato Ebraico per una importante rivista americana. Prende una camera nel migliore albergo di Gerusalemme che guarda direttamente sul famoso Muro del Pianto. E' cosi' che nota un vecchietto che ogni giorno, mattina e pomeriggio, va a pregare intensamente e a lungo sul Muro. Visto che la cosa si ripete per settimane decide di andare a chiedere al vecchio ebreo: "Mi scusi, l'ho vista per tanti giorni pregare intensamente sul Muro del Pianto. Da quanto tempo si reca qui per pregare?". Il vecchio risponde gentilmente: "Sono 40 anni che vengo qui a pregare". "E per che cosa prega?" chiede la giornalista. "La mattina io prego per la pace nel mondo. Poi vado a casa e torno nel pomeriggio e prego per l'eradicazione delle malattie dal mondo". Allora la giornalista chiede: "E come ci si sente a venire qui da 40 anni per pregare per queste cose?". E il vecchietto con tono sconsolato: "Mi sembra di parlare al muro".

34.  Durante una predica il rabbino viene interrotto dal brusio che due ebrei fanno nel discutere fra loro. Fa una pausa e chiede ai due il perché della discussione. "Vede rabbino, io e il mio amico stavamo discutendo sui colori. Io affermo che il bianco e' un colore, mentre lui dice di no. Chi ha ragione?". Il rabbino ci pensa per un po' e poi dice: "Secondo le sacre scritture posso dirvi che il bianco e' un colore". "Vedi che avevo ragione io? Il bianco e' un colore!! Grazie, rabbino, grazie". Il rabbino ricomincia il suo discorso, ma dopo un po' e' di nuovo interrotto dai due che si sono rimessi a discutere. Si rivolge a loro chiedendo il motivo della discussione. "Vede, rabbino, io e il mio amico stavamo discutendo ancora sui colori. Io affermo che il nero e' un colore, mentre lui dice di no... Chi ha ragione?". Il rabbino, pensieroso, dopo un po' sentenzia: "Secondo le sacre scritture posso dirvi che anche il nero e' un colore". "Visto che avevo ragione io? La televisione che ti ho venduto e' a COLORI !!!".

35.  Un ebreo ed un cinese sono seduti al bar e bevono. Dopo una paio di giri l'ebreo dice: "Non mi piacciono i cinesi...". E il cinese: "E pelche'?". E l'ebreo: "Avete bombardato Pearl Arbor". Allora il cinese: "Lei sbagliale, non sono stati Cinesi, ma Giapponesi...". L'ebreo: "Cinesi, Giapponesi, Tailandesi, per me sono la stessa cosa...". E riprendono a bere. Dopo un po' il cinese dice: "Non piace eblei...". Ebreo: "E perché?". Il cinese: "Pelche' affondato Titanic...". L'ebreo: "Ma come?". E il cinese: "Si', Icebelg, Goldbelg, Losenbelg... tutti lo stesso...".

36.  Un mendicante dall'aria particolarmente malconcia si rivolge ai passanti che si affrettano per le ultime compere natalizie. Non si capisce bene se cerchi di impietosirli o di stimolarne la solidarieta', infastidendoli con una litania fra il lamentoso e il tragico: "Aiuto! Sto morendo! Ho una terribile bronchite, sono pieno di catarro, guardate come sto male. Datemi un po' di soldi che vado a curarmi a Baden Baden". Un signore distinto, che sembra non avere particolare fretta, e' colpito dalla perorazione del mendicante. Gli si avvicina e gli dice: "Senti, pezzente. Tu hai una bella faccia tosta! Per un po' di bronchite e di catarro  vorresti curarti a Baden Baden che e' il posto di cure termali piu' caro al mondo, dove vanno soltanto i ricconi?". "Senti" risponde il questuante, "se mi vuoi dare qualcosa, bene! Se non vuoi darmi nulla, pazienza! Ma quando si tratta della mia salute, io non bado a spese".

37.  Il giorno del capodanno ebraico la ricca sinagoga e' gremita di gente. Davanti al portale d'ingresso c'e' una guardia giurata che controlla chi entra. D'un tratto arriva un ebreo trafelato che vuole entrare. La guardia giurata gli chiede: "Lei ha pagato per il posto in sinagoga?". "Ma no" risponde l'ebreo. "Allora non puo' entrare" dice secco la guardia. "Ma io devo entrare solo cinque minuti. Per vedere una persona!". "Non si puo'!" replica bruscamente la guardia giurata. "La prego, e' davvero urgente" insiste l'ebreo. Magnanimo, la guardia acconsente: "Va bene, va bene, solo cinque minuti... ma se la becco a pregare, la butto fuori a calci!".

38.  Una sera di inverno, in una casa di ebrei, c'e' il padre famiglia che non riesce a dormire. Continua a girarsi e rigirarsi senza mai calmarsi, tirando ogni tanto qualche calcio involontario alla moglie. Questa, dopo alcune ore, seccata dal comportamento del marito e desiderosa di dormire, gli chiede: "Scusa, ma cosa hai che non riesci a dormire?". E il marito risponde: "Eh, temo che domani non riusciro' a pagare la rata del mutuo che ho stipulata con il nostro vicino Isaac e per questo motivo non riesco a dormire". La moglie un po' seccata si alza dal letto, apre la finestra ed inizia a chiamare: "Isaac, Isaac, Isaac...". Dopo un paio di minuti, tutto assonnato, Isaac apre la finestra e chiede: "Cosa c'e' da urlare tanto?". E la moglie risponde: "Domani mio marito non potra' pagarti la rata del mutuo". E detto questo chiude la finestra e si rivolge al marito "E adesso dormi, sara' lui a non dormire!"

39.  Perché gli ebrei hanno il naso piuttosto pronunciato? Perché l'aria e' gratis....

40.  Il Rabbino Leibowitz predica e chiede: "Nessuno di voi conosce la differenza tra una donna ed una perla?". Silenzio. "Bene, una donna si penetra da una parte sola, una perla da due parti". Si alza Moshe Simon e dice: "Io penetro mia moglie da due parti". "Tu non hai una moglie, ma una perla..."

41.  Un rabbino e un prete hanno un incidente automobilistico. Sebbene le auto siano gravemente danneggiate i due religiosi scendono indenni dalle loro auto. Il rabbino vede il collare da prete dell'altro e gli dice: "Caro fratello, io sono un rabbino. Dio ha voluto che non ci facessimo niente, malgrado le auto siano distrutte. Questo e' un segno del Signore. Egli vuole che noi ci si ami come fratelli e si viva in pace per il resto dei nostri giorni". Il prete conviene e il rabbino continua: "Guarda, fratello, un altro miracolo! La mia auto e' distrutta, ma questa bottiglia di brandy e' intatta. Dio vuole che noi brindiamo allo scampato pericolo". Il rabbino apre la bottiglia e la offre al prete. Questi beve un lungo sorso e poi restituisce la bottiglia al rabbino. Il rabbino prende la bottiglia, la tappa e la restituisce al prete. Questi si meraviglia e chiede: "Beh, perché tu non bevi?". E il rabbino: "No...grazie, penso che aspettero' l'arrivo della polizia"

42.  Un prete entra da un barbiere, si fa tagliare i capelli e prima di uscire chiede quant'e' il costo. Ma il barbiere gli dice: "No padre, non mi deve nulla; lei e' un uomo di chiesa". Il prete ringrazia ed esce. Il giorno dopo il barbiere trova sulla porta del negozio 12 monete d'oro. Giorni dopo si presenta al suo negozio un santone buddista che si fa tagliare i capelli. Prima di uscire il santone chiede il prezzo, ma il barbiere dice: "Oh nulla, voi siete un leader spirituale, un uomo del popolo e quindi non c'e' da pagare nulla". Il giorno dopo come per magia il barbiere trova davanti alla porta del negozio 12 rubini. La settimana successiva un rabbino entra dal barbiere per farsi radere. Quando ha finito chiede il prezzo e il barbiere gli dice: "No, rabbino, tu sei un uomo pio e santo e non voglio nulla da te. Vai in pace". Il giorno dopo il barbiere trova davanti alla porta del negozio... 12 rabbini.

43.  Un feroce antisemita incontra un ebreo e, inveendo contro di lui, gli grida: "Voi ebrei siete la causa di tutti i mali del mondo!!!". E l'altro: "Si' hai ragione, la causa dei mali del mondo sono gli ebrei e i ciclisti". "perché i ciclisti...", balbetta confuso il razzista, sorpreso dalla risposta. "E allora perché gli ebrei?"

44.  "E' morto il rabbino Finklestein, che il Signore lo abbia in gloria. Ci vai ai suoi funerali?". "Ma, non lo so ancora. Ma lui verra' ai miei?". (Ferruccio Folkel)

45.  Due ebrei discutono di bagni e uno dei due dice: "Io faccio due bagni all'anno, che ne abbia bisogno o no". (Sigmund Freud)

46.  Dio ha detto agli Ebrei: Voi siete il popolo eletto... Mmmh, a mio parere, c'e' bisogno di un ballottaggio. (Woody Allen)

47.  Un Israeliano e' seduto fra due Arabi in un aereo che vola fra Gerusalemme e Amman. Un po' nervoso (siamo in piena Guerra del Golfo e i suoi due vicini non hanno l'aria tranquilla), l'ebreo fa di tutto per distendere l'atmosfera, ma senza successo. Allora quando i due Arabi gli domandano con aria provocatoria di andare a cercare due succhi d'arancia, lui si alza per andare a chiederli alla hostess... Nel frattempo i due Arabi sputano nelle sue scarpe. Lui porta loro i due succhi d'arancio e il resto del volo trascorre tranquillo. Quando l'aereo si sta per avvicinare alla destinazione, l'Israeliano si rimette le scarpe e sente l'infame bava che attraverso il tessuto gli bagna la pelle. Egli si gira verso uno dei suoi vicini e gli dice: "Sapete, se si vuole che un giorno il Medio-Oriente sia in pace, bisognera' che gli Arabi la smettano di sputare nelle scarpe degli Israeliani e che gli Israeliani la smettano di pisciare nei succhi d'arancia degli Arabi...".

48.  Un Babbo Natale ebreo entra in una casa dal camino e dice: "Buongiorno bambini, che cosa vi posso vendere?"

49.  Un sondaggio negli Stati Uniti: "Scusate, qual e' la vostra opinione sulla penuria di vivande?". Risposta: "Penuria? Che cosa vuol dire 'Penuria'?". Un sondaggio in Albania: "Scusate, qual e' la vostra opinione sulla penuria di vivande?".  Risposta: "Vivande? Che cosa vuol dire 'Vivande'?". Un sondaggio in Russia: "Scusate, qual e' la vostra opinione sulla penuria di vivande?". Risposta: "Opinione? Che cosa vuol dire 'Opinione?'". Sondaggio in Israele: "Scusate, qual e' la vostra opinione sulla penuria di vivande?". Risposta: "Scusate? Che cosa vuol dire 'Scusate'?".

50.  Un prete e un rabbino si incontrano dopo tanti anni che non si vedono. Entrambi hanno un nipote a cui tengono molto. Tra l'altro, si sa, gli ebrei hanno fama di essere molto intelligenti. Il rabbino chiede "Come sta il tuo caro nipote?". E il prete risponde "Bene grazie. E' un ragazzo molto buono. Senza dubbio diventera' prete come me! E il tuo?". "Il mio" dice l'altro "ha finito il liceo e si e' iscritto a ingegneria". Il prete e' un po' invidioso e quindi aggiunge: "Sai, mio nipote e' talmente bravo che forse diventera' vescovo...". E il rabbino: "Il mio invece e' cosi' intelligente che riuscira' a entrare alla NASA...". Il prete pensa: "Caspita, addirittura la NASA" ed e' verde di invidia. Quindi sbotta: " Mio nipote diventera' cardinale!". E il rabbino: "Cardinale...e poi basta?". "Be' -ribatte il prete- magari diventera' Papa!". "Papa... e basta?" dice il rabbino. "Come, Papa e basta, che cosa vuoi, che diventi Dio?". "Non faccio per vantarmi"- dice il rabbino - "ma uno dei nostri ragazzi c'e' riuscito...".

51.  Due mendicanti, uno con una croce e uno con la stella di David, sono seduti davanti ad una chiesa a chiedere l'elemosina. La gente passa e lascia qualche soldo nel cappello del barbone con la croce, mentre nessuno fa l'elemosina a quello con la stella di Davide. Ben presto il cappello di quello con la croce e' pieno di soldi, mentre l'altro e' vuoto. Un prete si avvicina ai due uomini e dice a quello con la stella di Davide: "Ma non vedi, brav'uomo, che siete seduti davanti ad una chiesa cattolica? Qui nessuno fara' l'elemosina a uno che porta la stella di Davide". E se ne va. Allora l'uomo con la stella di Davide si volta verso l'altro mendicante e gli dice: "Moishe, ma guarda un po' se quel tizio ci deve insegnare a come fare i soldi?"

52.  Simon Blumenfeld incontra il suo amico Moshe' al salone di un atelier di moda. "Allora Simon, come va?" domanda Moshe'. E il povero Simon gli risponde: "Oh se tu sapessi... Mio figlio David mi da' un sacco di preoccupazioni: non pensa che a divertirsi con le donne. Quando viene all'atelier se ne va direttamente nello spogliatoio e la' mette la mano sul petto, sul culo, sul basso ventre... poi mi prende in prestito la Mastercard e se ne vanno a passare la notte non so dove...". Allora Moshe' gli risponde: "Beh... rassicurati Moshe'. Mio figlio fa di peggio: tutte le sere viene a trovarmi al mio atelier e appena arriva se ne va nello spogliatoio e la' comincia a toccare petti, culi, basso ventre. Poi mi chiede in prestito la Visa Gold e se ne vanno a passare la notte non so dove...". "Ma..." ribatte Simon, "non e piu' meno quello che fa il mio David?". "E Moshe': "E' che tu dimentichi che io lavoro in un atelier per soli uomini".

53.  Epitaffio sulla tomba di un ebreo: Qui giace Isaac Rubinstein, 1941 - 19... Ma la vendita continua in via del Rosaio 33, Parigi.

54.  Conoscete l'evoluzione del pensiero ebraico? Nacque un giorno un Ebreo di nome Mose' e disse che tutto si trovava nella testa. Poi, nacque un altro ebreo, Gesu' e disse che tutto si trovava nel cuore. Poi, nacque un altro ebreo, Marx e disse che tutto si trovava nella pancia. Poi, nacque un altro ebreo, Freud e disse che tutto si trovava negli organi genitali. E infine nacque un altro ebreo, Einstein e disse: "E' tutto relativo".

55.  Un giovane gay ebreo che da alcuni anni risiede in California chiama al telefono la madre e tutto felice le comunica: "Mamma, ho deciso finalmente di 'rientrare nei ranghi'. Ho incontrato una ragazza stupenda e penso di sposarla". All'altro capo del filo la madre e' felicissima, ma dopo un po', sospettosa, chiede: "Posso chiederti se la ragazza e' ebrea?". E il figlio: "Ma rassicurati, lei e' ebrea come te e me. E per di piu' e' di una ricca famiglia di Beverly Hills". La mamma esplode per la felicita', ma domanda ancora: "E allora come si chiama?". "Si chiama Monica Lewinsky". Segue un lungo silenzio, poi la madre dice: "Ma, dimmi, che ne e' stato di quel ragazzotto negro cosi' gentile che frequentavi l'anno scorso?"

56.  "Mamma, scusa, io sono negro o ebreo?". "perché?". "perché vorrei comprarmi la bicicletta di un mio amico e non so se devo tirare sul prezzo o rubargliela".

57.  In un quartiere popolare di Genova durante l'ultima guerra i tedeschi fanno una retata a caccia di ebrei, caricando sui camion tutti i tipi sospetti. Fra gli altri viene fermato un tizio che risulta privo di documenti: lui ha un bel dire che li ha dimenticati a casa o scuse del genere. Quelli lo trascinano verso il camion. E lui: "Ma io non essere ebreo, io cristiano, guardare Madonnina della Guardia!". E tira fuori la catenina con omonima medaglietta. Ma quelli niente: "Nein nein, tu sporco ebreo, exterminazionen!". Alla fine il tizio ha un'idea geniale: si cala i pantaloni e mostra il pisello: "Guardare, io non circonciso, non ebreo!". Al che i tedeschi si fermano interdetti, chiamano il sergente e si riuniscono a consulto. Alla fine: "Ach so! Tuo pisello sano.  Entshuldigen! Andare, andare!". Due vecchietti, marito e moglie, hanno assistito alla scena dalla finestra. Lei: "Belandi Baciccia che gente! I creidan ciu au belin che alla Madonna!"

58.  Dopo 30 anni di matrimonio la vita amorosa di Sara e Jacob mostra un po' di stanchezza. Sara allora chiede aiuto al rabbino che le consiglia: "Preparagli dei piatti piccanti e fagli bere del buon vino. Cosi' dimentichera' le fatiche del lavoro". Sara fa tutto come gli aveva consigliato il rabbino, ma nulla cambia. Dopo cena Jacob si stende sul divano e si mette a leggere il suo giornale, incurante della moglie. Allora Sara ritorna dal rabbino che le da' un altro consiglio: "Devi comprare della biancheria intima molto sexy e dopo cena quando tuo marito si sdraia sul divano incominci a fare uno strip-tease eccitante. Vedrai che lui reagira'". Sara va a comprarsi una bellissima guepiere di pizzo nero con reggicalze, calze e slip dello stesso colore e dopo cena, quando il marito e' seduto sul divano, incomincia a spogliarsi al suono di una musica conturbante. Sara si toglie la camicetta e il vestito, ma il marito rimane impassibile. Gli chiede: "Che te ne pare, caro?". E lui, glaciale: "Bah... chissa' quanto e' costato!". Sara non si lascia smontare e continua lo spogliarello. Abbassa una delle spalline della guepiere mostrando il biancore di un seno che risalta sul nero della guepiere e chiede al marito: "E questo cosa ti ricorda?". E il marito, come sorpreso: "Ah... Moshe Dayan !".

59.  Psichiatra origine ebraica, ironico, laconico, dicotomico, rare manifestazioni sadomasochiste, cerca anima gemella con cui discutere filatelia et sesso orale. Respinte offerte da nazioni blocco sovietico. (Ferruccio Folkel)

60.  Un vecchietto si presenta da un prete per essere confessato: "Padre, ho 80 anni e sono sposato, ho 4 figli e 11 nipoti. L’altra notte ho conosciuto due sorelle di 18 anni e ho fatto all’amore con tutte e due. Due volte".  Il prete dice: "Bene, figlio mio, e quando e’ stata l’ultima volta che ti sei confessato?". "Mai fatto, padre. Io sono ebreo". "E allora, perche’ me lo vieni dire a me?". "A qualcuno, padre, dovevo pur dirlo!"

61.  Un uomo e' ricoverato in ospedale per un'importante operazione. Una suora fa il giro degli ammalati importanti  per dispensare un po' di compassione. Arrivata al letto dell'uomo cominciano a parlare e la suora gli fa qualche domanda sulla sua famiglia. L'uomo le confessa di essere sposato e di avere 12 figli. La suora replica sorridendo: "Bene, 12 bambini! Una bella famiglia cattolica! Dio sara' fiero di voi!". "Sono desolato, sorella, ma io non sono cattolico, ma ebreo". E la suora, cambiando espressione del volto: "Un ebreo! Ma voi siete un vero maniaco sessuale!".

62.  Unione Sovietica 1921. Comunismo di guerra. In una piccola cittadina il Soviet locale appende su tutti i muri della città un cartello: COMPAGNI E CITTADINI, DOMANI ALL' ALBA, AL MAGAZZINO 6 VERRANNO DISTRIBUITE ARANCE GRATIS A TUTTA LA POPOLAZIONE. FIRMATO: PRESIDENTE DEL SOVIET SVERDLOF. Arance gratis! E' un avvenimento senza precedenti! Vitamina C in quel freddo polare. La Russia delle infinite sofferenze è in fila dalle 3 del mattino in un freddo spaventoso e aspetta con la rassegnata pazienza patrimonio della sua stirpe. Con due ore di ritardo sull' annunciata distribuzione, si alza fragorosamente la saracinesca del Magazzino 6 e compare il compagno preposto alla distribuzione delle arance che sputa per terra, poi dice " Compagni e cittadini, purtroppo le arance arriveranno in minore quantità di quella promessa. Non verranno dunque distribuite alle minoranze religiose che peraltro sanno già a quale greppia andare a nutrirsi". Uno sparuto drappello di anziani ebrei ultra-ortodossi si allontanarono cantilenando le antiche preghiere di sempre. Rimangono i cittadini sovietici; il freddo si fa implacabile, compaiono i ghiaccioli fra i peli delle barbe e delle narici, ma tutti sopportano. Dopo altre due ore, di nuovo, si rialza la saracinesca del Magazzino 6 con fragore assordante e lo stesso compagno con tono burocratico annuncia " Compagni e cittadini, viviamo tempi difficili. Ci comunicano che le arance in arrivo sono ancora di meno. Verranno distribuite solo ai membri del Partito". I semplici cittadini sovietici si allontanano dalla fila bisbigliando un cordiale saluto all' indirizzo della madre del compagno del Magazzino (costumanza molto amata dalle popolazioni slave). Rimangono i membri del Partito. Uomini e donne che hanno fatto una scelta. Il freddo è divenuto crudele come il morso di una muta di cani rabbiosi. Ma i compagni e le compagne sopportano con disciplina esemplare in quella luce livida del tardo inverno russo. Altre due ore dolorose trascorrono. si rialza la saracinesca del Magazzino 6 con sferragliamento e stridio, poiché il gelo ha indurito la ruggine, ed emerge il solito compagno con aria squallida che sputando dichiara" Compagni, voi siete gente del Partito, comprenderete le nostre grandi difficoltà. Le arance sono davvero poche. Le distribuiremo solo ai veterani, coloro che sono nel Partito dalla sua fondazione". I semplici membri del Partito se ne vanno in silenzio, senza protestare ma sicuramente hanno in testa lo stesso cordiale saluto alla madre del compagno del magazzino 6 come i semplici cittadini. Rimangono i duri e puri. Non stiamo scherzando. E' gente che ha dato tutto alla rivoluzione. Chi ha perso un occhio, chi un braccio, chi una gamba. Sono pieni di cicatrici, tutte davanti, niente sulla schiena! Sono carichi di decorazioni e sopportano con eroismo quel gelo che non abbiamo più parole per definire. Dopo altre due devastanti ore, si rialza la saracinesca del Magazzino 6, producendo un rumore infernale e riappare il compagno che ormai ha un limone spremuto al posto della sua faccia da burocrate. Fa cenno ai vecchi militanti di appropinquarsi. Con commovente dignità, gli eroi si avvicinano con le giunture doloranti. Quando sono accanto a lui il compagno del Magazzino 6 a bassa voce dice " Compagni, siete gente di provata fede, a voi lo possiamo dire: arance non ce ne sono proprio". Si allontanano silenti e dignitosissimi i vecchi militanti del partito, solo uno bisbiglia all' orecchio del vicino: "Dì, Vassili, ma hai visto gli ebrei?...Sono sempre i più fortunati!!".

63.  La signora Rosenberg sta viaggiando in aereo da Parigi a New York. Accanto a lei c'e' un passeggero che sembra un uomo d'affari. La donna lo guarda a lungo e poi finalmente si decide a chiedergli: "Scusatemi, ma per caso siete ebreo?". Ma l'uomo d'affari gentilmente le risponde: "No, madame, non sono ebreo". La signora Rosenberg non dice nulla, ma dopo un poco ritorna alla carica: "Suvvia, secondo me voi siete ebreo, non e' vero?". Di nuovo il passeggero ribadisce: ""No, madame, io non sono ebreo". Passa una mezz'ora e la signora ritorna alla carica: "Scusatemi, ma secondo me voi siete ebreo!". Allora l'uomo, esasperato dall'insistenza della signora, sbotta: "Ebbene, avete ragione voi: sono ebreo!". E la signora: "E' incredibile, non sembrate proprio il tipo!!"

64.  Un ebreo benestante decide di prendere moglie ed essendo molto timido si rivolge ad un sensale di matrimoni. Questi accetta e lo conduce in una famiglia dove il padre vuole accasare la figlia non piu' giovanissima. Un pomeriggio i 4 prendono il the insieme per fare conoscenza. Tornando a casa il sensale vede il giovane non proprio soddisfatto e gli chiede cosa ci sia che non vada. "La ragazza e' passabile, ma prima di impegnarmi per tutta la vita vorrei vederla completamente nuda". Il sensale e' sconvolto da una simile richiesta impensabile per la religione ebraica. Tuttavia promette di fare la richiesta al padre della ragazza. Cosi' fa qualche giorno dopo: il padre prima si adira, poi protesta, ma alla fine accetta e convince la figlia ad accondiscendere alla richiesta del pretendente. Cosi' avviene l'incontro in cui la ragazza si mostra completamente nuda agli occhi dell'uomo. Dopo aver osservato la ragazza per bene il ragazzo e il sensale lasciano la casa della donna e durante il tragitto di ritorno a casa si parlano. Dice il sensale: "A me la ragazza sembra discreta sotto tutti i punti di vista, ma mi sembra che tu non sia soddisfatto. Cosa c'e' che non va?". E l'uomo: "Si', non c'e' male, ma... ha il naso storto!".

65.  Un giovane ebreo, in viaggio di piacere per l'Africa, telefona alla madre rimasta a casa in Israele: "Mamma, ho una grande notizia da darti, spero di non darti nessun dispiacere". "Dimmi pure, figlio mio". "Mamma, mi sono sposato!". "E perché mi dovrebbe fare dispiacere? Se le vuoi bene hai fatto bene!". "E' che non e' ebrea". E la madre: "Pazienza, figlio mio, l'importante e' che vi vogliate bene". "Un'altra cosa, mamma, e' anche negra...". "Pazienza, figlio mio, come ti ho detto, l'importante e' che vi vogliate bene". Il figlio continua: "Inoltre, mamma, ha tre figli...". "Bene, figlio mio. Vuol dire che non e' sterile...". "Perfetto, mamma, allora la settimana prossima torniamo a casa e vorrei farteli conoscere. Puoi prenotarmi una camera nell'albergo piu' vicino?". E la madre: "Ma no, figlio mio, dovete venire a stare a casa nostra. Tu e tua moglie dormirete nella nostra camera matrimoniale, i tre bambini nella camera degli ospiti, e tuo padre nel divano". "Ma tu, mamma, dove dormirai?". E la mamma: "Non ti preoccupare perché io appena finita la telefonata mi butto giu' dalla finestra..."

66.  Cosa sono i preliminari per un ebreo? Due ore di contrattazione.

67.  Un sensale di matrimoni ebreo si presenta un pomeriggio a casa di una famiglia che ha chiesto il suo interessamento per far accasare il figlio non piu' giovanissimo e anche piuttosto obeso. Del resto la famiglia non e' neanche ricca e, viste le difficolta' si e' rivolta ad un sensale. Una volta accomodatosi nel salotto l'uomo dice: "Avrei un ottimo partito per vostro figlio: e' molto ricca, giovane, intelligente e di ottimo lignaggio. E' una delle figlie del Principe di Monaco!". Ambedue i genitori insorgono e protestano subito: "Ma non e' ebrea!". Il sensale passa tutto il pomeriggio a convincere la famiglia e a sera finalmente, dopo molta fatica, riesce a convincere tutti. Esce dalla casa e avviandosi verso casa sua e asciugandosi il sudore dalla fronte esclama contento: "Meno male! Meta' dell'opera e' fatta!".

68.  Una famiglia ebrea, padre, madre e figlioletto, si presenta in un famoso negozio di abbigliamento per comprare il vestito nuovo per il ragazzino. Dopo aver esaminato a lungo tutti i possibili capi alla fine i genitori decidono per un certo vestito. Ma la madre, prima di pagare, chiede per l'ennesima volta: "Ma mi garantisce che il vestito alla prima lavatura non si restringera'?". L'addetto si dilunga nelle lodi della stoffa del vestito: "Si tratta della miglior marca, la migliore lana della citta', sicuramente non si restringera' mai. Vedra' le durera' anni". I genitori si decidono a comprarlo, pagano e escono. Qualche giorno dopo l'addetto vede entrare la coppia visibilmente adirata con accanto il figlio che indossa un vestito in cui le maniche della giacca arrivano poco sotto il gomito, i pantaloni sono appena sotto il ginocchio e la giacca non si riesce ad abbottonare. Ma l'addetto, prima che la coppia parli, si rivolge loro dicendo: "Incredibile, guarda come e' cresciuto il ragazzo in cosi' poco tempo!".

69.  Come si definisce una mamma ebrea? E' colei che va a rifare il letto del figlio mentre questi si alza la notte per andare a fare pipi'.

70.  Come si definisce una mamma ebrea? E' colei che perdona e dimentica, ma non dimentica mai, oh questo no, di aver perdonato...

71.  Che cos'e' uno psichiatra? E' un ragazzo ebreo che avrebbe voluto fare il dottore per far piacere alla mamma, ma non tollerava la vista del sangue.

72.  La psicanalisi e' la malattia degli ebrei emancipati, mentre quelli religiosi si accontentano del diabete. (Karl Kraus)

73.  Vi racconto una storiella. C'è un ebreo che vive da duemila anni. Un tizio lo intervista: "Qual è il suo segreto?". "Aglio. Quando stai per morire, l'angelo della morte entra in casa, si avvicina al tuo letto e accosta il viso al tuo. Allora tu gli chiedi - Chi sei? - espirando forte. E l'angelo - Ok, passo più tardi". (Mel Brooks)

74.  Quali sono stati gli Ebrei più importanti della storia dell'umanità?
1) Mosè annunciando: Tutto risiede nella legge
2) Gesù dicendo: Tutto risiede nell'amore
3) Marx affermando: Tutto risiede nel denaro
4) Freud scoprendo: Tutto risiede nel sesso
5) Bergson dichiarando: Tutto risiede nel riso
6) Einstein concludendo: Tutto è relativo

75.  E' meglio essere in ritardo in questo mondo che in anticipo nell'altro. (Aforisma sul modo di guidare degli israeliani)

76.  Io penso che un ebreo abbia il diritto di sposare una 'gentile' se e' ricca. (Groucho Marx)

77.  "E' vero, Moishele, che l'acqua bolle a 100 gradi?". "Si', e' vero". "Ma dimmi Moishele, come sa, l'acqua, di essere a 100 gradi?". (Ferruccio Folkel)

78.  David e' un ebreo molto pio e si reca dal suo rabbino per porgli una questione: "Rabbino! Oh, Rabbino! Questa mattina ho ricevuto un segno strano dall'Altissimo!". "Parla, figlio mio, qual e' questo segno?". "Non sono stato in grado di interpretarlo, ma ora ve lo racconto. Di solito quando faccio cadere la mia tartina imburrata essa tocca il suolo dal lato imburrato, qualunque cosa succeda. Questa mattina essa si e' adagiata delicatamente dal lato non imburrato!". "Voglio rifletterci su, domani ti daro' la risposta, figlio mio". L'indomani David si reca nuovamente dal rabbino: "Rabbino! Oh, Rabbino! Allora, qual e' dunque il segno che l'Altissimo mi ha inviato?". "Dopo attenta riflessione, figlio mio, ho concluso che tu avevi semplicemente imburrato la tua tartina dal lato sbagliato!".

79.  Qual e' la differenza fra l'estrema destra israeliana e l'estrema destra degli altri paesi del mondo? L'estrema destra israeliana non e' antisemita.

80.  Due ricchi ebrei hanno un'amante in comune perché, si sa, bisogna risparmiare. Un certo giorno, la ragazza rimane incinta. Il momento del parto arriva proprio quando uno dei due è all'estero per affari; e quest'ultimo, per l'appunto, viene raggiunto da un telegramma dall'altro: NOSTRA AMANTE PARTORITO DUE GEMELLI STOP MIO NATO MORTO STOP.

81.  Un tizio va a trovare il suo futuro genero e lo trova immerso nello studio della Bibbia. Allora gli domanda: "Allora, bisogna che parliamo da uomo a uomo. Ho bisogno di sapere qualcosa di te prima di farti sposare mia figlia. Ad esempio come ti guadagni da vivere?". "Ebbene, studio la Bibbia e Dio provvedera' a cio'!". "Vedo. E come conti di provvedere ai bisogni della tua futura sposa?". "Beh, studio la Bibbia e Dio provvedera'!". "E i vostri bambini? Come li manterrai?". "Ma ve l'ho detto! Studio la Bibbia e Dio provvedera'!". L'uomo un po' sconsolato torna a casa e riferisce alla moglie. "Oh... Non ha un lavoro e non ha intenzione di cercarlo. Ma un lato positivo ce l'ha: mi considera Dio!"

82.  Un nuovo diluvio e' annunciato dai profeti e nulla puo' essere fatto per impedirlo. Entro 3 giorni le acque ricopriranno tutto il pianeta. I capi spirituali di tutte le religioni attraverso la TV mandano i loro ultimi messaggi ai propri fedeli. Il Dalai Lama incita tutti a convertirsi al buddismo. Il Papa parla al mondo in mondovisione e dice: "Non e' troppo tardi per convertirsi e meritare il Paradiso eterno". Anche il grande rabbino d'Israele compare in TV. Per alcuni minuti non dice nulla. Lo sguardo fisso sull'obiettivo, dopo vari minuti, parla: "Popolo d'Israele, popolo eletto di Dio... Ci restano solo tre giorni... per imparare a vivere sott'acqua..."

83.  Una famiglia di ebrei trascorre tranquillamente la propria vita coniugale: lei da brava moglie e lui tutto casa e lavoro. Una sera il sig. Nathan rientra a casa dal lavoro e trova la moglie in lacrime: "Ho scoperto che mi hai tradita con la tua segretaria, una biondona... perché mi hai fatto cio'. Non sono forse stata una buona sposa, una brava casalinga, fedele, non ho forse allevato i tuoi figli nella maniera migliore? Ho fatto tutto quello che bisognava fare per essere felici! Allora, perché mi hai tradito?". E Nathan che non sa cosa rispondere alla fine dice: "E' vero, Sarah, tu sei la migliore delle spose. Tu mi hai reso felice in tutti i modi... tranne che in uno. E ora bisogna che te lo dica: quando facciamo all'amore tu non gemi!". Allora Sarah, pronta a tutto per il suo Nathan, gli risponde: "Se io gemo durante l'amore, smetterai di tradirmi?". Il marito promette e la sera stessa si spogliano e si mettono sotto le coperte. Cominciano ad abbracciarsi dolcemente e Sarah chiede: "E' adesso che devo gemere?". E il marito: "No, non ancora". Dopo un altro po' di petting Sarah richiede: "Allora posso iniziare a gemere?". "No, non ancora. Te lo dico io". Nathan continua ad accarezzare la moglie e si eccita sempre piu' e quando gli sembra di essere nel momento piu' intenso del rapporto grida: "Vai, Sarah, ora! Gemi!". E Sarah: "OIE! OIE! OIE! Mio figlio non e' venuto a trovarmi sabato scorso!".

84.  Il figlio di un pastore protestante ha appena compiuto 18 anni e come prima richiesta dopo il compleanno chiede al padre di poter avere l'auto familiare. Il padre allora gli dice: "Io potrei anche essere d'accordo, ma tu prima devi superare gli esami di maturita', mi devi aiutare una volta alla settimana in chiesa e ti devi tagliare i capelli corti. Cosi' avrai diritto ad utilizzare la macchina". Due mesi dopo il figlio ha superato gli esami e ha aiutato il padre una volta alla settimana in chiesa. Ritorna quindi dal padre e gli richiede la possibilita' di usare la macchina. E il padre: "Si', sono abbastanza fiero di te: hai superato gli esami, mi hai aiutato, ma non ti sei tagliato i capelli!". Allora il ragazzo gli risponde: "Ma papa', Sansone aveva i capelli lunghi, Mose' e Noe' avevano i capelli lunghi e anche Cristo aveva i capelli lunghi. Non capisco perché io me li devo tagliare...". E il padre: "Si', forse, ma loro andavano a piedi e non in macchina!".

85.  Un padre di famiglia ebreo, Ismaele, sta morendo. Ormai costretto a letto, sentendo che le forze lo stanno abbandonando del tutto, vuole attorno a se' l'intera famiglia. Con voce fioca chiama all'appello i componenti della famiglia: "Maria, moglie adorata e madre dei miei figli... non ti vedo... ci sei?". "Certo, caro, ci sono, sono qui al tuo fianco...". "Giuseppe, mio primogenito... tu che dovrai mandare avanti i campi... ci sei?". "Certo, padre, sono qui, al vostro fianco...". "E la mia figliola, Sara, c'e'?". "Si', padre, sono qui anch'io...". "E Carlo, il piu' piccolo?". "Si', caro, c'e' anche Carlo...". "Ma se siete tutti qua... perché cazzo c'e' la luce accesa in cucina!!???"

86.  "Itztig, perché hai preso una moglie così brutta?". "Sarà brutta fuori ma ti assicuro che interiormente è bellissima". "Allora rivoltala!". (Ferruccio Folkel)

87.  Da noi, come in tutto il mondo, si dice: "Di mamma ce n'è una sola..." Ma da noi si aggiunge subito: "BARUCH HA SHEM!!". (Sia ringraziato il Signore!!) (Moni Ovadia)

88.  Si dice da noi: "Che differenza ci passa tra un avvoltoio e una yiddishe mame? Tutti e due ti mangiano il cuore... solo che l'avvoltoio ha più pietà: aspetta almeno che sei morto!!!" (Moni Ovadia)

89.  Durante una cena ufficiale un vescovo e un rabbino sono seduti uno accanto all'altro. Viene servito del prosciutto cotto caldo con degli spinaci e il rabbino rifiuta di mangiarne. "Non assaggia questo maiale squisito, signor rabbino?" chiede il vescovo con un sorriso malizioso. "No, monsignore, non posso mangiarlo perché la mia religione me lo vieta". "E' un gran peccato, signor rabbino, lei non sa cosa perde". Alla fine della cena ci sono i soliti convenevoli. Dice il rabbino al vescovo: "Monsignore, la prego di porgere i miei rispettosi saluti a sua moglie". "Ma, signor rabbino, io non sono sposato, la mia religione me lo vieta". "E' un gran peccato, monsignore, lei non sa cosa perde". (Ferruccio Folkel)

90.  Finkelstein conversa con Epstein: "Abbiamo sofferto tanto: esilio, ghetti, pogrom... Però li abbiamo fregati". "E come?". "Con la psicoanalisi". (Ferruccio Folkel)

91.  Il piccolo Moshe racconta ai compagni di classe che sua mamma ha partorito una bambina. Il melamed, che ha sentito, lo riprende e gli dice: "Moshele, ma che modo di parlare! Dovevi dire: 'Papà ha comperato una sorellina' ". Moshe si mette a ridere. "Perché ridi, goj, imbecille" urla il maestro. "Rido perché lei non conosce papà. Guardi che non compera mai quello che può fare da sé". (Ferruccio Folkel)

92.  "Tate, che cosa significa etica?". "Ti faccio un esempio: un cliente entra nel negozio mio e di Bar, compera della merce per sessanta fiorini e paga con una banconota da cento. Improvvisamente mi accorgo che si è dimenticato di chiedermi il resto. A quel punto subentra l'etica: devo tenermi tutti i quaranta fiorini o devo dividerli con il mio socio Bar?". (Ferruccio Folkel)

93.  Padre e figlio vanno insieme al bagno turco. "Vergognati, hai dei piedi lerci" osserva il padre. "Ma Tate, i tuoi piedi sono ancora più sporchi dei miei". "Come puoi fare un confronto?" - lo rimprovera il padre - Io ho trent'anni più di te". (Ferruccio Folkel)

94.  Il banchiere triestino Schmitz deve recarsi a Parigi. Weiss, il suo socio in affari, gli chiede: "Porti con te la tua amichetta?". "Quando vai a Monaco, ti porti dietro la birra?". (Ferruccio Folkel)

95.  "Come va Kohn?". "Grazie, va ancora, una o due volte al mese". "Ma Kohn, non intendevo in quel senso! Chiedevo, come va a casa?". "A casa non va assolutamente". (Ferruccio Folkel)

96.  Russia. Il telefono squilla alla sede centrale del KGB. "Pronto. Questo e' il KGB. Dica!". "Io sto chiamando per avvisarvi che il mio vicino Yankel Rabinovitz e' un nemico dello Stato. Sta nascondendo diamanti nel capannone della legna da ardere". "Abbiamo preso nota. Provvederemo". Il giorno dopo il KGB fa irruzione nella casa di Rabinovitz. Vanno al capannone dove e' tenuta la legna da ardere, fanno a pezzi tutta la legna, ma non viene trovato nessun diamante. Il KGB si scusa con Rabinovitz e se ne ritorna indietro. Il giorno dopo il telefono squilla a casa di Rabinovitz. "Ciao, Yankel!  Il KGB e' venuto?". "Si', certo". "E hanno tagliato la tua legna da ardere?". "Sì, l'hanno fatto". "Benissimo, ora è la tua volta di chiamare il KGB. Ho bisogno di arare il mio orto".

97.  Il Presidente degli USA Bush riceve il capo del Governo israeliano, e dopo le foto e i convenevoli si trovano a conversare informalmente lontani da telecamere e microfoni. E Bush chiede a Sharon: "Ma come fate voi ebrei? Siete sempre informati su tutto, non vi sfugge nulla". Sharon sorridente risponde: "E' semplice, il segreto è la sinagoga. Tanti credono che in sinagoga si vada solo a pregare, in realtà è un centro di incontro, si conosce la gente, si capisce come vanno le cose e si fanno persino buoni affari, un po' come da voi a Wall Street!". Bush incassa, e decide di provare. Il Sabato successivo si trucca da ebreo osservante: cappello con la tesa, marsina, camicia candida, barba finta e riccioletti penduli posticci, e si reca in sinagoga. Si stupisce di trovare un gran silenzio, mentre immaginava di venir salutato da un grande brusìo. Bush si siede un po' intimidito, di fianco ad un ebreo dall'aria molto compunta. Ad un certo punto prende il coraggio a due mani e sussurra al vicino: "Che si dice, cosa c'è di nuovo?". E il vicino, pronto: "SSSHHH! Stiamo aspettando Bush!!!".

98.  Un prete, un iman mussulmano e un rabbino discutono sul momento dell'inizio della vita. Dice il prete: "La vita inizia quando l'uovo è fecondato". Replica l'iman: "Non sono d'accordo, inizia prima nello spermatozoo e nell'ovocita prima che si incontrino". Interviene il rabbino: "La vita comincia quando i figli escono di casa e il cane muore".

99.  In un treno in viaggio nell'Europa dell'Est dell'epoca di quando c'era ancora il Muro, si trovano in uno scompartimento un russo e un ebreo, inconfondibile per l'abbigliamento e l'aspetto. Il russo, evidentemente in crisi d'astinenza da pogrom, lo apostrofa: "Dicono tutti che voi ebrei siete furbissimi, ma com'è possibile?". L'ebreo, senza scomporsi, risponde: "E' possibilissimo, e abbiamo il nostro segreto: mangiamo tante aringhe". E siccome è ora di pranzo e il vagone ristorante è improbabile, tira fuori un cartoccio di aringhe e comincia a mangiarsene una con estremo gusto. "Ahh! E vedessi che benefici danno!" sospira l'ebreo. Il russo non si tiene più e si propone di acquistare le aringhe restanti. L'ebreo gli chiede una somma certamente non modica, ma su un treno non ci sono altri venditori! Così il russo inizia a gustarsi le aringhe. Le ha quasi finite quando considera: "Ehi, un momento! Se avessi aspettato a comprarmele all'arrivo a Varsavia avrei speso meno della metà!". E l'ebreo sorride: "Vedi, stanno già facendo effetto!!!".

100.                Un ebreo sta pescando con la lenza. Arrivano due antisemiti e si mettono d'accordo: "Ora gli chiediamo se i pesci abboccano. Se risponde di sì, gli sputiamo in faccia e gli diciamo che quei porci degli ebrei hanno sempre una fortuna schifosa. Se risponde di no, gli sputiamo in faccia lo stesso e gli diciamo che gli sta bene, visto che un porco ebreo non merita nulla dalla vita". E così fanno. Si avvicinano e domandano: "Allora, abboccano i pesci?". L'ebreo, senza nemmeno degnarli d'uno sguardo, risponde secco: "Ma andatevene un po' a fottervi le vostre madri!". I due antisemiti, disarmati, se ne vanno. Dopo pochi minuti, uno dice all'altro: "Però, chi l'avrebbe detto... Anche tra gli ebrei ci sono persone per bene!!!".

101.                Due vicine di casa, una cristiana ed un'ebrea, litigano spesso su tante cose. Quando la litigata diventa particolarmente calda, la cristiana la butta sempre sul religioso e ricorda alla vicina: "Dopo tutto voi siete sempre quegl'infami che hanno ucciso Gesù Cristo!". Dopo un po', l'ebrea si stufa (d'altra parte l'accusa di deicidio è decaduta anche secondo la dottrina cattolica) e ribatte: "E' vero! Confesso! Gesù l'abbiamo proprio ucciso noi! E sa perché l'abbiamo fatto? Perché a trent'anni fatti gironzolava in compagnia di dodici perdigiorno invece di prendersi la sua bella laurea in Medicina!".

102.                Due ebrei un po' male in arnese stanno contemplando la lussuosissima residenza del barone Rotschild. Ad un certo punto uno dice all'altro: "Sai Yankele, se io fossi al posto del barone Rotschild riuscirei ad essere anche più ricco di quel che lui è adesso". L'interpellato, divertito, ribatte: "Ma guarda! E come pensi, Moishele, come pensi che faresti a battere negli affari l'ebreo più ricco del mondo?". E Moishele: "Basta poco: nel tempo libero, quando non farei il barone Rotschild, farei qualche lavorettino extra...".

103.                Austria. Due amici ebrei si incontrano al parco e ad un certo punto si siedono su una panchina per leggersi il giornale in pace. Il primo tira fuori un quotidiano in lingua "yiddish" e il secondo l'organo ufficiale del partito nazista. Il primo ebreo è sbigottito. "Ma Yankele, come puoi leggere un giornale simile? Sei impazzito?". "Calma, Moishele," risponde sereno Yankele. "Ti spiego. Quando leggo i nostri giornali soffro come un cane: pogrom in Cecoslovacchia, persecuzioni in Ungheria, odi razziali in Polonia, spedizioni punitive in Romania, attacchi arabi in Medio Oriente... Sai Moishele, non ne posso veramente più! Almeno su questo giornale c'è scritto che gli ebrei governano il mondo, dirigono grandi fabbriche, hanno in pugno la finanza ed influenzano le decisioni degli Stati più potenti del mondo. Potrò prendermi un po' di soddisfazioni ogni tanto?!??"

104.                Il ministro della propaganda nazista Goebbels è in visita ad una scuola di Berlino e di fronte ad una scolaresca dall'aria alquanto sveglia chiede ai giovani allievi di inventare degli slogan patriottici. "Heil Hitler!" dice il primo. "Deutschland uber alles!" declama il secondo. "Non ci siamo, ragazzi: dovete trovare qualcosa di nuovo, di grandioso, che non si senta tutti i giorni" asserisce Goebbels. "Il nostro popolo è immortale!!!" esclama ad un certo punto un ragazzino dall'aspetto molto intelligente. Goebbels è decisamente raggiante: "Questo volevo! Bravo giovanotto, è davvero un ottimo slogan e ti proporrò per una borsa di studio. Come ti chiami, ragazzo mio?". "Isacco Levi Cohen, Herr Ministro!!!!"

105.                Un rabbino vede un vitello trascinato al macello. La povera bestia ha intuito che è l'ultimo viaggio e muggisce pateticamente. Il rabbino ricorda una commovente poesia della sua infanzia e pensa: "Che pena! Ma perché l'Onnipotente non ha messo le ali ai vitelli in modo che possano salvarsi dal supplizio?". In quella, una cacca di uccello piove in testa al rabbino, il quale così conclude: "D'altra parte, l'Onnipotente sa benissimo quel che fa!!!".

106.                Un giovane ebreo europeo è emigrato negli USA dove in alcuni anni è diventato uno stimato professionista. Un bel giorno torna al paesello per rivedere i suoi. La madre se lo trova davanti ed esclama: "Giacobbe, cosa è successo? Dov'è la tua barba?". "Mamma, in America la barba non la porta nessuno, un professionista deve avere una bella immagine!". "Be', allora... Ma almeno il Shabbath lo rispetti sempre, vero?". "E come si fa, mamma? A New York si lavora tutti i giorni, anche di sabato: business is business, dicono tutti". La madre insiste: "Almeno il cibo, Giacobbe: rispetti sempre il precetto? Mangi ancora 'kasher', vero?". "Mi spiace, mamma, ma sai, trovare cibo kasher in America è così difficile...". La madre è sull'orlo della disperazione, ma trova la forza di fare al figlio un'ultima domanda: "Giacobbe, ora dimmi la verità, non mentire alla tua mamma... Circonciso, almeno circonciso lo sei ancora??!??!?".

107.                Un ebreo sopravvissuto ad un naufragio approda sulla classica isoletta deserta. L'isola e' accogliente e il nostro uomo si da' da fare: costruisce una capanna, scava un pozzo, insomma da bravo novello Robinson Crusoe si organizza la vita. Passa il tempo, e ad un bel momento qualcuno viene a soccorrerlo. Sbarcati sull'isoletta i soccorritori si meravigliano molto nel vedere quanto egli ha realizzato. Pero' sorge un dubbio. Gli chiedono: "Lei ha certamente fatto qualcosa di grandioso, la casa, il pozzo... Ma cosa sono quei due edifici simili laggiu`? Non ne capiamo l'utilita`". Il naufrago risponde: "Sapete, io sono ebreo, quindi ho costruito anche due sinagoghe". "Ma perché due e non una?". "Semplice, - risponde il naufrago - una e' quella dove vado abitualmente... l'altra e' quella in cui non metterei piede manco morto!".

108.                Un prete cattolico passeggia nel quartiere dell'East End a Londra. Su strade confinanti vivono ebrei immigrati dall'Est europeo e irlandesi. Ad un tratto vede l'insegna di un negozio: "ALIMENTARI - Proprietari: Ian O' Toole & Avraham Moshkowitz". Entusiasta, il prete decide di entrare. Dietro al bancone c'è un tizio,  proprio la classica figura da ebreo vecchio stile: cernecchi, marsina e camicia bianca e cappello con la tesa orlata di pelliccia tipico degli ebrei più ortodossi del passato. Il prete, commosso, esclama: "E' meraviglioso vedere che un irlandese cattolico, un O' Toole, collabora attivamente con un Moshkowitz, un ebreo ortodosso! Questo è un vero miracolo!". E l'altro, sorridendo: "Vede, padre, questo è niente. Il vero miracolo è che io sono O' Toole!".

109.                Cos'è un ebreo corrosivo? E' un ebreo che si va a stabilire in un villaggio di duemila abitanti in cui non ha mai abitato un ebreo. E un anno dopo, se l'ebreo è veramente corrosivo, il villaggio è popolato di duemila antisemiti!

110.                E' appena terminata la Grande Guerra. Il primo ministro polacco Ignace Penderewski si trova ad un incontro col presidente USA Wilson e gli dice senza mezzi termini: "Badi, mister President, se al tavolo della conferenza di pace le richieste della Polonia non verranno accolte, prevedo grandi turbolenze nelle piazze. La gente accorrerà in strada furiosa, urlerà slogan pieni di odio e massacrerà gli ebrei". Preoccupato, Wilson chiede: "E nel caso le richieste del vostro Paese vengano accolte cosa accadrà, premier Penderewski?". "Ah! In tal caso la mia gente scenderà in piazza festante, balleranno tutti per strada, si ubriacheranno... e massacreranno gli ebrei!!!".

111.                E' una notte buia e tempestosa. L'anziano Isacco Cohen è molto malato, e sente che si avvicina la fine. Chiama la moglie e la prega di chiamare il parroco. "Come sarebbe a dire, il parroco? Vorrai dire il rabbino...". "No, no, Rebecca, dammi retta, chiama il parroco. Perché, con questo tempo e a quest'ora... non me la sento proprio di disturbare il rabbino!".

112.                Come si sa, a casa del rabbino viene un sacco di gente bisognosa di aiuto. Un giorno capita il sarto del paese, che inizia a lamentarsi di quanto sua moglie sia rompiscatole, curiosa, non gli lascia vivere la sua vita, dovunque lui vada lei lo spia o lo fa pedinare. Ed il rabbino gli dice: "Sai, tu certamente hai ragione. Sì, hai ragione tu". Passa un paio d'ore e arriva la moglie del sarto, che si lagna subito perché il marito le nasconde qualcosa, è evasivo, pare faccia tutto in modo furtivo, vorrebbe uscir di casa e rientrare a suo piacimento senza rendere conto. Ed il rabbino risponde: "Sai, tu certamente hai ragione. Sì, hai ragione tu". La donna è appena uscita, e a questo punto la moglie del rabbino si fa avanti: "Senti un po', o hai preso in giro quei due sposi o sei un gran disgraziato. Hai dato ragione prima a lui e poi a lei. Che significato può mai avere questo?!??". Ed il rabbino: "Sai, tu certamente hai ragione. Sì, hai ragione tu".

113.                Due ebrei litigano per il possesso di una tomba. Ciascuno dei due vuole essere seppellito proprio in quel pezzetto di terra. Come di consueto in simili casi, si rivolgono al rabbino. Questi medita alcuni minuti, poi esclama: "Ho la soluzione. La tomba l'avrà chi morirà per primo!".

114.                Siamo a New York, e un ebreo chiede di potersi iscrivere ad un club molto esclusivo. Cortesemente gli viene risposto: "Vede, signor Slackmeyer, il nostro circolo è riservato strettamente ai discendenti dei Padri pellegrini che sbarcarono sul suolo americano con il veliero Mayflower". E Slackmeyer, per niente intimorito: "Allora, io ho pieno diritto d'essere ammesso: noi ebrei infatti siamo discendenti dei proprietari del Mayflower!".

115.                Uno schnorrer (il mendicante "nobile" del mondo ebraico) bussa alla porta di una casa lussuosa. Appare una signora dall'aspetto bonario, che davanti alla richiesta di un'offerta si giustifica dicendo: "Guardi, caro, non ho fondi in casa. Ma se torna domani, qualcosa per lei ci sarà di certo!". E lo schnorrer: "Per questa volta va bene, signora, giusto perché è lei. Ma non diventi un'abitudine. Sapesse quale danno c'è capitato a far credito senza garanzie !".

116.                Un giovane rabbino è in difficoltà e decide di consigliarsi con un rabbino più anziano e ricco d'esperienza per decidere come comportarsi con tutti i personaggi che lo assillano: "La folla dei postulanti è enorme, fanno richieste sempre più insistenti a tutte le ore... sento di remare contro corrente! Che debbo fare?". E l'anziano rabbino risponde: "E' semplice, figliolo. Se i postulanti sono poveri, presta loro del denaro. Se sono ricchi chiedi loro del denaro. In entrambi i casi non li vedrai più!".

117.                Qualche giorno prima della Pasqua ebrea, un rabbino sta ritornando a casa sua quando si accorge che uno dei suoi fedeli cammina poco avanti a se'. Il rabbino affretta il passo per raggiungerlo e salutarlo, quando con sua grande sorpresa lo vede entrare in un ristorante. Sorpreso egli si mette davanti alla vetrina e si meraviglia ancora di piu' quando lo vede ordinare e mangiare del maiale arrosto e del vino rosso! Il rabbino e' cosi' fuori di se' che entra nel ristorante e si rivolge al suo fedele: "Moshé! Che cosa fai?!". Moshé si gira verso il rabbino e gli chiede: "Che c'e'? Non capisco...". Il rabbino: "Ma Moshé, ho visto cio' che hai fatto, te che ti vedo sempre alla sinagoga, te che sei il piu' istruito dei miei fedeli!". Allora Moshé gli risponde: "Rabbino, mi avete visto entrare in questo ristorante?". "Certo". "E mi avete visto ordinare il pranzo?". "Certo!". "E mi avete visto mangiare il pasto?". "Certo che si' che ti ho visto mangiare il pasto! perché credi che io abbia fatto irruzione in questo ristorante?!". "In questo caso, rabbino, non vedo dove sia il problema: tutto e' stato fatto sotto la supervisione di un rabbino!"

118.                Non sono i 6 milioni di ebrei che mi preoccupano, e' che i record sono fatti per essere battuti. (Woody Allen in "Harry a pezzi")

119.                Durante un uragano sui mari del Sud uno yacht di un famoso miliardario, David Rosenberg, naufraga. Si salvano solamente due persone: il miliardario e uno de marinai. In qualche modo riescono a raggiungere un isolotto, il classico atollo deserto. Appena, però, il marinaio si rende conto che sono a centinaia di chilometri dalla terra ferma e dal più vicino essere umano, il marinaio scoppia in lacrime: "Signor Rosemberg, ma come fa a essere così calmo? Le sue vacanze erano segrete, nessuno sa dove siamo... Non ci troveranno mai più e moriremo su quest'isola". Rosenberg sorride e ribatte: "Si calmi. Le raccontero' una cosa: cinque anni fa ho donato cinquecentomila dollari alla Società per l'Unità Ebraica. L'anno seguente, e nei due successivi ho fatto lo stesso. Poi due anni fa ne ho donati 750.000, e l'anno scorso un milione... Oggi inizia la loro raccolta annuale di fondi. Stai sicuro che ci trovano!".

120.                Goebbels visita una scuola. Individua un ragazzino e gli domanda a bruciapelo: "Tu! Dimmi: chi è tua madre?". "La Germania nazista, Herr Ministro!" risponde molto prontamente il giovincello. "Bravo! E chi è tuo padre?". "Il Führer Adolf Hitler, Herr Ministro!" replica il ragazzino con gran piglio. "Sei in gamba, giovanotto" si compiace Goebbels. "E dimmi, che ti piacerebbe fare da grande?". E il ragazzino, pronto: "L'orfano, Herr Ministro!!!".

121.                Uno schnorrer (tradizionale mendicante "nobile" del mondo ebraico) avvicina un tizio dall'aspetto benestante ed esorta: "Reb Yid, prego, un'offerta...". L'altro taglia corto: "Niente da fare, io non do mai i soldi per strada!". E lo schnorrer: "E' presto risolto. Ci troviamo qui tra una settimana, nel frattempo io faccio le pratiche per fondare una banca!".

122.                Anche stavolta Yankele e Moishele sono separati. Yankele si trova a fare l'operaio negli Stati Uniti e scrive all'amico rimasto in URSS: "Qui ci dicono che l'Unione Sovietica è un vero paradiso... Ma è vero?". E dopo un paio di settimane arriva la risposta di Moishele: "Dicono il vero, qui è un autentico paradiso: viviamo in una terra incolta, senza case, praticamente nudi e tutto quel che abbiamo da mangiare sono mele!".

123.                Siamo a Vienna nell'estate del 1945, la guerra è appena terminata. Un vecchio ebreo dall'aspetto logoro ma dignitoso entra in un caffè e ordina un liquorino ed una copia del "Voelkischer Beobachter", organo ufficiale del partito nazista. Il cameriere, imbarazzato, porta il liquorino ma è costretto a dire al cliente: "Mi spiace, signore, ma quell'orribile foglio nazista non si stampa più, non esiste più". Il giorno dopo, alla stessa ora, l'anziano ebreo torna e la scena si ripete: entra, ordina un liquorino ed una copia dell'organo ufficiale del partito nazista; ed il cameriere gli risponde: "Mi spiace, signore, ma quell'orribile foglio nazista non si stampa più, non esiste più". Tutto ciò va avanti per due settimane. Stessa ora, stesso caffé, stessa domanda, stessa risposta. Al quindicesimo giorno il cameriere non regge più e domanda all'avventore: "Mi perdoni, gentile signore, ma da due settimane lei entra alla stessa ora, e ogni volta chiede di portarle una copia di quel foglio nazista. Ma sono due settimane che le ripeto che quell'orribile foglio non esiste più. Ma allora, perché lei continua a chiedermelo?". E l'ebreo, sorridendo sotto i baffi: "Ma proprio per quel motivo che lei ha appena detto, ragazzo mio: per sentirmi ripetere ogni giorno che quel giornale non esiste più!".

124.                Il giovane Isacco è in cattivo stato, e decide di farsi curare da uno psichiatra. Rientra a casa dopo la visita e la mamma vedendolo angosciato gli chiede: "Cosa c'è, figliolo, cosa ti ha detto il professore?". "Sai mamma, sono preoccupato, mi ha detto che sono un importante caso di complesso di Edipo...". E la madre sbuffa: "Ma lascia stare quest'Odipo o Budico o come si chiama... L'importante è che tu continui a voler tanto bene alla tua mamma!".

125.                Tre mamme ebree discutono sul futuro dei loro figli. La prima dice: "Il mio Davide s'è iscritto a Medicina e sono molto soddisfatta, certamente diventerà un luminare della scienza". La seconda ribatte: "Il mio Isacco invece farà l'avvocato, e certamente sarà un principe del Foro e guadagnerà parecchio". La terza esclama: "Invece il mio Daniele studia al seminario talmudico e diventerà rabbino, certamente farà carriera". E le altre due, in coro: "Rabbino? Ma che razza di mestiere è questo per un ebreo?!?".

126.                Il ministro Goebbels, tanto per cambiare, è in visita a una scuola e chiede alla scolaresca: "Chi di voi sa dirmi la differenza tra un incidente e una disgrazia?". E il ragazzino Isacco Levi Cohen, pronto: "Io lo so! Se Hitler viene investito da un'automobile è un incidente, ma se sopravvive è una disgrazia, Herr Ministro!".

127.                Mosca, ai tempi di Brez'nev. Al Parco Gorkij c'è un vecchio ebreo che legge un libro con la massima concentrazione. Un poliziotto lo nota, si avvicina, ma non capisce un tubo della scrittura del libro. S'insospettisce e domanda al vecchio: "Che è quel libro? Che lingua leggi?". "E' ebraico, lo sto studiando," risponde l'ebreo. "E perché alla tua età studi questa lingua?". "Perché vorrei tanto emigrare in Israele...". Il poliziotto sogghigna: "Le quote sono attualmente chiuse. E alla tua età non arriverai mai in Israele!". "Non fa niente," spiega tranquillo l'ebreo. "Sai, l'ebraico è anche la lingua che si parla in Paradiso". "Ma che presuntuoso, vecchio!" dice beffardo il poliziotto: "Chi ti dice che andrai in Paradiso? Potresti finire anche all'inferno!". E il vecchio, sorridente: "Per l'inferno non ho problemi, il russo già lo conosco!!!".

128.                Siamo nella Guerra fredda, con annessa grande competizione aerospaziale tra sovietici e americani. Stalin in persona sta per presentare un nuovo aereo assai innovativo. Solo che al collaudo, appena dopo il decollo, le ali si staccano! Gli ingegneri si consultano, riprovano. Al secondo collaudo, le ali si staccano. Proseguono i consulti e i collaudi: stesso risultato. Ingegneri e collaudatori sono disperati, sentono già odor di neve siberiana. Ma ad un certo punto uno ha un'idea geniale: "Ma qui non c'è mica Abramovich?". E un altro: "Ma sì, Abramovich! Quel vecchio ingegnere ebreo retrocesso per il suo carattere polemico. Lui ha sempre avuto idee brillanti: forse ci può aiutare". E così vanno a cercare Abramovich e a chiedergli consiglio. E il vecchio ebreo, serafico: "Un'idea ce l'ho: proprio nel punto dove le ali si staccano, dovete fare dei forellini: tanti piccoli forellini tutti in fila". "Ma Abramovich, che pazzia è questa? Forellini?!?". "Se non volete darmi retta dopo tutti questi collaudi falliti, sono fatti vostri. Ma se volete dare retta a me, ripeto, dovete fare dei forellini, piccoli e tutti in fila". Gli ingegneri, disperati, decidono di tentare. E così fanno tanti piccoli forellini in fila proprio nel punto in cui le ali si staccavano. E si viene al collaudo. L'aereo tiene, e compie le evoluzioni più elaborate. Le ali restano saldissime. E' un trionfo: Stalin può inaugurare il nuovo meraviglioso aeromobile e Abramovich viene portato in trionfo, insignito dei massimi premi dell'URSS e intervistato da innumerevoli cronisti. Un giornalista per l'appunto gli chiede: "Ma come ha fatto, ingegner Abramovich? Come ha avuto un'idea così geniale?". E Abramovich: "Non è stato difficile. Mi sono ricordato un caso simile con una fornitura di carta igienica nella fabbrica di Stato a Odessa. Lei sa che la carta igienica per dividersi a strappo porta tanti piccoli forellini tutti in fila. Ebbene, la carta igienica si strappava dappertutto, tranne che lungo i forellini, e quindi..!".

129.                RICETTA CONTRO GLI SCOCCIATORI. Se lo scocciatore è povero, prestagli dei soldi. Se è ricco, chiedigli soldi in prestito. Certamente non ti disturberanno mai più.

130.                Se Lieberman fosse diventato Vicepresidente degli USA... Festa d'insediamento per Gore e Lieberman. Tra gli ospiti d'onore ci sono anche le famiglie del ticket presidenziale. Solo la mamma di Lieberman, un po' in disparte, sembra alquanto freddina: seduta composta, sguardo impassibile, non pare esser toccata dal successo del figlio. Un giornalista prende il coraggio a due mani e la avvicina per farle qualche domanda. "Mrs Lieberman, come commenta il risultato elettorale? Suo figlio è Vicepresidente degli Stati Uniti!". "Vicepresidente, sì insomma, sarà anche una bella cosa, ma lei non sa quel che conta veramente... L'altro mio figlio è un bravissimo avvocato!".

131.                Daniel Levi Goldberg si è laureato a pieni voti in medicina in una prestigiosa Università statunitense, ha conseguito - sempre a pieni voti - la specializzazione e sente il richiamo di una particolare vocazione. Così parte per i Paesi del Terzo mondo per portare aiuto ai poveri che soffrono per le epidemie e le guerre. Con la sua professionalità salva migliaia di vite umane. Ogni tanto, quando può, telefona alla sua mamma. E immancabilmente, la mamma gli chiede: "Senti, Daniel, ma... quando ti deciderai a diventare un dottore vero?!?".

132.                Siamo alla vigilia di Yom Kippur, giorno solenne dell'espiazione dei peccati. Il povero sarto Leibele Fishbein si reca alla sinagoga del suo povero shtetl (comunità ebraica nel mondo ashkenazita, ovvero dell'Est europeo) e si raccoglie di fronte ai sacri rotoli delle Scritture ivi custoditi. "Sia onore e gloria a te che sei Padrone e Creatore dell'universo, - egli dice. - Io sono Leibele Fishbein, un semplice e miserabile sarto. Tu sei l'Onnipotente. Ma secondo me qui qualcosa non funziona. Forse hai troppo da fare e non l'hai notato. "Guarda il nostro macellaio: è una pasta d'uomo, fa tanta carità, e ci sono poveri senza soldi cui lui dà la carne gratis, quella tenera, e a lui tocca mangiare la carne dura e nervosa. E cosa ne ottiene in ricompensa? La moglie minaccia di lasciarlo e i figli sono dei fannulloni. Ti pare giusto questo? "Tu sei il Padrone dell'universo, io sono solo un povero sarto, ma devo dirtelo: questo non è affatto giusto! "E poi il nostro rabbino: è un giusto, un sant'uomo, dedica la vita al bene dei poveri e dei sofferenti. Cosa riceve in ricompensa? Solo malattie: non c'è un solo osso che non gli dolga. "E che dire del maestro della nostra scuola elementare? Ha tanto amore nell'insegnare, tanta cura perché nessun bambino rimanga indietro! Ma quando viene l'inverno e il buio cala presto, gli tocca far lezione a lume di candela, poi torna a casa e anche lì solo una candela, e ha gli occhi malati, se non si farà curare in città resterà cieco. Ma non ha i soldi per le cure. E fa tutto questo per Te! "Non è giusto questo, sai? Io sono solo Leibele Fishbein, un miserabile sarto e tu sei il Padrone dell'universo... ma certe cose io Te le devo dire! "Comunque ascolta. Domani sarà il santo giorno di Yom Kippur, il giorno dell'espiazione dei peccati. Allora facciamo così: Tu vedi di perdonare i nostri peccati... e forse, ma forse, noi perdoneremo i Tuoi!".

133.                Uno psicanalista ha in cura un ebreo piuttosto mal messo. Questi gli racconta le sue ansie: "Dottore, non dormo da mesi. Ogni volta che vado a letto e spengo la luce, per qualche minuto tutto va bene, poi sento uno strano rumore provenire da sotto il letto. Lentamente il rumore aumenta, sento movimenti, sono certo che c'è qualche creatura maligna là sotto in attesa che io mi addormenti per farmi del male. Accendo la luce e come per miracolo tutto cessa, i rumori, i movimenti, e sotto il letto non c'è nulla. Ma se mi ricorico e spengo la luce, tutto ricomincia. Passo le notti con gli occhi sbarrati, dottore!". Lo specialista ha già inquadrato il disturbo del paziente e inizia una serie di colloqui. Ad un certo punto, però, il paziente smette di presentarsi agli appuntamenti. Il dottore all'inizio pensa sia la normale fase di rifiuto dell'analista, poi capisce di essere stato mollato. Passa il tempo. Due mesi dopo, casualmente, i due si incontrano per la strada. Logicamente il dottore esclama: "Signor Cohen, ma lei vuole farsi del male? Non lo sa che se rinunzia a curarsi corre grossi rischi?". E Cohen, sorridendo: "Dottore, lei è veramente un bravo psicanalista, ma le sue cure ormai non mi servono più, sono guarito!". Lo psicanalista non crede alle sue orecchie. Come può un uomo essere guarito così improvvisamente da una patologia che richiede almeno un anno e mezzo di colloqui? Ma Cohen spiega: "Vede, dottore, sono andato a trovare il nostro Rabbino e raccontandogli della famiglia gli ho parlato del mio disturbo, di quella creatura sotto il mio letto... Il Rabbino, che è veramente un sant'uomo, mi ha detto: 'Isacco, figliolo, perché mai ti complichi così la vita? Sega le gambe del letto, così quella creatura maligna non avrà più posto dove stare!'. Io ho seguito il consiglio... e sono guarito, dottore!".

134.                In sinagoga il nuovo cantore esegue il canto liturgico con voce di insolita potenza e bellezza. Un congregante è addirittura affascinato e ascolta beandosene. Quando il canto termina, il congregante, commosso, si volge verso lo "shammes" (lo scaccino) che è lì accanto: "Sentito che meraviglia?". E lo "shammes", con aria di sufficienza: "Cosa ci sarebbe di così meraviglioso? Se avessi la sua voce, anch'io canterei così bene!".

135.                Uno schnorrer (il tipico mendicante "nobile" dei villaggi ebraici dell'Est europeo) si presenta da un uomo a chiedere l'elemosina, ma rimedia una brutta accoglienza. Il padrone di casa gli urla: "Vattene fuori dai piedi, miserabile pezzente: te lo sogni che io ti dia qualcosa". E lo schnorrer: "Non c'è problema, ma guarda che riferirò quello che mi hai detto a chi mi ha mandato". E l'altro, sarcastico: "Ah! Perché non lavori nemmeno in proprio, non solo vieni qui per conto tuo con stracci e tutto, ma ti manda anche qualcuno?!? E sentiamo, chi sarebbe a mandarti?". "La fame, Reb Yid. La fame...".

136.                Due fratelli gemelli mendicanti periodicamente si recano a mendicare dal barone Rothschild (nell'ebraismo il ricco per eccellenza è Rothschild) che non manca di far consegnare loro per mezzo del maggiordomo due buste, ciascuna contenente cento franchi. Un brutto giorno uno dei due gemelli si ammala e muore. Comunque l'altro non manca di presentarsi all'appuntamento col solito obolo. Stavolta, però, il maggiordomo gli consegna una sola busta: cento franchi soltanto. Lo schnorrer, risentito, protesta: "Giovanotto, e i cento franchi di mio fratello dove sono?". E il maggiordomo, con la cortesia che è propria di tutta la servitù del barone Rothschild: "Mi scusi, signore, ma al barone e a noi risulta che suo fratello sia deceduto". E lo schnorrer: "Le risulta? Le risulta?!? Senta, giovanotto, per sua norma e regola l'erede di mio fratello sono io, non il barone Rothschild!!!".

137.                Uno schnorrer (cioe' un mendicante ebreo) incontra un tizio che pare andare di fretta. "Reb Yid, prego, offra qualcosa". L'altro cerca nelle tasche, e costernato dice: "Accidenti, mi spiace davvero, sai: sono uscito senza portafoglio". Lo schnorrer scuote la testa in segno di rimprovero, ma insiste: "Va bene, va'. Mi sa dire almeno l'ora?". Altra ricerca nelle tasche, e daccapo: "Sono mortificato, sono uscito così di fretta che non ho preso nemmeno l'orologio...". L'altro replica: "Va bene, pazienza. Però un'informazione me la può dare? Dov'è la via Franziskaska?". "Cielo, credimi, non lo faccio apposta ma non sono per niente pratico di questo quartiere...". A questo punto lo schnorrer, con un profondo sospiro, conclude: "Reb Yid, se lo lasci dire, lei è proprio un disastro! Facciamo così: mi prenda un paio di minuti in braccio e siamo pari...".

138.                In sinagoga il cantore intona la liturgia del venerdì sera, vigilia della festa del Sabato. Quando canta il verso "Benedetto sia il Signore", tutti i congreganti si alzano in piedi. Il rabbino, contrariato, sibila al cantore: "Come! Io non ho detto di alzarsi!". Il cantore, esterrefatto, replica: "Ma io ho pronunziato il nome di Dio...". E il rabbino: "Guarda che per tua norma sono io che guido questa sinagoga... non Dio!!!".

139.                Il cliente al sarto: "Lei mi ha confezionato un vestito veramente molto bello e di ottima qualità. Ma non le pare troppo avermi fatto aspettare sei mesi prima che fosse finito? Anche il buon Dio, per fare tutto il mondo ha impiegato sei soli giorni!". E il sarto: "Lei ha ragione, signor Koenigsberg. Ma lei stesso dice che il vestito che le ho fatto è bello e di qualità. Mentre invece, lo vede il mondo che disastro che è?".

140.                Il solito schnorrer ha appena ricevuto il solito obolo mensile dal barone di Rothschild (sappiamo già chi sia lo schnorrer e cosa rappresenti il barone di Rothschild). Pochi minuti dopo aver congedato il mendicante, il barone esce di casa per recarsi in Borsa, e per una via del centro scorge quello stesso schnorrer accomodato al ristorante intento a consumare un lauto pranzo a base di salmone. Il barone di Rothschild entra nel ristorante ed investe il mendicante: "Che ci fai qui, tu? Vieni a mendicare alla mia porta e la prima cosa che fai subito dopo è venire a mangiar salmone? E tu saresti uno schnorrer?!?". Lo schnorrer, senza scomporsi ma un po' seccato, risponde: "Scusi, signor barone, ma quando sono senza soldi non posso mangiare il salmone. E lei ora mi dice che non posso mangiarlo nemmeno quando i soldi li ho. Mi sa dire quando posso mangiare un po' di salmone, una buona volta?!?".

141.                Lo scaccino della sinagoga scorge uno schnorrer che si sta sistemando davanti all'ingresso del tempio per mendicare. Accorre e gli esclama sul muso: "Che ci fai qui, tu? Ti ho visto benissimo, ieri pomeriggio, che mendicavi sulla porta della chiesa! A che gioco giochi, eh? Sei un ebreo o un goy, tu?" (il goy è un termine vagamente spregiativo per designare i non ebrei). "Psssttt!" lo zittisce lo schnorrer. "Non urlare così! E' chiaro che io sono un ebreo. Ma sai, di questi tempi, con una religione sola non si può mica vivere..!".

142.                In Sinagoga la funzione è appena terminata, ma oggi è un giorno davvero speciale: si festeggia il "bar mitzvah" (cerimonia d'iniziazione alla vita della comunità, un po' come la Cresima cattolica) del figlio di un pezzo grosso. Dopo il rinfresco, l'anziano rabbino prende la parola ed inizia una dotta dissertazione sulla vita della comunità e su cosa significhi la vera religiosità. Ad un certo punto, però, il rabbino si accorge che non tutti lo ascoltano: un congregante dalla figura monumentale s'è abbandonato sulla sedia in fondo alla sala e sta sonoramente russando suscitando risatine tra i presenti. Che fare? Solo una cosa: rivolgersi allo shammes, allo scaccino. Questi si avvicina indolentemente al rabbino e chiede con espressione vitellina: "Cosa c'è, rabbino?". "Come, cosa c'è? Non vedi che Veingortner laggiù s'è addormentato e russa come un asino? Vai e sveglialo!". E lo shammes, dubbioso: "Ma rabbino, non posso farlo, non è corretto...". Il rabbino sta per alterarsi: "Come, non puoi?!?". E lo scaccino: "No, rabbino, non posso. Tu l'hai fatto addormentare... tocca a te svegliarlo!!!".

143.                Unione Sovietica ai difficili tempi di Brez'nev. Il regime adotta quote rigorosissime per limitare al massimo l'uscita di ebrei che vogliono recarsi in Israele. I visti sono concessi col contagocce. E c'è un ebreo, di nome Rabinovich, che ogni giorno va all'ufficio emigrazione chiedendo veementemente di potersene andare: "Maledetti burocrati, voglio andare nella terra dei miei padri, non potete trattenermi!". Il funzionario ha un bel ripetergli "Rabinovich, lo sai benissimo che le quote sono chiuse, levati dai piedi": sa che si ritroverà di fronte il tenace ebreo l'indomani. Ad un certo punto, esasperato, il funzionario cede: "Rabinovich, mi fai giocare il posto, ma pur di non vederti più qui, pur di non sentire più i tuoi strepiti, ecco, ti metto il timbro. Vai, e fuori dai piedi una buona volta!". Rabinovich parte, felicissimo. Sennonché, arrivato in Israele, dopo una sola settimana si presenta alle autorità israeliane ed esclama: "Non ci posso vivere, in questo stato capitalista ed iniquo! Voglio tornare nel paradiso del socialismo. Fatemi tornare". Grande imbarazzo tra gl'israeliani, ma il timbro viene apposto e Rabinovich può tornare in URSS. Passa un'altra settimana, e Rabinovich si fa rivedere all'ufficio emigrazione con la stessa litania di prima: "Maledetti burocrati, non potete trattenermi qui, voglio tornare nella terra dei miei padri!". Inutile dire che il permesso gli viene accordato. Ma in Israele la vicenda si ripete con l'ebreo che inveisce: "Come faccio a vivere in questo stato ingiusto e capitalista? Fatemi tornare nel paradiso del socialismo!". E così Rabinovich va avanti e indietro quattro, cinque volte. Finché, nonostante non ci siano rapporti ufficiali tra URSS e Israele, si forma una commissione mista per esaminare il "caso". Rabinovich si ritrova di fronte a una teoria di funzionari e militari gallonati, sovietici e israeliani, che lo guardano storto e confabulano. Ad un certo punto uno prende la parola e dice: "Rabinovich, te lo chiedo a nome di tutta la commissione mista. Ce lo puoi dire una volta per tutte se vuoi vivere nella terra dei tuoi padri o nella patria del socialismo?". E Rabinovich, con un sorriso disarmante: "Da nessuna delle due... è che mi piace tanto viaggiare!!!".

144.                Due ebrei ortodossi si incontrano per strada. Uno dei due nota che un rimasuglio di cibo è rimasto nella barba dell'altro e cogliendo la palla al balzo gli chiede: "Vuoi vedere, Levi, che indovino quel che hai mangiato oggi a pranzo?". Levi accetta la sfida: "Ma sì, dai Isacco, dimmelo!". Isacco finge di concentrarsi e sentenzia: "Lenticchie!". E l'altro: "Ah, ah! Sbagliato! Le lenticchie le ho mangiate ieri, non oggi!!!".

145.                Appena dopo un feroce pogrom, il povero ebreo Tevje innalza al Cielo la sua voce: "D'accordo, d'accordo, è chiaro che siamo il popolo eletto ed è anche per questo che ci capitano tutte queste persecuzioni... ma perché ogni tanto non eleggere qualche altro popolo, così noi ci riposiamo un po'?!??".

146.                Anno 1955, siamo sul molo di New York. Da qualche giorno è arrivata una delle prime navi colla bandiera israeliana. E sul molo c'è sempre un vecchio ebreo, il classico ebreo della Diàspora, che osserva la nave e sospira. Ad un certo punto, poche ore prima che la nave riparta, il vecchio ebreo si avvicina al capitano della nave e lo implora lamentosamente: "Shalom, Shalom capitano. Ti chiedo un atto di carità, io sono vecchio e malato e non voglio morire qui. Questa città è pericolosa, tentacolare, piena di malfattori. Voglio morire nella Terra promessa! Sono povero, vedi, possiedo solo quel poco che ho addosso, ma veramente lascerai un tuo fratello in Abramo qui, a morire solo e malato?". Il capitano si commuove, perché a volte i miracoli capitano, e lo accoglie a bordo raccomandando all'equipaggio di averne cura in una cuccetta, a tutte spese sue. La navigazione dura una ventina di giorni, e il vecchio ebreo felice sbarca in Israele. Il capitano profitta della permanenza della sua nave in porto per recarsi a casa e sbrigare qualche affare personale, e al suo ritorno in porto trova lo stesso vecchio ebreo in gran conciliabolo col capitano di una nave statunitense: "Amico americano, devi capirmi, il tuo paese è nato dall'immigrazione. Negli Stati Uniti tutti sono fratelli, non mi puoi dire di no. Portami con te, a New York, alle sue luci, alla sua vita. Anche se non ho soldi, possiedo solo quel poco che ho addosso, non puoi abbandonarmi qui...". Il capitano israeliano sente puzza di bruciato e prende di petto il vecchio: "Senti un po', tu! Cos'è questa storia, a che gioco giochiamo? Non volevi venire a morire nella Terra promessa? E ora vuoi tornare a New York?!?". E il vecchio ebreo, sempre nello stesso tono lamentoso: "Sì capitano, è vero che io ti imploravo di venire in Israele per morirci perché ero molto malato. Ma il viaggio per nave, l'aria di mare pulita e salubre mi hanno fatto un gran bene, mi hanno guarito e sono arrivato qui ringiovanito, rinato. Cerca di capirmi, capitano. Va bene morire nella terra dei miei padri... ma a viverci, proprio non ce la farò mai!!!".

147.                Il barone di Rothschild convoca il suo contabile Koenigsberg e gli dice: "Mi risulta che lei abbia sottratto contanti dalla mia cassa". E Koenigsberg, compitissimo: "Mi perdoni, signor barone: ma se sono il suo contabile non può pretendere che vada a sottrarre contanti dalla cassa di qualcun altro!!!".

148.                E' morto Stalin. Temendo atti di inconsulta venerazione e idolatria sfrenata, la dirigenza del PCUS decide di dargli sepoltura fuori dall'URSS, possibilmente il più lontano possibile. Il primo contattato mediante cablo è Churchill, cui viene chiesto di trovare un posto alla salma, eventualmente nell'abbazia di Westminster. Lo statista inglese risponde freddamente che Westminster è al completo. Si tenta allora con Roosevelt. Il presidente statunitense però comunica che nel cimitero di Arlington possono essere sepolti solo americani. Rimane solo Israele. Così parte un telegramma a Ben Gurion. Risposta: "Posto disponibile stop Premuro però ricordarvi qui di resurrezioni est già stata una la quale est sufficiente stop"!

149.                L'ebreo polacco all'ebreo tedesco: "Sì, però è chiaro che voi tedeschi siete tutti tonti, e ora te lo dimostro". I due entrano nel negozio di un ebreo tedesco. Il polacco chiede una scatola di fiammiferi. Avutala, scuote il capo: "E' che veramente cercavo fiammiferi con la testa dalla parte opposta". E il negoziante: "Mi spiace davvero, ma di quelli non ne tengo...". Usciti i due dal negozio, l'ebreo polacco dice tutto trionfante: "Lo vedi? Avevo ragione io!". E l'ebreo tedesco: "Ma che c'entra? Quel brav'uomo semplicemente non aveva il tipo di fiammiferi che volevi tu!!!".

150.                Yankele un giorno si reca in visita da Moishele e vede alla parete della casa dell'amico un certo dipinto. Gli piace, e detto fatto: "Moishele, è davvero bello questo quadro. Mi piacerebbe averlo, me lo vendi?". E Moishele: "Ma sai, l'ho comprato da poco, mia moglie ci tiene, e poi guarda che l'ho pagato centocinquanta dollari". Yankele insiste: "Senti, offro duecento dollari". Moishele accetta: "Va bene, prendilo pure". Così Yankele se ne va col quadro. Appena la moglie di Moishele lo viene a sapere s'imbestialisce: "Stupido che sei, se quello lì ti ha offerto cinquanta dollari in più chissà che valore ha quel quadro!". Moishele si rende conto che la moglie non ha torto, così si reca da Yankele e gli comunica: "Sai, mia moglie mi ha fatto una scenata, rivuole il quadro, te lo dicevo che ci tiene". E Yankele: "Capisco, il fatto è che ora anche mia moglie ci s'è affezionata...". Moishele offre: "Ti do 250 dollari, ci stai?". L'altro replica: "Quand'è così, prendilo pure". Quando Moishele se n'è andato col dipinto, rincasa la moglie di Yankele e chiede del quadro. "Sai," spiega Yankele: "Moishele lo rivoleva, gliel'ho dato e ci ho pure guadagnato un cinquanta". "Cretino!" esclama la moglie. "Magari quel quadro vale una fortuna e te lo sei fatto soffiare. Recuperalo subito!". E così via. Yankele a Moishele: "Ti do trecento". Moishele a Yankele: "Ti do quattrocento". "Cinquecento". "Seicento". Gira e rigira, i due amici arrivano ai duemila dollari. E qui accade un fatto nuovo: Moishele ha per l'ennesima volta ricomprato il quadro da Yankele e se lo sta riportando a casa sua, quando un tizio per strada scorge il dipinto e lo interpella: "Scusi, questo quadro, sa, è bellissimo. Me lo vuole vendere?". Moishele obietta: "Non posso, vede, mi è costato caro: ben duemila dollari". L'altro non demorde: "Gliene posso dare tremila in contanti, sull'unghia". Inutile dire che Moishele accetta. Così quando Yankele si ripresenta da lui per ricomprare il quadro, non lo trova più ed esclama: "Ma come, dov'è il quadro? Te lo voglio ricomprare, ti faccio un'offerta cui non potrai dire di no". Moishele spiega: "Mi spiace, non ce l'ho. Me lo portavo a casa, un signore l'ha visto e mi ha offerto un tremila. Visto che affarone che ho fatto? Non per vantarmi, ma da buon ebreo ho il senso degli affari...". E Yankele, disperato: "Ma pezzo di disgraziato, che specie di ebreo credi di essere? Sei solo un deficiente! Vendi il quadro proprio quando noi due stavamo guadagnandoci su così bene!!!".

151.                Un rabbino ha tra le mani un libro filonazista e, sorprendentemente, se ne mostra entusiasta: "Questo libro ha del prodigioso, veramente!". I presenti sono molto stupiti: "Rabbino, cosa trovi di tanto prodigioso in questo libro?". E il rabbino, sorridendo: "Vedete, sapevo che dagli stracci si ricava la carta, ma ancora ignoravo che la carta può essere riportata al suo stato primigenio, che può cioè tornare ad essere un volgare straccio. E questo libro ne è un esempio... E ciò non è un prodigio?!?".

152.                Negozio di abbigliamento. Si presenta una mamma ebrea che chiede una bella cravatta per il figlio (peraltro quarantenne) che le è al seguito. Esaminati alcuni articoli, la mamma fa la sua scelta (il figlio sa che in presenza della mamma è inutile aprir bocca) e chiede il prezzo. Il negoziante risponde: "Venticinque dollari". "Benissimo, la prendo" risponde la mamma (notiamo qui l'uso del singolare). Usciti dal negozio, il figlio trova la forza di farsi vivo: "Ma mamma, come hai potuto? Venticinque dollari così, senza fiatare e senza un minimo di contrattazione? Non è da te, di solito tu sei sempre attentissima ai prezzi...". E la mamma, sorridente: "Semplice! Quel negoziante m'è stato subito antipatico e gli ho dato una lezione: ho pagato senza fiatare né contrattare perché così passerà la notte a mangiarsi le mani pensando che mi avrebbe potuto chiedere almeno trenta o trentadue dollari!!!".

153.                Il vecchio Giacobbe è ricoverato in un ospedale cattolico. Arriva la suora perché siccome la sua scheda è incompleta gli deve chiedere a chi va mandata la parcella. "Vede, mi è rimasta una sola parente," spiega triste Giacobbe: "Una vecchia zitella che poi s'è convertita, s'è fatta persino suora..." (non un gran tatto, in effetti). La suora ribatte, seccamente: "Un momento, per favore. Le faccio presente che noi suore non siamo vecchie zitelle. Siamo spose di Gesù nostro Signore!". E Giacobbe, illuminandosi: "Davvero? Benissimo, allora facciamo così... la parcella la mandi a mio cognato!!!".

154.                Chajim Polanski è arrivato da poco negli USA dal suo sperduto villaggio in Polonia. Un giorno, sul tram, vede un nero che sta leggendo un giornale scritto in yiddish. Si avvicina e gli sussurra con la massima discrezione: "Scusi, mi può togliere una curiosità? Lei per caso è ebreo?". E l'altro, risentito: "Certo che no, per carità: mi ci mancherebbe solo quello!...".

155.                La signora Rosenfeld va a comprare il pane. "Quanto vengono queste pagnottine dolci?" indaga. "Venticinque", risponde il panettiere. "Venticinque?!? Ma lo sa che il panettiere a un isolato da qui le mette a ventidue?". "Scusi, signora, ma allora perché non va a comprarle da lui?".  "Il fatto è che lui le ha finite". "Vede, signora, anch'io le metterei a ventidue se le avessi finite..!".

156.                Yankele: "Sono fiero di essere ebreo!". Moishele: "E perché?". Yankele: "Perché tanto anche se non fossi fiero sarei ebreo lo stesso..!".

157.                Yankele e Moishele vorrebbero dire la preghiera della sera, ma sono soli. Ad un certo punto Yankele propone: "Proviamo a fare i conti in questo modo: io e te siamo due. Tu ed io siamo due. E fa quattro. Poi, io per conto mio e tu per conto tuo, e sono altri due: sei. Ora tu fai lo stesso conto che ho appena fatto, e così saremo in dodici...". E Moishele, prontamente: "Ma allora, possiamo anche andarcene e lasciare che se la sbrighino quegli altri dieci!!!".

158.                Il pio Giacobbe parla ad un amico delle virtù del suo venerabile Rabbino: "Sai, Abramo, il nostro Rabbino è veramente un santo. Ha raggiunto un tale livello spirituale da essere in grado di vivere praticamente digiunando. Si nutre, assai frugalmente, solo di "Shabbat" ed in occasione delle feste comandate...". E  Abramo: "Giacobbe, mi spiace dirtelo, ma sei un ingenuo. Proprio ieri l'ho visto al ristorante all'angolo mentre mangiava a crepapelle". Ma Giacobbe non si lascia scoraggiare: "Abramo, spiace a me dirtelo: l'ingenuo sei tu perché ti sei fermato alle apparenze. Se mi avessi lasciato terminare, ti avrei parlato dell'estrema umiltà del nostro Rabbino. E' così umile che, per non ostentare al mondo il suo digiunare, fa sempre finta di mangiare!".

159.                Abramo Rabinovich, emigrato negli Stati Uniti, decide di fare il grande passo: prenderà un cognome yankee, per il resto dei suoi giorni si chiamerà Smith. Così si reca all'ufficio preposto e, dopo la solita trafila burocratica, diventa Abramo Smith. Passa una settimana e il neo-Smith si ripresenta allo stesso ufficio. Spiega all'impiegato esterrefatto che vuole cambiare nuovamente cognome, ora vuole chiamarsi Brown. Ora bisogna precisare che il nostro uomo presenta tratti somatici indiscutibilmente ebraici, specialmente un grosso naso. L'impiegato chiede ad Abramo perché vuole di nuovo cambiare cognome, e lui ammette: "Vede, mi capita una cosa assai seccante. Quando mi presento come Smith, tutti sogghignano e mi chiedono: 'Ah già, Smith. E prima come si chiamava?'. Ed è per questo che sono qui: in questo modo mi chiederanno come mi chiamavo prima di chiamarmi Brown, e io potrò metterli a tacere dicendo che mi chiamavo Smith!!!".

160.                Un commerciante molto stimato nel circondario è ormai vecchio, decide  di ritirarsi ma prima vuole spiegare al figlio, suo necessario successore, le regole fondamentali per riuscire negli affari. "Vedi, figliolo," esordisce: "i princìpi essenziali sono due: l'onestà e la saggezza. L'onestà è importantissima. Per esempio, se prometti ad un cliente di consegnargli la merce il giorno tale, devi mantenere la promessa a qualsiasi costo, non importa quanto tu debba faticare per farlo. La parola data... è essenziale". "Ho capito, babbo," dice il giovinotto: "questa era l'onestà. E la saggezza?". E il padre, calmo: "Be', la saggezza... sta innanzitutto nel non promettere mai niente!!!".

161.                Yankele a Moishele, sulla porta di casa: "Ho meditato a lungo sul passo della Bibbia dove sta scritto che Iddio protegge gli sprovveduti. Voglio fare una prova. Tu, Moishele, stai qui fuori dalla porta e aspettami". E Yankele entra in casa. Dopo un paio di minuti, si affaccia da una finestra del terzo piano, sale sul davanzale e si getta di sotto. Inutile dire che si rompe le gambe. Moishele: "Ma che hai combinato?!?". E Yankele: "Aiutami, Moishele, chiama subito qualcuno... Sai, io ho sempre saputo di non essere un imbecille, ma non avrei mai creduto di essere così intelligente!!!".

162.                Il Primo ministro israeliano è ospite del Presidente degli USA alla Casa Bianca. Il Presidente, per onorarlo, gli fa dono di una splendida Buick nuova fiammante. L'israeliano, imbarazzato, spiega con garbo al Presidente che nella sua posizione non può accettare regali personali di tale valore. "Facciamo così," propone il Presidente: "mi dia mezzo dollaro e mi considererò rimborsato. Il Premier accetta, si fruga nelle tasche e tira fuori un dollaro. "Perbacco," fa il Presidente: "non ho da darle il resto...". E l'altro, sorridendo: "Non importa... mi accontenterò di un'altra Buick!".

163.                Il predicatore all'assemblea: "Signore e signori, sapete su cosa verterà la mia predica di oggi?". L'assemblea: "No, non lo sappiamo". Il predicatore: "Bene, visto che comunque non lo sapete, è meglio che continuiate a non saperlo". E il predicatore si toglie lo scialle tradizionale, scende dal pulpito e se ne va. La settimana successiva, il predicatore chiede all'assemblea: "Signore e signori, sapete su cosa verterà la mia predica di oggi?". Il pubblico stavolta non ci casca: "Sì, sì, lo sappiamo". Il predicatore: "Benissimo: visto che lo sapete, non occorre che io ve lo ripeta!". E il predicatore si toglie lo scialle tradizionale, scende dal pulpito e se ne va. La settimana successiva, il predicatore chiede all'assemblea: "Signore e signori, sapete su cosa verterà la mia predica di oggi?". Metà dell'assemblea risponde: "No, non lo sappiamo" e l'altra metà esclama "Sì, sì, lo sappiamo". E il predicatore: "Bene, allora chiedo a quelli che lo sanno di essere così gentili da riferirlo a quelli che non lo sanno!!!". E il predicatore si toglie lo scialle tradizionale, scende dal pulpito e se ne va.

164.                Il povero sarto Yankele è assai abile a confezionare abiti di ogni foggia. Eppure circola sempre con addosso veri e propri stracci. Un giorno un suo cliente, uno ricco, gli chiede: "Ma Yankele, ti fai cattiva pubblicità andando in giro conciato in quel modo! Riparati i vestiti!". E Yankele: "Sapessi, Reb Yid! Sono così povero, ma così povero, che non me lo posso permettere: devo badare piuttosto ai lavori che mi garantiscono un minimo di guadagno, non ce la faccio a lavorare per me stesso...". Il ricco stabilisce generosamente: "Facciamo così, Yankele: il guadagno te lo offro io, eccoti due rubli. Così potrai vestirti decentemente". Passano due settimane, e i due s'incontrano nuovamente. Ma il sarto è conciato ancora malamente quanto la volta precedente, se non peggio. Il ricco sbotta: "Yankele, ma che fai? Non dovevi sistemare i tuoi stracci? Io ti avevo dato ben due rubli!". Yankele, con grande calma, replica: "Reb Yid, hai tutte le ragioni. Il fatto è che ho guardato attentamente i miei vestiti, ed è verissimo, sono in uno stato pietoso... e ho concluso che se li riparassi per due soli rubli certamente ci perderei!!!".

165.                Il fisco sta indagando sul signor David Rubinstein (o Silvio Berlusconi) che in pochi anni, da emergente che era, è diventato un magnate dell'edilizia. "Signor Rubinstein, ma ci spiega come è stato possibile?" gli chiede l'ispettore. "E' semplice e lineare", comincia l'inquisito. "Poco meno di nove anni fa ho fatto un sogno. Un angelo mi diceva di scavare sotto un albero che sta nel mio giardino, perché vi avrei trovato un tesoro. Al mio risveglio, andai e scavai dove indicato nel sogno. Ed ecco, lì c'era un ricco tesoro!". L'ispettore sogghigna: "Facciamo che io le creda, ma quali prove ha a conferma di quanto lei mi dice?". "Le prove?" esclama Rubinstein. "E tutti quei palazzi che anche lei vede tutti i giorni, non sono prove?!?".

166.                Due anziani signori siedono al parco su una panchina. Ad un tratto scorgono un bambino a spasso con la sua tata. E' un bambino biondo, bellissimo e molto elegante, vestito in perfetto stile all'inglese. Uno dice all'altro: "Visto quel bambino laggiù? Chissà chi è...". "Ma come, non lo riconosci? E' il più piccolo dei Rothschild!". E il primo, scotendo la testa, sospira: "Ah!... Così giovane e già ebreo!!!".

167.                Ernst Lubitsch pronunziò un giorno la maledizione ebraica più terribile che si conoscesse: "Vi auguro di essere pieni di soldi... e di essere gli unici della vostra famiglia ad averne!".

168.                Un ebreo entra in una gioielleria per acquistare un bell'oggetto, per un regalo. Ha già messo gli occhi su un prezioso crocifisso in argento, ne chiede il prezzo. "Sì, caro signore, un oggetto artistico di ottima fattura" conferma il gioielliere. "Non è certo economico, ma vale pienamente i duemila  dollari che costa".  L'ebreo ponza, poi chiede: "E se ne volessi uno senza l'acrobata?".

169.                "Rabbino, è meglio avere sei figlie o seimila dollari?". "Senza alcun dubbio, sei figlie. Se avessi seimila dollari, sarei preso dall'avidità e non me li farei bastare. Meglio occupare lo spirito con altre cose, non col danaro. Non avrò mai seimila dollari, inoltre. Quindi è bene che non li brami vanamente. Infine, sono molto meglio le sei figlie perché... io ne ho dieci!!!".

170.                Un ricco ebreo americano vuole donare una grossa cifra all'Università di Gerusalemme, così facendo iscrivere il suo nome nella lista dei benefattori che si trova sulla lapide preposta. Gli viene naturalmente organizzata un'accoglienza con tutti gli onori, una guida personale lo scorta in visita a qualunque luogo egli voglia visitare. Ad un certo punto, il magnate esprime un desiderio: vuole visitare la tomba del Milite ignoto. Solo che in Israele non esiste la tomba del Milite ignoto! Si decide allora di non deluderlo, per non mettere a rischio la donazione. Lo conducono in un cimitero militare e gli mostrano una sobria lapide su cui sta inciso: "Nataniele Castro 1915 - 1948". Il ricco, esterrefatto, chiede all'accompagnatore: "Ma come fa questa ad essere la tomba del Milite ignoto? C'è tanto di nome sulla lapide...". E la guida, con grande prontezza: "Vede, come panettiere era molto conosciuto... ma come soldato nessuno ha mai saputo chi fosse!!!".

171.                Due ex compagni di scuola s'incontrano. Uno è diventato Parroco, l'altro Rabbino. Discutono volentieri dei vecchi tempi, e ad un certo punto si trovano a parlare dei loro problemi economici. "Certo la vita è dura," commenta il rabbino. "Mi dicono che anche i sacerdoti non se la cavano molto bene di questi tempi". "Guarda, a volte non riesco a mettere da parte il pranzo con la cena. Ma ho deciso, ogni tanto, di concedermi un peccatuccio". "Sarebbe a dire?" indaga il rabbino. "Dunque, saprai certamente che è moralmente giusto che la comunità aiuti i propri sacerdoti. E io ho studiato un modo per 'farmi aiutare' almeno un poco. Una volta al mese mi reco in un ristorante di quelli di lusso, mi siedo e ordino un menu coi fiocchi, piatti da ricchi visto che i poveri lavoratori in quei locali nemmeno potrebbero entrare. Mangio con molta calma, in modo di terminare poco prima che il primo turno di camerieri se n'è andato a casa. Mi portano il conto, e io con aria sorpresa esclamo: 'Guardi che ho già pagato poco fa, ho regolato con il suo collega'. Collega che - mi segui? - se n'è andato, quindi non possono verificare. Ma nessuno oserebbe mettere in dubbio la parola di un prete, così mi alzo e me ne vado tranquillamente e con la pancia piena". "Molto ingegnoso," ammette il rabbino. "Anzi," propone il prete: "proprio domani è il mio giorno di ristorante, ti invito a pranzo". Detto fatto: l'indomani i due si recano in uno dei migliori ristoranti della città, mangiano, bevono, parlano e alla fine tutto è pronto per la sceneggiata. Siamo quasi all'ora di chiusura, e un cameriere presenta il conto. Come da copione, il prete esclama sorpreso: "Guardi che abbiamo già pagato poco fa, al suo collega". "Già", aggiunge il rabbino, con espressione severa: "e ancora non c'è stato portato il resto!!!".

172.                E' il cuore della notte. Due agenti del KGB bussano insistentemente alla porta di Vladimir Gronstein. Il malcapitato, tremando di paura, apre. "E' qui che vive Vladimir Gronstein?" chiede uno dei due senza tanti preamboli. "N-n-no," balbetta l'ometto. "E tu chi sei?" gli urla in faccia l'altro agente. "Son... sono Vladimir Gron... stein". La seconda spia lo afferra e lo schiaccia al muro, intimandogli: "E ora, sporco ebreo, ci dici perché dicevi che non vivi qui!". E Gronstein: "Ma... perché, voi lo... lo chiamate vi... vivere, questo?!?".

173.                Yankele e Moishele si incontrano: "Yankele, che piacere di vederti! A proposito, ti ricordi quei soldi che ti ho prestato?". "Oh, certo, Moishele! Ti sarò sempre grato, mi hai cavato da grossi impacci!". "Sì ma, dimmi, quand'è che me li rendi?" insiste Moishele. E Yankele, con un sospiro: "Scusa, come posso saperlo? Non sono mica un profeta, io...".

174.                Metti tre Sionisti in una stanza ed essi formeranno quattro partiti politici. (Levi Eshkol)

175.                Un ebreo circo'nciso è la persona più tagliata per fare il clown.

176.                Se pregare servisse a qualcosa, ingaggerebbero gente per pregare a pagamento. (Proverbio Hiddish)

177.                "Rabbino, sono disperato, vorrei morire!". E il Rabbino: "Morire non è una soluzione...". "Rabbino, ma allora bisogna vivere per forza?". "Vivere non è una soluzione..." risponde il Rabbino. "Ma allora, Rabbino, qual è la soluzione?". "E chi ha mai detto che esiste una soluzione?!?!??"

178.                Il piccolo Beniamino rientra da scuola e annunzia eccitato al padre: "Sai, babbo, oggi è venuto a trovarci il parroco e ci ha parlato della Trinità!". E il padre, con severità: "Non ci cascare, figliolo, è la solita trappola dei cristiani per fare proseliti! Sai bene che noi ebrei abbiamo un solo ed unico Dio... e per l'appunto la nostra famiglia non ci crede!!!".

179.                La giovane Sara presenta ai genitori il giovincello che desidera sposarla. Il padre gli fa le classiche domande: "Ebbene, ragazzo mio, che fa nella vita?". "Studio alla scuola rabbinica, ma sono quasi alla fine". "Bene. Ma mi dica, come conta di mantenere la famiglia che formerete?". "Sono certo che Dio mi aiuterà". "Già, già. Ma sapete già dove stabilirvi dopo le nozze?". "Abbiamo fede. Dio ci verrà in aiuto". "Molto bene, molto bene..." sta esultando il futuro suocero, quando sua moglie lo tira per la manica e, portatolo da parte, gli sussurra: "Caro, non ti pare che questo giovinotto non abbia né arte né parte? Dovremmo dissuadere la nostra Sara dal fare questo passo". Ma lui, giovialmente, ribatte: "Non dire sciocchezze! Per una volta che trovo uno che mi crede Dio...!!!".

180.                Il ladruncolo Isacco Levi viene pizzicato per la quarta volta in sei mesi. Il giudice lo squadra severamente ed esclama: "Ma non si vergogna? E' la quarta volta in sei mesi che la vedo: quando è troppo è troppo!". E Isacco, prontamente: "Signor giudice, non è gentile da parte sua parlarmi così. Anch'io la vedo per la quarta volta in sei mesi... e certamente non gliene farei mai una colpa!!!".

181.                Durante il nazismo. Un ebreo riparato all'estero: "Però sia chiaro che nel mio lavoro in Germania avrei preferito di gran lunga avere come clienti mille tedeschi piuttosto che un ebreo!". Gli domandano: "E che lavoro facevi?". "Il becchino...".

182.                "Camerata, devi essere pronto ad ogni evenienza. Supponi che un branco di porci rossi abbiano gettato nel fiume il nostro Segretario. Che cosa gli getti per salvarlo?". "Uh... Un'ancora, camerata!". A parti invertite: "Compagno, supponi che tu passeggi sul ponte e vedi il Segretario del partito fascista che sta per annegare nel fiume. Sai come fare per salvargli la vita?". "Uh... Veramente no, compagno...". "Benissimo compagno, continua così!!!".

183.                Un ebreo torna al villaggio dopo un lungo soggiorno a Varsavia e non vede l'ora di raccontare a tutti le meraviglie che ha visto nella grande città: "Sapeste che luogo straordinario! C'è gente di ogni tipo. Pensate che ho conosciuto un ebreo grande esperto del Talmud, capace di citarne interi passi a memoria. E ho incontrato un ebreo comunista, un idealista senza speranza. E poi un ebreo proprietario di un negozio enorme dove lavorano cinquanta commessi, e che vive in una villa sontuosa con quantità di domestici. Ho incontrato anche un ebreo ateo, uno di quelli che non credono assolutamente in nulla...". I suoi amici lo interrompono: "Scusa, ma che ci sarebbe di così straordinario? Varsavia è una città immensa e ci saranno almeno un milione di ebrei: è normale che tu abbia incontrato ebrei di ogni specie!". E l'altro: "Guardate che non avete capito... Stavo parlando sempre della stessa persona!".

184.                Yankele: "Sai, Moishele, ho capito che sono un ottimista". Moishele: "Ma come? Ti dichiari ottimista e te ne vai in giro con un'aria così abbattuta e desolata?". Yankele: "Scusa Moishele, ma tu credi sia tanto facile essere ottimista di questi tempi?!?!?".

185.                Il proprietario di un negozio di scarpe a Parigi ha appena assunto un nuovo venditore, il giovane Isacco, e lo sorveglia con discrezione nel primo giorno di lavoro. Naturalmente gli ha ben spiegato la regola principale: non si fa credito a nessuno, solo pagamenti in contanti. Manco a farlo apposta, il primo cliente che il giovanotto prende in cura sceglie un paio di scarpe e si accorge di non avere abbastanza danari con sé. "Sono costernato," si scusa l'acquirente. "Ero convinto di essere uscito con più soldi. Non potrei darle cento franchi e portarle il resto domani?". Il giovane Isacco sorride con la massima cordialità: "Non si preoccupi, non ci sono problemi! Noi veniamo sempre incontro ai nostri clienti perché il cliente viene prima di tutto: è il nostro motto!". Il cliente se ne va tranquillamente. Inutile dire che il proprietario del negozio, il quale ha sentito tutto, è letteralmente furibondo. Si precipita dal nuovo commesso e letteralmente lo aggredisce: "Ma sei impazzito o sei scemo? Ti sei già dimenticato quello che ti avevo detto per prima cosa stamattina? Ora ti sei fatto fregare come un allocco: quell'uomo lì di certo non lo rivedremo più, e diciamo pure addio ai soldi!". Ma Isacco, sorridendo, replica: "Si tranquillizzi, signor Dupont! Sono certissimo che tornerà: gli ho dato due scarpe destre!!!".

186.                Mendel, lo "schnorrer" del villaggio, bussa alla porta del banchiere Shimon per chiedergli l'elemosina. Il banchiere è alquanto mal disposto: "Non ti do proprio niente: mi basta già di dover mantenere quel fannullone di mio fratello". "Ma che stai dicendo?" protesta Mendel: "Lo sanno tutti che tuo fratello si lamenta in continuazione perché non gli dai mai nemmeno un soldo!". "Appunto," conclude Shimon: "proprio tu mi chiedi dei danari quando sai bene che non li do nemmeno a mio fratello?!?!?".

187.                Quali parole un figlio ebreo, dovendo rientrare precipitosamente dalla vacanze, deve mettere nel telegramma che invia a sua madre? "COMINCIA A INQUIETARTI. STOP. SEGUONO DETTAGLI. STOP".

188.                Un tizio si rivolge al suo vecchio amico Abramo per chiedergli in prestito il suo cavallo per una mattinata. Sennonché Abramo, molto gentilmente, gli spiega: "Guarda, te l'avrei prestato volentieri: ma vedi, stamane proprio prima che tu arrivassi l'ha preso mio fratello". In quel preciso istante si ode un potente nitrito provenire dalla stalla. L'amico guarda Abramo con aria interrogativa. Ma Abramo non ci sta: "Be', che hai da guardarmi così? Guarda, se credi più alla parola di un cavallo che non alla mia, allora non venirmi a chiedere più niente!!!".

189.                Henry ha appena mollato uno sberlone a Geremia. Geremia, adirato: "Henry, stai a sentire, ma scherzi o lo hai fatto sul serio?". E Henry, a pié fermo e muso duro: "Ma sul serio, che diamine!". "Meno male," conclude Geremia: "infatti certi scherzi non mi piacciono proprio!"

190.                Isacco e Nataniele s'incontrano dopo tanto tempo di lontananza. A Isacco ne sono successe di tutti i colori, e il poveretto sfoga il suo sconforto con l'amico che tenta di consolarlo: "Coraggio Isacco, coraggio! Non devi drammatizzare, nella vita nulla è tanto grave quanto sembra. Ne sono sicuro, poteva andare molto peggio di così". "Molto peggio di così? E come?". "Be', tutte quelle disgrazie potevano capitare a me...".

191.                Yankele e Moishele si trovano entrambi in ospedale per un'acuta sciatalgia. Sono stati prescritti loro dei massaggi, ed eccoli, fianco a fianco, sotto le mani di due energici fisioterapisti. I terapisti non sono certo delicati. Il povero Moishele ulula letteralmente dal dolore, ma Yankele sopporta le manipolazioni tranquillo, in quello che sembra un mistico e rassegnato silenzio. Terminata la seduta, Moishele si rivolge all'amico: "Yankele, mi hai veramente stupito. Come hai fatto a resistere senza fiatare ad un tormento così potente?". E Yankele: "Mio caro Moishele, non sono mica scemo! Credi che metta sotto le mani di energumeni simili proprio la gamba malata?!?!?".

192.                Un rabbino torna a casa d'improvviso un pomeriggio per prendere alcuni documenti dimenticati. Sennonché scopre la moglie a letto con un altro uomo. "Rebecca!" esclama inorridito. "Dovresti vergognarti! Non lo sai? Si comincia così... e si finisce col fumare di sabato!!!".

193.                Isacco Klein passeggia con la moglie, una sera, e i due non si avvedono di essere entrati in una zona pericolosa. Ad un tratto, una voce minacciosa intima: "Mani in alto, o la borsa o la vita!". Il signor Klein esclama: "Si calmi, giovanotto, farò quello che vuole... le dò mia moglie: è tutta la mia vita!!!".

194.                Dopo la Guerra dei sei giorni, il presidente Nixon chiede a Golda Meir uno scambio: il generale Dayan contro due generali a sua scelta. "D'accordo", gli fa rispondere Golda Meir: "in cambio del generale Dayan voi ci darete General Motors e General Electric!!!".

195.                Secondo la tradizione biblica, si crede che Mosé fosse balbuziente. Questo spiegherebbe molte cose, tra cui questa. Un giorno, Dio chiese a Mosé se avesse qualche preferenza sulla Terra Promessa che gli sarebbe più piaciuta. Mosé, dopo una profonda riflessione, finalmente decise: "Ca... Ca... Ca...". Il Padreterno, sempre disponibile, commentò: "Vuoi dire Canaan [l'odierna Palestina, NdTrascr], vero? Ebbene, lodo la tua umiltà: hai scelto un territorio desertico e pietroso. Ebbene, ti accontento!". E fu solo dopo che Dio si fu allontanato che il povero Mosé riuscì a completare quanto stava faticosamente cercando di dirGli: "Ca... Ca... Cali... lifornia!!!".

196.                Il medico: "Eccole la ricetta per le sue emicranie, signor Abramovski. Ma mi tolga una curiosità: perché ha continuato per tutta la visita a dire 'la mia testa, la mia testa'... sempre due volte?". Il paziente: "Ma come, dottore, non lo sa? Tutti gli ebrei dicono sempre così, due volte. Vede, tutti gli ebrei hanno una testa francese e una testa ebraica, oppure una testa tedesca e una testa ebraica, o anche una testa russa e una testa ebraica...".

197.                Siamo in Polonia, un secolo fa. Una donna ebrea riceve da un suo creditore un pagamento in natura: in luogo di denaro, un pavone. Uno strano animale che non aveva mai neppure visto in vita sua. Sconcertata, la donna, che è anche una buona ebrea, si reca dal suo rabbino per sapere se il pavone sia o non sia "kasher" (ammissibile per gli ebrei, NdTrascr). Il rabbino, dopo una breve meditazione, le risponde: "Mio padre, che era un grande rabbino, ha sempre sostenuto che il pavone non è kasher". "E allora cosa posso farmene?", chiede la donna. Il rabbino la rassicura: "Portamelo e lascialo qui, lo terrò nel mio cortile e lo potrai vedere tutte le volte che vorrai". Così il pavone trasloca nell'aja del rabbino. La donna, nel frattempo, gli si è affezionata: lo va a trovare, lo ammira quando fa la ruota e gli porta regolarmente pane secco e mangime. Sennonché, qualche mese dopo, il pavone sparisce. La donna, angosciata, si precipita dal rabbino: "Rabbi, rabbi! Cosa è successo al mio pavone?". "Non ti preoccupare, figliola," risponde il rabbino: "l'ho mangiato". "Mangiato?!? Come sarebbe a dire? Avevi detto che tuo padre, che era un grande rabbino, ha sempre sostenuto che il pavone non è kasher...". "E' vero," ammette il rabbino: "ma, sai, sulla questione del pavone non mi sono mai trovato d'accordo con lui...".

198.                Durante la guerra del Kippur, cinquecento egiziani stringono d'assedio un piccolo villaggio difeso da un pugno di israeliani armati solo di qualche vecchio fucile. Trafficando con una piccola ricetrasmittente, gli assediati riescono a collegarsi con un giornalista di Tel Aviv che, saputa la situazione, si preoccupa e chiede: "Ma come pensate di cavarvela?". "Dio ci ha sempre aiutato, ci aiuterà anche questa volta". "Ma... e se Egli fosse occupato altrove?". "In tal caso... be', ci vorrebbe proprio un miracolo!".

199.                Quanti sionisti ci vogliono per cambiare una lampadina? Quattro: uno sta a casa e convince gli altri a fare il lavoro; il secondo porge la lampadina e il terzo la avvita; il quarto, infine, proclama solennemente che tutto il popolo ebraico sostiene l'iniziativa.

200.                Premessa: esiste un cliché nelle storielle ebraiche, ed è Chelm, che per antonomasia è il paese degli scemi. Un tempo, a Chelm, si mangiava solo carne cruda. Un giorno una fattoria prese fuoco e una mucca rimase intrappolata tra le fiamme, perendo miseramente. Gli abitanti, per non vanificare la sua morte, distribuirono tra tutti loro la carne della povera bestia ed ecco, trovarono assai buona la carne cotta. E da allora, quando quelli di Chelm vogliono mangiare della buona carne arrosto, incendiano una fattoria.

201.                La scena si svolge a Chelm, il paese degli scemi. Il forestiero: "Ma qui a Chelm sono mai nati grandi personaggi?". L'abitante di Chelm: "Ma scherza? Qui da noi nascono solo bambini piccoli!".

202.                Un ebreo riceve indietro dopo molto tempo una padella che aveva prestato ad un amico, ma si accorge che e' scheggiata. Allora chiama l'amico e gli dice: "Ti ricordi la padella che ti avevo prestato? Beh, e' rotta. Dovrai comprarmene una nuova...". E l'amico: "Cosa? Prima di tutto quando te l'ho restituita era in perfette condizioni. Secondo: quando tu me l'hai data era rotta. Terzo: io non ho mai preso in prestito la tua maledetta padella!"

203.                Se Dio vivesse sulla terra, le persone gli romperebbero le sue finestre. (If God lived on earth, people would break his windows) (Proverbio ebreo)

204.                Un anziano rabbino va all'aeroporto di Gerusalemme  a prendere un bimbo di sei anni, suo unico parente che viene dall'Ucraina e che non ha mai visto. Il bambino gli butta le braccia al collo, e per prima cosa gli chiede di fargli fare un giro della città. Felice di accontentarlo, il rabbino lo accompagna a vedere le bellezze e gli angoli caratteristici della Città Santa. E' tutto un susseguirsi di gridolini, di risa e di scherzi. Contento di aver rotto così facilmente il ghiaccio, il rabbino prende il bimbo per un braccio e gli dice: "La vedi quella palma? Quand'ero giovane, l'ho piantata io!" E il bimbo: "Che bello Bravo, nonno, bravissimo!". Ringalluzzito, dopo un po' il vecchio dice al bimbo: "Lo vedi quel muretto? Quand'ero giovane, l'ho tirato su io!". E il bimbo: "Fantastico, nonno, eccezionale!". Allora il nonno mostra al bimbo una palma frondosa, e dice con orgoglio: "Vedi questa palma? Quand'ero giovane, l'ho piantata io!". "Che forte, nonno, sei proprio una forza!". Dopo tutta una giornata a passeggio per Gerusalemme, i due tornano a casa. Il bimbo, sbadigliando dalla stanchezza, chiede al nonno "Nonnino,  senti, ti posso fare una domanda?". "Ma certo, tesoro caro, dimmi!" fa il nonno, pieno di tenerezza.  il bimbo: "Ma tu, quand'eri giovane, facevi l'arabo?".

205.                Ti ringrazio, Signore, di non avermi creato gentile... schiavo... o donna. (Preghiera del mattino degli ebrei ortodossi)

206.                Un proverbio dice: "Due ebrei = tre opinioni". (citato da Norbert Lieth)

207.                Una coppia decide di convertirsi all'ebraismo e si rivolge ad un rabbino, il quale spiega loro varie norme e alla fine chiede se hanno qualche domanda. L'uomo chiede: "E' vero che uomini e donne non possono ballare insieme?". "E' vero" dice il rabbino "Uomini e donne danzano separatamente". "E cosi' non potro' ballare con mia moglie?". "No". "Ok" prosegue l'uomo "E per il sesso??". "Quello e' doveroso nel matrimonio!". "E per le diverse posizioni?". "Non c'e' problema...." risponde il rabbino. "La donna sopra??". "Certo!". "A pecorina?". "Come no!!". "In piedi?". "NO!" esclama il rabbino. "E perché no?" chiede l'uomo. "Potrebbe portarvi a ballare..."

208.                Un gruppo di amici ebrei stanno giocando a poker, quando uno di loro perde 1000 euro in una sola mano e muore d'infarto sul colpo. Gli altri decidono allora di smettere di giocare e di andare ad avvisare la moglie. Estraggono a sorte a chi tocca e il malcapitato si trova con il compito di dare la triste notizia alla vedova, con tatto e discrezione. Promette agli amici che sara' la discrezione fatta a persona e va dalla ignara vedova. Arrivato da lei le fa: "Sono venuto a dirle che suo marito ha appena perso 1000 euro e che non osa tornare a casa...". Al che la donna urla: "Cooooosa???? 1000 euro???? GLI DICA PURE CHE PUO' CONSIDERARSI MORTO!!!". E lui: "Glielo dirò".

209.                Un vecchio ebreo deve essere sottoposto ad una delicata operazione chirurgica. L'uomo insiste per essere operato dal figlio, che - guarda caso - e' chirurgo. Appena prima di ricevere l'anestesia, il vecchio chiede di parlare con il figlio. "Dimmi pure, papa'". "Non essere nervoso, fai del tuo meglio e ricorda: se qualcosa non andra' bene, tua madre verra' a vivere con te e con tua moglie!".

210.                Il motivo per cui la carne di maiale sia proibita dalla legge ebraica è tuttora poco chiaro e alcuni studiosi ritengono che la Torah suggerisca semplicemente di non mangiarla in taluni ristoranti. (Woody Allen in "Racconti hassidici, con guida alla loro interpretazione scritta dal noto studioso")

211.                Cosa fanno due ebrei incazzati? I rabbini.

212.                Un giovane ispettore delle imposte è mandato un giorno alla Grande Sinagoga di Parigi per effettuare un controllo fiscale. Impietosamente pone numerose domande al Rabbino Capo: "Cosa ne fate dei resti delle candele e della cera?". "Le rimandiamo al nostro fornitore che, una volta l'anno, ci offre un pacco di candele". "E dei resti del pane, di tutti questi avanzi, che ne fate?". In linea di massima la stessa cosa: le spediamo al nostro panettiere e, una volta l'anno, lui ci fa un piccolo regalo". Contrariato da queste pronte risposte, l'ispettore aggiunge: "E dei resti delle circoncisioni? Di tutti questi piccoli pezzi, cosa ne fate?". Tranquillo, il Rabbino Capo risponde: "Come per tutte le altre cose, le raccogliamo e le inviamo al Centro Nazionale delle Imposte e, una volta l' anno, loro ci inviano una testa di cazzo".

213.                La vedova di un rabbino viene spinta dalla comunità a risposarsi e le viene insistentemente proposto un macellaio. La vedova non vuole sentire ragioni, perché il rabbino era un intellettuale colto e sofisticato e il macellaio, benché sia un uomo molto piacente, è tutt’altro che raffinato. Comunque la comunità fa pressioni tali per cui la povera vedova è costretta a sposare il macellaio. Il giorno delle nozze, entrando in casa, il macellaio le dice: "Mio padre diceva sempre che appena entrati in casa bisogna fare sesso". E così avviene. Dopo, viene loro fame, e decidono di accendere una candela prima del pasto. Allora il macellaio dice: "Mia madre  diceva sempre che quando si accende una candela bisogna fare sesso". E così avviene. Dopo pranzano e alla fine del pranzo il macellaio dice : "Mia nonna diceva sempre che dopo pranzo bisogna fare sesso". E così avviene. Più tardi si mettono a guardare la Tv e il macellaio dice: "Mio nonno diceva sempre che mentre si guarda la TV bisogna fare sesso”. E così avviene. Verso sera la ex-vedova decide di scendere per qualche spesa e trova una vicina che le chiede: "Come va con il nuovo marito?". E l’ex-vedova risponde: “Ancora non so, ma viene da una famiglia che ha delle abitudini stupende”.

214.                Quel che mi chiedo è: ma la razza ebraica in che si differenzia dalla manta buddista o dalla torpedine protestante? (Paolo Beneforti)

215.                "Cameriere, mi dia una porzione di quel pesce in gelatina del carrello". "Signore, ma quello è prosciutto!". Schmitz, infastidito: "Ho forse chiesto come si chiama quel pesce?". (Ferruccio Folkel)

216.                Un piccolo rivenditore di frutta ebreo a Vienna, è diventato il fornitore di un nobile decaduto. "E allora, Shlojmele, - chiede l'aristocratico - oggi hai delle mele per me?". Shlojme gli indica un cesto di belle mele tirolesi. "Credi che un maiale assaggerebbe queste mele?" chiede sprezzante l'aristocratico. "Ne provi una, eccellenza" risponde Shlolme. (Ferruccio Folkel)

217.                Shmul ha subito un'operazione allo stomaco in seguito alla quale il medico che lo ha operato gli prescrive una dieta severa. Egli è disposto a seguirla, tuttavia non vorrebbe rinunciare allo splendido cholent. Il medico è però inflessibile. Allora Shmul va da un secondo medico, il quale si fa spiegare che cosa è lo cholent, ma alla fine anche lui glielo proibisce. Shmul si reca allora da Weiss, il medico di famiglia, e gli racconta le sue pene. Un ebreo avrà un po’ di comprensione? "Mangia quanto cholent vuoi - gli dice Weiss - Però stai attento, verrai sparato direttamente in cielo!". (Ferruccio Folkel)

218.                Al ristorante annesso alla Borsa di Francoforte è stato assunto un nuovo gestore che si chiama Katzenstein. Dopo un po' scoppia sulla stampa uno scandalo: un giornalista è venuto a sapere che Katzenstein gestisce il ristorante secondo criteri rigidamente kasher. Il presidente della Borsa, Hochberg, convoca Katzenstein e gli dice: "E' vero ciò di cui è accusato, signor Katzensteìn?". "Si', è vero, signor presidente. Essendo io un ebreo osservante non posso gestire una mensa trejfe!". "Ma signor Katzenstein! I commensali sono quasi tutti battezzati. E se uno ordina del prosciutto?". "Questo non è un problema, signor Hochberg. Se uno mi ordina del prosciutto, io gli taglio alcune fettine di petto di manzo affumicato kasher. Può interrogarli, ma tutti i signori commensali sono d'accordo nell'affermare che mai hanno mangiato in altri posti un prosciutto così buono". (Ferruccio Folkel)

219.                Nella vetrina di un ristorante kasher sta appeso un quadro raffigurante Mosè. Entra Aaron Horowitz e vede il cameriere con i capelli corti, la faccia perfettamente rasata e una bella giacchetta bianca pulitissima. Diffidente Horowitz chiede: "E’ davvero kasher, qui?". Il cameriere: "Certo, signore. Del resto non vede appeso in vetrina il ritratto di Mosè?". Risponde Horowitz: "Lo vedo sì. Ma francamente parlando, se fosse lei appeso in vetrina e Mosè servisse a tavola, mi fiderei di più". (Ferruccio Folkel)

220.                Portando con sé l'animale ancora vivo, un ebreo vuoi sapere dal rabbino, al quale si rivolge, se il pavone è un cibo kasher. "No - risponde il rabbino - mio padre che era un santo oltreché un rabbino diceva che il pavone non è un cibo kasher". E confisca il pavone. Poco tempo dopo l'ebreo viene a sapere che il rabbino ha fatto con il suo pavone una bella cenetta in famiglia. Infuriato, si reca a casa sua per rimproverarlo. "Non ti arrabbiare, io l' ho mangiato soltanto in odio a mio padre che era sì un uomo santo, e dunque diceva che il pavone non è un cibo kasher, ma anche un padre terribile. Così ho voluto trasgredire la sua memoria". (Ferruccio Folkel)

221.                "Signor rabbino - dice Shmuel - sono venuto a confidarle una mia grave mancanza". "Quale?". "Secondo la prescrizione del Signore, ho trascurato di lavarmi le mani prima del pasto". "E come mai?". "Dove mi trovavo non c'era un lavandino". "Ma dove ti trovavi?". "In una trattoria". "Impossibile che non ci fosse un lavandino". "Purtroppo, rabbi, quella trattoria non era kasher. Erano tutte chiuse quelle kasher". "Non dirlo!". "Si', era Yom Kippur, e dunque...". "Disgraziato!" (Ferruccio Folkel)

222.                Un rabbino ricambia la cena a un suo amico prete. "Che ne dici di questo pranzetto caratteristico, tipicamente ostjuddisch?" "Ottimo davvero. La carpa farcita, l'oca arrosto e anche il kugl erano squisiti". "Pensa poi che questo vino rosso l'ho fatto venire dal Carmelo". "L'ho notato, ma..." "Dimmi tutto". "Mi sembra un po' battezzato". "Non sosterrai proprio tu che, essendo stato battezzato, è meno buono". (Ferruccio Folkel)

223.                Un aristocratico magiaro molto liberale aveva invitato a cena nel suo castello un celebre rabbino. Sapendo che la sua religione gli proibiva di mangiare determinati cibi, gli aveva fatto preparare piatti rituali ebraici. Accanto al rabbino sedeva il vescovo di Debrecen . "Signor rabbino - intervenne a dire il vescovo - quand’é che mangerà tutte le squisite pietanze che mangiamo noi?". "Al suo pranzo di nozze, eccellenza". (Ferruccio Folkel)

224.                Avrom va a casa di Ridel suo principale a portargli i rendiconti del mese precedente e lo trova a tavola che mangia prosciutto al forno e salsicce. "Caro Avramole, siedi qui e mangia un po’ di questo prosciutto. E’ squisito". "Mi scusi, signor Ridel, ma la mia religione me lo vieta". "E' vero, per voi non è un cibo kasher". "E' così. E' trejfe". "Allora prendi un bicchiere di vino". "Mi perdoni, signor Ridel, la mia re1igione me lo vieta". "Perché mai?". "Perché questo vino ungherese non è kasher". "Dunque gli ebrei non prendono né cibi né bevande che non sono kasher". "No, cioè sì, signor Ridel, talvolta succede". "E quando?". "Quando siamo in pericolo di vita". Paonazzo in faccia, Ridel, che ha preso da un cassetto una rivoltella, la punta contro Avrom e urla: "Adesso bevi questo vino". Spaventato, Avrom vuota il bicchiere che il suo datore di lavoro riempie di nuovo. "Bevi anche questo, se no ti ammazzo". Avrom, tremante, ubbidisce. Allora Ridel sedendosi tutto rilassato dice: "Non te la sarai mica presa a male, Avramole, era uno scherzo, no?". "Invece sì che me la sono presa a male". "Perché mai?". "Perché non ha fatto lo stesso con quel suo prosciutto al forno?". (Ferruccio Folkel)

225.                Leo Klein va in un ristorante e ordina una cotoletta di maiale fritta alla viennese, di cui è ghiotto. Mentre la sta gustando, gli si avvicina Isacco Blumenfeld che, con voce sibilante di rabbia, gli dice: "Tu sai quanto ti costerà questo cibo trejfe?". "Poco - gli risponde Leo Klein - soltanto una corona e dieci pfennig". (Ferruccio Folkel)

226.                Un venerdì sera Itzig si trova a Sighet, in Ungheria, da certi suoi parenti e viene trattenuto a cena. Ci sono delle splendide carpe in gelatina. I parenti si informano: "Cosa fa mamma Sosha?". "Morta" risponde Itzig e, mentre le donne scoppiano in un pianto dirotto e gli uomini scuotono costernati il capo, si serve un’enorme porzione di pesce. Viene poi portata in tavola l'oca ripiena con contorno di gnocchi. "E cosa combina il cugino Yossel?" chiedono ancora gli ospiti. «Annegato» dice Itzig e, mentre si rinnovano i lamenti, spazza via l'oca,  un pezzo dopo l'altro. Alla fine viene servita una splendida torta di mele, bella e croccante. "Come va la suocera di Yossel?" chiedono le signore. "E’ dipartita per gli acciacchi dell’età" sostiene Itzig. Questa volta però viene contraddetto. "Non può essere - sostiene un altro ospite - l’ho vista due giorni fa". "Può darsi - ammette tranquillamente Itgiz - finché si mangia per me sono tutti morti...". (Ferruccio Folkel)

227.                Gionata e Samuele, due vecchi shnorrer, entrano in un caffe di Leopoli affollato di mercanti che proprio quel giorno hanno fatto grossi affari alla fiera. «Senti, Samuelino» dice Gionata «prendiamo qualcosa?» «A chi?» (Ferruccio Folkel)

228.                Quando un ebreo povero mangia un pollo, uno dei due è gravemente malato. (Moni Ovadia)

229.                Ah già... noi siamo il popolo eletto... beh, Signore... ogni tanto, eleggiti qualcun altro! (Moni Ovadia)

230.                "Rabbino, rabbino, aiuto! Mia moglie non vuole prendere precauzioni" si lamenta lo shlimazl. "Come faccio io? Sono disperato. Ho già dieci figli! Come faccio a mantenere tutti questi disgraziati? Lavoro come un somaro. Possibile che abbiamo una Torah in cui si dice che c'e' una risposta a tutto e invece ci manca proprio un anticoncezionale per l'uomo? Come è possibile questo rabbino ?". "Come non abbiamo un anticoncezionale per il uomo? - esclama il rabbino - Non ce l'abbiamo noi? Chi te l'ha detta questa sciocchezza? Tutto c'e' scritto nella nostra Torah! Noi abbiamo un anticoncezionale... il migliore... una limonata! ". "Una limonata? Davvero una limonata? E quando devo prenderla? Prima di... o dopo di...?". "Invece di... ". (da L'ebreo che ride) (Moni Ovadia)

231.                Shmul Kirshgortner è furente per il mancato pagamento dell'ultima partita di merce inviata sei mesi prima al suo cliente ed amico Mordkhe Meirson. Chiama il suo segretario e gli chiede di scrivere un duro telegramma di sollecito . Il segretario prepara il telegramma: "Gentile signor Meirson, aspettiamo da sei mesi il pagamento delle nostre spettanze. Se lei non salderà il suo debito entro due giorni dalla presente, noi adiremo le vie legali! Cordiali saluti. Shmul Kirshgortner & Partners". Shmul Kirshgortner legge il telegramma e dice al segretario: "Lei non ha esperienza, caro giovanotto. Tutte queste parole a cosa servono ? Lasci, scrivo io il telegramma". Prende un nuovo modulo e vi scrive: "'Nu???". Tre giorni dopo arriva la risposta di Mordkhe Meirson: "Nu, nu! ! ! ". (da L'ebreo che ride) (Moni Ovadia)

232.                Shloimele e Duvidl, due studenti di yeshivà, sono accaniti fumatori, sanno che questo loro vizio è guardato con sospetto, ma la voglia di fumare non li lascia mai. Decidono allora di chiedere al rabbino come comportarsi al riguardo. Va, a nome di tutti e due, Shloimele: "Rabbino, rabbino". "Dimmi Shloimele caro, cosa c'e'?". "Rabbino io ti volevo domandare... quando si studia il Toyre, si può fumare?". "Cosa ti viene in mente, razza di vizioso che sei? Quando si studia, si studia e basta!". Con la coda fra le gambe, Shloimele torna da Duvidl e gli racconta della lavata di capo che gli ha fatto il rabbino. "Sai quale è il problema con te? - gli dice Duvidl - Tu non sai fare le domande. Lascia, vado io. "Rabbino, rabbino, io ti vorrei fare una domanda". "Dimmi, Duvidl caro, sono qui per questo". "Rabbino... quando si fuma, si può studiare il Toyre?". "Certo, Duvidl caro! Sempre è un buon momento per studiare il Toyre!" esclama il rabbino entusiasta. (da L'ebreo che ride) (Moni Ovadia)

233.                Un giovanotto ebreo, figlio di una di quelle famiglie secolarizzate, laiche, progressiste, moderne, dopo la laurea in logica e dialettica socratica, vuole darsi un'infarinatura di cose ebraiche. Si sa... fa cosi chic! Si reca dunque da un grande rabbino e gli dice: "Rabbino, vorrei arrotondare la mia cultura con un po' di ebraismo. Mi darebbe qualche lezioncina?". "Capisco giovanotto - risponde il rabbino - ma tu hai studiato il nostro Toyre? la Bibbia nostra intendo, il Talmud?". "Andiamo rabbino! Io sono laureato in Logica e Dialettica socratica! Non so se mi spiego!". "D'accordo figliolo questa è una bella cosa, ma "leshon ha Kodesh" la nostra lingua santa, l'ebraico lo conosci? E l'aramaico?". "Rabbino, lei mi sta solo facendo perdere tempo. Mi faccia un test! Mi metta alla prova per vedere se sono all'altezza!". "Come tu vuoi, figliolo". Il rabbino alza di scatto due dita proprio davanti agli occhi del baldanzoso giovane e...: "Attento giovanotto! Due uomini scendono dallo stesso camino: uno ha la faccia sporca e l'altro ce l'ha pulita, chi si lava la faccia?". "Hahaha! Ma rabbino, questa è una domanda per bambini deficienti! È evidente. Quello con la faccia sporca". "Sbagliato figliolo. Quando quello con la faccia sporca vede che l'altro ce l'ha pulita, pensa di avere la faccia pulita e non si lava la faccia. E quello con la faccia pulita che vede che l'altro ce l'ha sporca, pensa di avere la faccia sporca e quindi si lava la faccia". "Ah!... Certo rabbino! Come ho potuto cadere in una trappola cosi' banale. La prego, mi sottoponga ad un altro test per favore, comincio a capire... Molto, molto sottile!". "Va bene figliolo, come tu vuoi, non c'è problema! Attento". Di nuovo il rabbino fa scattare le due dita in alto: "Due uomini scendono dallo stesso camino: uno ha la faccia sporca e l'altro ce l'ha pulita, chi si lava la faccia?". "Rabbino, non sono mica scemo, lo abbiamo già detto. Quello con la faccia pulita". "Sbagliato figliolo. Quello con la faccia sporca vede che l'altro ce l'ha pulita, pensa di avere la faccia pulita e non si lava. Quello con la faccia pulita vede l'altro con la faccia sporca, pensa di avere la faccia sporca e si lava la faccia. Ma... quando quello con la faccia sporca vede che quello con la faccia pulita si lava la faccia, pensa di doversi anche lui lavare la faccia. Quindi tutti e due... si lavano il faccia". "Ah! mmm... certo ...il ribaltamento dialettico ...molto arguto... Vede rabbino, sono un po' freddino... La prego, mi faccia un'altra domanda". "Come tu vuoi, figliolo, non c'è problema". Ancora una volta il rabbino alza le due dita di scatto: "Molto attento, ragazzo! Due uomini scendono dallo stesso camino: uno c'ha la faccia sporca e l'altro ha la faccia pulita, chi si lava la faccia?". "Rabbino, insomma non mi esasperi! Non lo abbiamo appena detto? Sono totalmente d'accordo con lei. Tutti e due si lavano la faccia!". "Sbagliato figliolo. Vedi, quando qvello con la faccia sporca vede qvello con la faccia pulita, pensa di avere la faccia pulita e non si lava la faccia. Cosi, quando quello con la faccia pulita vede che l'altro con la faccia sporca non si lava la faccia, pensa anche lui che non c'e' nessuna ragione per lavarsi la faccia. Quindi... nessuno dei due si lava la faccia". Lo studente è quasi a pezzi, ma per non essere umiliato dice: "Adesso ho capito, rabbino, ne sono sicuro. Riconosco di essere stato presuntuoso, ma lei non deve negarmi un'ultima domanda. La scongiuro!". "Va bene, come tu vuoi, figliolo, come vuoi. Allora vediamo...". Il rabbino immancabilmente fa scattare in su le due dita e...: "Molto, molto attento mio caro giovanotto! Due uomini scendono dallo stesso camino, uno ha la faccia sporca e l'altro ha la faccia pulita. Chi si lava la faccia?". "Pietà di me, rabbino! Me l'ha appena detto e io ne convengo assolutamente, non insista! Nessuno dei due. Nessuno dei due si lava la faccia. Non è cosi?". "Sbagliato figliolo. Senti figliolo, ma come puoi pensare che due uomini scendano dallo stesso camino, e abbiano uno la faccia sporca e l'altro la faccia pulita! L'intera questione è un'idiozia! Passa la tua vita a rispondere a stupide questioni della tua dialettica... e vedrai cosa capirai di ebraismo!". (da L'ebreo che ride) (Moni Ovadia)

234.                In una trattoria kasher. "Ankele - dice un cliente al cameriere che gli porta il piatto ordinato - bada che hai il pollice dentro il brodo". "Non importa, non scotta". (Ferruccio Folkel)

235.                Isacco corre alla stazione di Trieste per prendere il treno per Gorizia, ma arriva con un attimo di ritardo. Ha appena il tempo di vederlo allontanarsi verso la curva di Barcola: "Che cattiveria» dice indispettito «anche il treno è diventato antisemita". (Ferruccio Folkel)

236.                "Papà, perché Giano si chiama bifronte?". "Perché aveva due facce, Avramole". "Doveva essere un infelice, papà". "Infelice, Avramole?". "Ti immagini, essere costretti a lavarsi due facce". (Ferruccio Folkel)

237.                "Di', hai sentito di Katzan?". "Chi, Mendel Katzman, quello con l'asma cronico?". "Si', proprio lui". "E con il fegato distrutto dalla cirrosi?". "Eh gia'!". "Reduce da due infarti?". "Si', si' proprio lui" "Pensa e' morto!". "Morto!?! Chi l'avrebbe mai detto!"

238.                L'Irlanda e' l'unico paese che non ha mai perseguitato gli ebrei perché non li ha mai fatti entrare. (James Joyce)

239.                Con gli ebrei ci si faceva il sapone, adesso con i Rom ci fanno i CD! (tinmartin)

240.                L'antisemitismo... è la più pericolosa sopravvivenza del cannibalismo. (Stalin)

241.                Un ebreo va dal suo rabbino: "Rabbi, non so più come comportarmi con mia moglie... litighiamo spesso... credo anche che stia cercando di avvelenarmi... aiutami, parlaci tu...". Dopo alcune ore il rabbino torna: "Ascolta, ho parlato per tre ore con tua moglie... PRENDITI IL VELENO!!!".

242.                Un rabbino di una grande città era talmente bravo ma talmente bravo che tutti gli ebrei della regione, osservanti e non, il sabato accorrevano per ascoltare i suoi sermoni. Un fine settimana, però, un membro della congregazione fu trattenuto da un impegno. Per non perdersi il sermone del sabato, ingaggiò un goy, un giovane non ebreo, affinché si recasse alla sinagoga a registrare il sermone. Gli altri si accorsero di quanto accadeva e cominciarono ad adeguarsi: ogni sabato aumentavano i goym con registratore e diminuivano i fedeli che invece erano impegnati a giocare a golf o a dormire. Naturalmente se ne accorse anche il rabbino. E il sabato successivo si presentò alla sinagoga un sacerdote munito di impianto stereo per diffondere un sermone preregistrato. E' il primo caso noto di insermonazione artificiale. (Lady of the Rings)

243.                A Tel Aviv un uomo in piedi su un ponte a strapiombo sul mare medita di buttarsi. Passa il suo rabbino, lo vede, si precipita verso di lui: "Moishele, sei impazzito, cosa vuoi fare?". "Rabbino, lasciami in pace, voglio morire!". "Un uomo come te... morire... da un ponte? Ascoltami, scendi di lì. Se non vuoi farlo per te, fallo almeno per me. Se ti butti, io sono costretto a buttarmi per cercare di salvarti e non so nuotare. Moriro' anch'io e ho moglie e figli. Vuoi lasciare una vedova e sette orfani? Faresti questo al tuo rabbino? Fammi un piacere... Adesso scendi di lì, te ne ritorni a casa e nella quiete della tua stanza... ti impicchi". (Da "Cosi' giovane e gia' ebreo" di Ouaknin e Rotnemer)

244.                Perché gli Israeliani non hanno voluto seppellire Arafat a Gerusalemme ? Perché hanno gia' avuto dei casi di resurrezione da quelle parti.

245.                Buongiorno! Questo è il risponditore automatico dell'USCI, Unione delle Separazioni delle Comunità Italiane. Se siete Ortodossi, digitate 1; se siete Habad, digitate 2, se siete Riformati, digitate quello che vi pare. Se volete parlare con una comunità, digitate 9. (DING)

Avete scelto 1, grazie per la vostra scelta. verrete presto istradati al servizio richiesto....

Buongiorno. Questo è il risponditore del collegio rabbinico. E' proibito. Grazie per aver chiamato. (DING)

Avete scelto 2, grazie per la vostra scelta. verrete presto istradati al servizio richiesto....

Buongiorno. Questo è il risponditore del Beit Habad. E' proibito con gioia. Grazie per aver chiamato. (DING)

Avete scelto 3, grazie per la vostra scelta. verrete presto istradati al servizio richiesto....

Buongiorno. Questo è il risponditore della congregazione Riformata. Non c'è problema, puoi farlo. Grazie per aver chiamato. (DING)

Avete scelto 4? Non avreste dovuto, ma vi passo al servizio richiesto...

Buongiorno. Questo è il risponditore di lassù. Se conoscete l'interno, digitatelo ora, oppure digitate O per l'elenco degli interni.

Grazie per aver chiesto il servizio "elenco degli interni" digitate per favore le prime tre lettere del nome.

Piiiing Paaaang Peeeeng

Il nome da voi digitato non appare sull'elenco, anche se esiste. Prego ridigitare interponendo un asterisco al posto della seconda lettera...

Piiiing Poooong Peeeeng

Buongiorno, Io sono Io ma non rispondo, anche se la tua chiamata è importante. Richiamerò, conosco il tuo nome e il tuo numero. (DING)

Avete scelto 5? Beh, se ci tenete... verrete presto istradati al servizio richiesto....

Buongiorno. Questo è il risponditore automatico del governo israeliano. Grazie per averci chiamato. Se cercate il Likud, digitate 1-9-7-7; se cercate il Maarach, digitate 1-9-9-3; se cercate i partiti religiosi, pagate prima. Se volete parlare con un impiegato, riattaccate pure. (DING)

Grazie per aver scelto 9. La comunità di oggi è quella di ****, che è lieta di rispondervi. Se volete parlare delle prospettive future, digitate 1; se volete parlare delle istituzioni, digitate 2; se volete parlare del bilancio, richiamate domani, tanto ci sarà un'altra Comunità. (DING)

Grazie per aver digitato 1. Se volete parlare delle prospettive future, digitate 1. (DING)

Grazie per aver digitato 1. Se volete parlare delle prospettive future, digitate 1. (DING)

Grazie per aver digitato 1. Se volete parlare delle prospettive future, digitate 1. (DING)

Grazie per aver digitato 1. Se volete parlare delle prospettive future, digitate 1. (DING)

Grazie per aver digitato 1. Se volete parlare delle prospettive future, digitate 1. (DING)

Grazie per aver digitato 1. Se volete parlare delle prospettive future, digitate 1. (DING)

246.                Due comunita', quella cattolica e quella ebraica, un giorno decidono di organizzare una gara di teologia usando solo i gesti per stabilire quale delle due sia da considerarsi superiore. La comunita' che avesse perduto avrebbe dovuto abbandonare la citta'. La sfida avviene tra un prete e la sua comunità cattolica e un ebreo, con la sua comunità ebraica. Con aria sicura il prete avanzò disegnando nell'aria un grande cerchio con il braccio, poi si fermò e, con un mezzo sorriso colmo di arroganza, aspettò la risposta di Shimon. Shimon con un salto battè i piedi per terra. Il prete sembrò incassare questa mossa inattesa, ma non si perse d'animo. Con un gesto solenne, lentamente, brandì tre dita nell'aria e le mostro' a tutti. Shimon, dopo un attimo di riflessione, rispose alzando a sua volta un solo dito e mostrandolo agli astanti come aveva fatto in precedenza il prete, che questa volta accusò il colpo. La sicurezza iniziale era svanita, ciononostante non si arrese: col volto corrucciato ma deciso a rimontare, prese un pezzo di pane, lo spezzò, alzo' un calice di vino, lo bevve e aspettò soddisfatto la contromossa di Shimon. Shimon, lentamente, tirò fuori dalla tasca una mela e guardando fisso negli occhi il prete, la addentò e ne staccò un grosso pezzo che prese a masticare enfaticamente davanti al prete che a quel punto getto' la spugna. <Ho perso> annunciò mestamente. <Gli ebrei rimarranno in pace>. I cattolici, costernati, si affollarono intorno alla loro guida spirituale: <Padre, cos'è successo? ci spieghi cosa significano questi simboli>. <Figlioli!> cominciò il prete. <Ho iniziato la sfida tracciando un grande cerchio per mostrare agli ebrei che Dio è ovunque. A quel punto l'ebreo ha pestato i piedi per terra per ricordarmi che Dio non è negli inferi. Poi ho alzato tre dita per indicare la santa trinità e lui mi ha risposto con un dito per affermare che Dio è Uno e Indivisibile. Infine ho preso il pane e il vino per consacrare il Corpo e il Sangue di Cristo e lui mi ha mostrato la mela come simbolo del peccato originale e lì ho capito che non avevo più argomenti per controbattere>. Dall'altra parte della città, nel ghetto, anche gli ebrei si affollarono intorno a Shimon per festeggiarlo e sapere da lui il significato dei segni che si erano scambiati i due contendenti. <All'inizio> cominciò con semplicità <il prete ha disegnato un grande cerchio con il braccio per indicare che gli ebrei dovevano allontanarsi dal territorio intorno alla città. Io con quel salto, gli ho risposto che noi non ci saremmo mossi da qui. Lui mi ha intimato che avevamo tre giorni per lasciare la città e io ho alzato il dito per fargli sapere che nessuno di noi aveva la minima intenzione di andarsene. Poi ho capito che lui ne aveva abbastanza, quando ha tirato fuori la sua merenda. A quel punto, io ho tirato fuori la mia!>

247.                Che differenza c'è tra un ebreo povero ed un ebreo ricco? L'ebreo povero si deve lavare da solo la Mercedes... (Scirio)

248.                Come si chiama il piu' famoso ladrone ebreo ? Rabin Hood. (Mario)

249.                Non mi sorprende che gli ebrei si circoncidano: chiedono un 10% di sconto dappertutto. (Mauroemme)

250.                Un mendicante ebreo (uno schnorrer) bussa alla porta di una ricca signora: "Avrebbe qualche soldo da dare in elemosina". Ma la signora risponde: "Mi dispiace, ma oggi non ho spiccioli in casa. Torna domani". E il mendicante: "Ah, no, signora! Mi deve dare qualcosa subito. Non faccio mai credito!".

251.                Ermeneutica: La scienza o l'arte di interpretazione, specialmente le Sacre Scritture. Supponete di stare andando al lavoro e di vedere un segnale di Stop. Cosa fate?

1. L'ebreo medio non si preoccupa di leggere il segnale ma ferma la macchina se la macchina davanti lo fa.

2. Un fondamentalista si ferma davanti al segnale e aspetta fino a che non gli dice di andare.

3. Un Ebreo Ortodosso ha due alternative:
(a) Si ferma al segnale, dice "Sia tu benedetto. o Signore nostro Dio, Re dell'universo, che ci hai dato il comandamento di fermarci", aspetta 3 secondi, contati sul suo orologio, e poi riparte.
(b) Cerca un'altra strada per andare al lavoro che non abbia un segnale di Stop, in modo da non correre il rischio di disobbedire all'halachah. [Legge Religiosa Ebraica]

4. Un Haredi fa le stesse cose dell'Ebreo Ortodosso, a parte che aspetta 10 secondi invece di 3. Sostituirà anche le luci degli stop con dei proiettori da 1000 watt e collegherà il clakson in modo da squillare ogni volta che sfiora il pedale del freno.

5. Una Donna Ortodossa conclude che non gli è permesso di osservare la mitzvah* di fermarsi perché è niddah [menstruata]. E questo è un dilemma, perché il segnale di Stop si trova sulla strada verso la mikvah [purificazione]. *[Comandamento, gli Ebrei ne hanno 613]

6. Uno studioso del Talmud consulta i suoi libri sacri per trovare questi commenti sui segnali di Stop: R. Meir says: He who does not stop shall not live long. R.Hillel says: Cursed is he who does not count to three before proceeding. R.Shimon ben Yehudah says: Why three? Because the Holy One, blessed be He, who gave us the Law, the Prophets, and the Writings. R. ben Yitzhak says: Because of the three patriarchs. R. Yehuda says: Why bless the Lord at a Stop sign? Because it says: 'Be still, and know that I am God.' R. Yehezkel says: When Jephthah returned from defeating the Ammonites, the Holy One, blessed be He, knew that a donkey would run out of the house and overtake his daughter; but Jephthah did not stop at the Stop sign, and the donkey did not have time to come out. For this reason he saw his daughter first and lost her. Thus was hejudged for his transgression at the Stop sign. R.Gamaliel says: R. Hillel, when he was a baby, never spoke a word, though his parents tried to teach him by speaking and showing him the words on a scroll. One day his father was driving through town and did not stop at thesign. Young Hillel called out, 'Stop, father!' In this way, he began reading and speaking at the same time. Thus it is written: 'Out of the mouths of babes.' R. ben Natan says: When were Stop signs created? On the fourth day, as it is written: 'Let them serve as signs.' But R. Yehoshua says: ..." [R sta per Rabbino e continua per altre tre pagine...]

7. Un Hassidico Bresloviano vede il segnale e prega, dicendo: "Ribono Shel Olam - Sono qui, viaggiando sulla strada al Tuo servizio , e sto per incontrare chissà quali pericoli a questo incrocio della mia vita. Ti prego di proteggermi ed aiutarmi ad attraversare in sicurezza questo Segnale di Stop." Poi, "senza guardare ne a destra ne a sinistra" come consiglia il Rabbino Nachman, accetterà con gioia la sfida , restando concentrato sul suo scopo, anche se la macchina arretra un istante, poi picchia duro sull'acceleratore e avanza con coraggiosa decisione, superando tutti gli ostacoli che il yetzer hara [tendenza malvagia] matterà sul suo sentiero.

8. Un Hassidico Lubavitcher si ferma al segnale e lo legge con molta attenzione, alla luce degli insegnamenti del Rabbino. Poi, esce dalla macchina e mette su mitzvah-mobile sul cigli della strada, prendndo la questa occasione per chiedere agli altri autisti Ebrei che si fermano al segnale se oggi hanno messo su il tefillin (se maschi) o se hanno acceso le candele del Shabbos (se femmine). Essendosi ormai stabilito li, si rifiuterà fermamente di arretrare di un solo centimetro dalla terra che ha occupato fino all'arrivo del Messia.

9. Un Ebreo conservatore chiama il suo Rabbino e gli chiede se fermarsi a questo segnale è richiesto unanimamente dalla sentenza della Commissione per le Leggi Ebree o se esiste una posizione minoritaria. Mentre attende la risposta del Rabbino, viene multato da un poliziotto per intralcio al traffico.

10. Un Ebreo laico respinge il segnale come una vestige di un sistema di vlori arcaico e fuori moda sena rilevanza nel mondo moderno, e lo ignora completamente.

11. Un Ebreo Riformato si accosta al segnale contemplando la domanda, "Sento io personalmente l'obbligo di fermarmi?" Nel corso della suw riflessione entra nell'incrocio ed è colpito da dietro dall'Ebreo Laico.

12. Un Ebreo Ricostruzionista ragiona: Primo, questo segnale è un'eredità della nostra civilizzazione storica e quindi devo onorarlo. D'altra parte, visto che "il passato ha un voto e non un veto," Devo studiare la questione e decidere se gli argomenti in favore del fermarsi sono spiritualmente, intellettualmente, e culturalmente abbastanza inoppugnabili da valere la perpretazione. E se così, devo votare con il passato; altrimenti, dovrò porre il mio veto. Alla fine, c'è un qualche modo per rivalutare i messaggi dei segnali di Stop così da mantenere la loro validità ai nostri tempi?

13. Un Ebreo del Movimento del Rinnovamento medita sul se il segnale di Stop deve essere applicato a tutti i Quattro Mondi Kabalici [Corpo-Emozioni-Mente-Spirito] o solo ad alcuni di essi, e se si, a quali? Deve Sentire lo Stop? Pensarlo? Esserlo? Guidarlo? Dato che si è fermato per respirare e meditare sulla questione, è abbastanza al sicuro mentre lo fa, barukh HaShem. [Sia Resa Grazia a Dio]

14. Uno studioso della Bibbia indica che ci sono diverse differenze stilistiche tra la prima e la seconda metà del passaggio "STOP." Per esempio, "ST" non contiene aree chiuse e cinque interruzioni di linea, mentre "OP" contiene due aree circoscritte e solo una interruzione di linea. Conclude che la prima e la seconda parte sono opera di diversi autori che probabilmente sono vissuti a diversi secoli di distanza l'uno dall'altro. Dopo lo studioso determina che anche la seconda metà è stata scritta da due autori diversi a causa delle stesse differenze stilistiche tra la "O" e la "P."

15. A causa delle difficoltà di interpretazione un altro studioso della Bibbia emenda il testo, cambiando la "T" in "H." "SHOP" [negozio] così è molto più facile da capire in questo contesto piuttosto che "STOP" a causa della molteplicità degli esercizi commerciali nella zona. La corruzione testuale è probabilmente avvenuta perché "SHOP" è così simile allo "STOP" del segnale che si trovava diverse strade prima e, per uno scriba, è un errore molto facile da fare. Pertanto il segnale è da interpretare come un annuncio dell'esistenza di un quartiere commerciale.

16. Ma anche un altro studioso della Bibbia nota che il segnale di Stop potrebbe trovarsi meglio in un incrocio tre strade prima. E' stato chiaramente spostato nella sua posizione attuale da un revisore successivo. Quindi interpreta l'incrocio attuale come se il segnale di Stop non ci fosse.
(Stan Keghel)

252.                Moishe sta guidando a Gerusalemme. E' in ritardo per un appuntamento, sta cercando un parcheggio e non riesce a trovarne uno. Disperato, si rivolge al cielo e dice: "Mio Dio, se mi trovi un posto per parcheggiare, ti prometto che mangerò solo kosher, rispetterò i sabati e tutti i giorni di festa". Miracolosamente, un posto si apre di fronte a lui. Rivolgendosi ancora al cielo, Moishe dice ancora: "Non ti preoccupare, ne ho appena trovato uno".

253.                E' deceduto l'illustre sig. Wiesenthal, ebreo cacciatore di nazisti. Nel suo testamento, abbiamo aperto oggi, c'è scritto che desidera essere cremato. Funeraria Bertelli srl. (Mauroemme)

254.                Stanca di restarsene a casa tutte le sere, una ricca ereditiera ebrea nubile decide di pubblicare un annuncio sulla rubrica dei cuori solitari. "Ragazza ricca, pazza per il sesso, onestamente non bella; cerca un uomo per un rapporto tranquillo". Dopo aver mandato la lettera si siede ad aspettare la risposta. Ed ecco! Guarda! il giorno successivo l'annuncio viene pubblicato e subito dopo arriva una risposta per posta prioritaria. Con il cuore che le batte in gola, straccia subito la busta e legge la risposta. Guardando la sua figliola la madre chiede: "Allora? Chi ti scrive?". E con l'espressione arcigna la ragazza risponde: "Papà".

255.                Eterne verità ebree
L'ottimista vede la ciambella, il pessimista il buco
Se non puoi dire qualcosa di gentile, dillo in Yiddish
Se è buono, probabilmente non è kosher (lecito)
Perché rovinare un buon pasto con una grossa mancia?
I WASP se ne vanno senza salutare, gli ebrei salutano sempre ma non se ne vanno mai (WASP; White Anglo-Saxon Protestant = gli anglosassoni bianchi)
Israele è la terra del latte e del miele, Londra Nord è la terra del latte di magnesia
Nessuno va mai via affamato da un matrimonio ebreo, peraltro nessuno va mai via ubriaco da un matrimonio ebreo.
Bisbiglia sempre i nomi delle malattie.
Qualsiasi cosa che vale la pena di essere detta vale la pena di essere ripetuta un migliaio di volte.
Dove c'è del fumo potrebbe esserci del salmone affumicato.
Non lasciare mai un ristorante a mani vuote.
Una cattiva polpetta è sempre un buon fermacarte.
Senza madri ebree chi avrebbe bisogno di terapia?
Prima di leggere il menù, leggi i prezzi.
C'è un momento, nella vita di ogni uomo, in cui deve alzarsi e dire a sua madre che è adulto. Di solito capita attorno ai 45.
Secondo un precetto alimentare della legge ebrea, maiale e ostriche possono essere mangiate solo nei ristoranti cinesi.
Se devi bisbigliare al cinema, bada di farlo abbastanza forte che ognuno possa sentirti.
Se devi chiedere il prezzo non puoi permettertelo.

256.                Due rabbini, un Riformato ed un Ortodosso, discutono delle rispettive congregazioni. Il rabbino Riformato chiede al leader Ortodosso: "Perché non lasci che uomini e donne siedano assieme, come fanno nel mio tempio?". Il rabbino Ortodosso - noto per il suo senso dell'umorismo - replica: "Se vuoi sapere la verita', e' che non mi interessa affatto se siedono assieme o no. Ma vedi, i miei sermoni non sono poi così interessanti ed io non posso accettare che dormano assieme". (Slartibartfast)

257.                Le 12 tribù di Israele erano in realtà formate da 36 bu. (Paolo Beneforti)

258.                Solo una madre ebrea può credere proprio figlio Dio. Solo un figlio ebreo può credere propria madre vergine. Solo un ebreo può organizzare un businness redditizio che comporti soldi anche 2000 anni dopo.

259.                Recente esplosione demografica degli ebrei ortodossi: Dopo lunghe discussioni teologiche, hanno deciso che anche i profilattici vanno sottoposti a circoncisione. (3573 bytes free)

260.                In una colonia internazionale che ospita bambini di tutto il mondo, tedeschi, russi, francesi, italiani, cinesi e americani giocano tutti insieme; ma in un angolo c'è un bambino israeliano tutto solo. Allora il maestro va dal gruppo di ragazzi e chiede:  "Perché non giocate anche con lui?". E uno dei ragazzini risponde: "Noi costruiamo castelli di sabbia, e lui li distrugge".

261.                Samuele muore. E, nel suo testamento destina 50.000 Euro per un funerale 'elaborato'. Quando l'ultimo degli invitati lascia la casa, dopo la cerimonia, la vedova Sarah, si rivolge alla sua migliore amica, e le dice "Bene, sono sicura che a Sam sarebbe piaciuto". "Ne sono certa," le risponde Rachele, abbassando la voce e avvicinandosi. "Ma dimmi, quanto è costato davvero?". "Tutto," risponde Sarah. "Cinquantamila". "No!" esclama Rachele. Voglio dire, molto bello, carino, ma davvero è costato, 50.000 €?". E Sarah conta: "Il funerale è costato 6.500 €. Ho donato 500 € alla sinagoga per il servizi del rabbino. Il cibo shiva e le bevande fanno altri 500 €. Il resto è andato nella pietra del memoriale". Rachele fa i conti rapidamente. "42.500 € per una pietra? OI VEY, ma quanto è grossa?!". "Due carati e mezzo". (Slartibartfast)

262.                Poco dopo che il papa si era scusato con il popolo ebreo per il trattamento riservato loro nei secoli dalla chiesa cattolica, Ariel Sharon, allora primo ministro di Israele, mandò una proposta al collegio dei cardinali per un incontro amichevole di golf tra i due leader o dei loro rappresentanti, per provare l'amicizia e lo spirito ecumenico ormai condiviso tra cattolici ed ebrei. Il papa incontrò il collegio dei cardinali per discutere la proposta. "Vostra santità" disse uno dei cardinali, "Sharon vuole sfidarvi per dimostrare che siete vecchio ed incapace di competere. Ed io temo che questo intacchi la nostra immagine nel mondo". Il papa meditò su questo e, dato che non aveva mai preso in mano una mazza da golf in vita sua, chiese:  "Non c'è un cardinale in grado di rappresentarmi?". "Nessuno che giochi veramente bene a golf" rispose un cardinale. "Ma ci sarebbe un uomo, che si chiama Jack Nicklaus, un golfista americano, che è anche un devoto cattolico. Potremmo offrirgli di farlo cardinale, e poi chiedergli di giocare con Sharon come vostro rappresentante personale. Oltre a mostrare il nostro spirito di collaborazione, vinceremmo anche l'incontro". Tutto il collegio fu subito d'accordo che l'idea era notevole. La chiamata venne fatta e, ovviamente, Nicklaus fu onorato e d'accordo di giocare come rappresentante del papa. Il giorno dopo l'incontro, Nicklaus chiamò il vaticano per informare il papa del risultato. "Parla il cardinale Nicklaus. Ho novelle buone e cattive, vostra santità," disse il golfista. Dimi quelle buone, cardinale Nicklaus, "rispose il papa con il suo solito accento. "Beh, vostra santità, non voglio mentire, ma anche se nella mia vita ho giocato delle partite meravigliose, questa è stata di gran lunga la migliore che io abbia mai giocato. Devo essere stato ispirato dall'alto. I miei drive sono stati lunghi e concreti, i miei iron accurati e sinceri e i miei putting perfetti. Con tutto il dovuto rispetto, il mio gioco è stato veramente miracoloso." "E come possono esserci cattive notizie" chiese il papa. Nicklaus sospirò, "Ho comunque perso per tre colpi da rabbi Tiger Woods".

263.                L'Italiano dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere del vino."
Il Messicano dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere della tequila."
Lo Scozzese dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere uno scotch."
Lo Svedese dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere dell'acquavite."
Il Giapponese dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere del sake."
Il Russo dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere una vodka"
Il Tedesco dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere una birra"
Il Greco dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere un ouzo."
L'Ebreo dice: "Sono stanco ed assetato. Devo avere il diabete."

264.                Qual è la barzelletta più lunga del mondo? Sessantaquattro anni di comunismo in Russia. (Moni Ovadia)

265.                Il presentatore annuncia il programma: "E ora, cari compagni, si esibirà il quartetto Amicizia dei popoli! Dorzhenko, Ucraina; Chasarjan, Armenia, Dubadze, Georgia; Abram Abramovich Rabinovic, violino...". (da "Lavoratori di tutto il Mondo, Ridete" di Moni Ovadia)

266.                Stalin è morto da due anni. La situazione economica è ancora drammatica. L'ebreo Mojseevic entra in un negozio di alimentari, vede che non c'è niente e impreca: "In qvesto paese non c'è l'è niente, ni pane, ni latte, ni fagioli, niente!". Due agenti del Kgb gli si avvicinano e gli intimano di seguirli. Una volta alla Lubjanka lo ammoniscono: "Attento a voi, compagno ebreo. State facendo propaganda disfattista, se continuate vi mandiamo al Gulag. Siete fortunato... qualche anno fa sareste finito fucilato". L'ebreo Mojseevic torna a casa e dice alla moglia: "Grazie a Dio, Sarah, qvi di noi va così male ke qveli di Kgb non ce l'hanno neanke le palottole... (Da "Lavoratori di tutto il Mondo, Ridete" di Moni Ovadia)

267.                Un russo, un ucraino ed un ebreo discutono su cosa sia la vera felicità. Il russo dice: "La vera felicità è una bottiglia di vodka e una bella donna con cui fare l'amore". L'ucraino scuote la testa, non è d'accordo: "No, non è abbastanza. Ci vuole anche un bel pezzo di lardo e un piatto di borshc". L'ebreo dice: "Non sapete niente di felicità. Felicità è qvando a le tre di matino due agenti di KGB bussano a la tua porta e ti lo domandano: "Ivanov abita qvi?" E tu pazzo de la felicità, rispondi: "No, al piano di sopra". (Da "Lavoratori di tutto il Mondo, Ridete" di Moni Ovadia)

268.                Un ebreo visita città del vaticano ed inizia a conversare con un prete cattolico. All'inizio questo è amichevole ma, quando scopre che l'interlocutore è ebreo, si arrabbia e gli dice che i suoi antenati sono gli assassini del suo dio. L'ebreo decide di rispondere e dice: "Si, hanno fatto un grave errore, dovevano lasciarlo morire di vecchiaia e lasciarla disoccupato".

269.                Il pessimismo è un lusso che un ebreo non si può permettere. (Golda Meir)

270.                E' vero, gli ebrei sono stati molto perseguitati dalla storia, ma hanno saputo vendicarsi alla grande. Hanno inventato la psicanalisi. (Mauroemme)

271.                La lettura allarga la mente e uccide i germi dell'intolleranza e del razzismo, quindi ringrazio Gutenberg che ha inventato la stampa. Anche se con un nome come quello non mi meraviglierebbe scoprire che Gutenberg era un altro maledetto ebreo! (Bilbo Baggins)

272.                Young Moishe moved to Montana and bought a horse from a farmer for $100.00. The farmer agreed to deliver the horse the next day. The next day he drove up and said, 'Sorry son, but I have some bad news, the horse died.' Moishe replied, 'Well, then just give me my money back.'
The farmer said, 'Can't do that. I went and spent it already.'
Moishe said, 'Ok, then, just bring me the dead horse.'
The farmer asked, 'What ya gonna do with him?
Moishe said, 'I'm going to raffle him off.'
The farmer said, 'You can't raffle off a dead horse!'
Moishe said, 'Sure I can. Watch me. I just won't tell anybody he's dead.'
A month later, the farmer met up with Moishe and asked, 'What happened with that dead horse?'
Moishe said, 'I raffled him off. I sold 500 tickets at two dollars a piece and made a net profit of $898.00.'
The farmer said, 'Didn't anyone complain?'
Moishe said, 'Just the guy who won. So I gave him his two dollars back.'

273.                Zelig racconta: "Ho 12 anni. Vado alla sinagoga. Chiedo al rabbino qual e' il significato della vita. Lui mi dice qual e' il significato della vita. Ma me lo dice in ebraico. Io non lo capisco, l'ebraico. Lui chiede 600 dollari per darmi lezioni di ebraico. (Woody Allen in "Zelig")

274.                Dio ride. Ed essendosi sconsideratamente eletti come suo popolo, gli ebrei non possono che ridere di se stessi. (Moni Ovadia)

275.                Se Hitler fosse vivo e vedesse tutti i programmi tv cupi e noiosi sulla Shoah e sentisse tutti i pianti e i lamenti degli ebrei sarebbe felice. L'unica cosa con la quale possiamo umiliare i gerarchi nazisti, che sono ancora vivi in Sudamerica, e farli imbestialire, è mostrar loro che siamo vivi, che non ci hanno distrutti, che il nostro umorismo non è stato cancellato dalle loro barbarie. (Radu Mihaileanu, regista di "Train de vie")

276.                Nulla di nuovo sul fronte dell'est. Era l'inverno del 41. Per due mesi la lenta avanzata tedesca nel cuore della Russia non aveva incontrato ostacoli di rilievo, tanto che nel mio battaglione il soldato Berger era stato l'unico a fare una brutta fine. In effetti, sospettavamo che sua madre fosse di razza ebrea, e quindi al bisogno lo mandavamo in avanscoperta, a sondare il terreno con un'asta per scoprire eventuali campi di mine. Berger di solito era prudente, ma un giorno si distrasse ed un'esplosione lo dilaniò orrendamente. Soffriva talmente che volevamo dargli il colpo di grazia, ma un Tenente medico lo impedì, e nonostante fosse solo un ebreo lo fece portare all'ospedale da campo e lavorò come un cane per cercare di salvarlo. Il Tenente poi ci disse che aveva dovuto amputargli entrambe le braccia e le gambe, e in seguito l'aveva riempito di morfina e fatto caricare sul treno con gli altri feriti, anche se si dubitava che sarebbe sopravvissuto al viaggio di ritorno. I soldati sanno come vanno queste cose, e Berger lo considerammo morto, e vista la gravità delle sue menomazioni pensammo che anche lui lo avrebbe preferito. Ce ne scordammo quindi, e del resto avevamo ben altro cui pensare, visto che nelle vicinanze di un villaggio a solo venti chilometri da Mosca, la colonna dei nostri mezzi fu bloccata dalle terribili truppe siberiane. Erano questi dei soldati russi di corpi speciali, ben equipaggiati ed addestrati alla guerra invernale, mentre noi invece avevamo finito i rifornimenti, e nonostante ci fossero più di 50 gradi sottozero, non avevamo pellicce o altri indumenti adatti a quel clima terribile. Eravamo grati perché il nemico si concentrava nella distruzione dei nostri carri armati, non immaginando che erano comunque immobili per mancanza di carburante e munizioni. Ci tenevano però inchiodati con il fuoco delle loro mitragliatrici su di una collina spazzata dal vento, e noi per avere un poco di tepore ci ammassavamo dentro a rifugi scavati nella neve. Ognuno di noi doveva però sopportare un turno di sentinella all'esterno di dieci minuti, oltre ai quali c'era la morte certa; e anche così eravamo talmente stanchi e denutriti che alcuni rimanevano congelati, e si ritrovavano trasformati in statue di ghiaccio. Un giorno un nostro aereo riuscì a rintracciarci, e ci lanciò il sacco della posta, che corremmo a prendere sfidando il fuoco nemico. Dentro trovammo un dispaccio del comando tedesco, ma non ci si prometteva l'invio dei materiali e rinforzi che disperatamente ci occorrevano: ci si ordinava invece di resistere sino all'ultimo uomo e all'ultima cartuccia. Capimmo d'essere finiti, e per non pensare al destino che ci aspettava leggemmo la posta, e incredibilmente in mezzo alle altre c'era la lettera di una certa infermiera, che ci scriveva per conto di Berger. Diceva che l'avevano ricoverato in un convalescenziario dov'era considerato un eroe e lo trattavano benissimo. E che le infermiere erano simpatiche e stavano allo scherzo, e gli mettevano lenzuola pulite e profumate, e lo imboccavano dandogli tutti i giorni del buon cibo da mangiare, e ogni volta che si sporcava lo lavavano e ripulivano con cura. Inutile dire che eravamo esterrefatti, e tutti assieme ci mettemmo a maledire Berger e l'intera sua razza, urlando e gemendo come fossimo stati dei veri diavoli dell'inferno. Dannati ebrei. E' proprio vero che le cose migliori e gli incarichi più comodi se li prendono sempre loro! (Bilbo Baggins)

277.                Il nostro rabbino e' cosi' povero che se non digiunasse al lunedì e al giovedì, morirebbe di fame. (Detto ebreo)

278.                Un anziano ebreo viene investito da un'auto, arriva subito un prete che si inginocchia su di lui per somministrargli l'estrema unzione: "Credi in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo?". Il vecchio salta su e urla: "Io sono qui che sto morendo e questo mi fa gli indovinelli". (Leo Rosten)

279.                La moglie ebrea al marito: "Caro, fammi mettere le tende alla finestra della camera da letto. Di fronte è venuto ad abitare un signore e può vedermi mentre mi lavo" "Cara, aspetta che guardi da questa parte, chissà che non sia lui a voler mettere le tende".

280.                Dopo la giornata della memoria... vogliamo anche una giornata per il microprocessore!!! (rafrasnaffra)

281.                Dopo la giornata dell'olocausto, vogliamo quella della soda caustica... (Calandrino) [o dell'ologramma (rafrasnaffra)]

282.                In Israele, sono previsti trattamenti pen... Sionistici ? (Renato R.)

283.                "I Palestinesi non riconoscono Israele". "E Israele?". "Fa in modo di rendere irriconoscibili i Palestinesi". (Spinoza.it)

284.                Dell’Utri: "Mussolini amava gli ebrei". Sui treni viaggiavano gratis. (Matteo MestMuttèe Mazzarella)

285.                E' polemica per un videogioco in cui gli ebrei uccidono i nazisti. Di sabato. (milingopapa)

286.                Un arabo molto ricco dell'Arabia Saudita ha bisogno per un grosso intervento chirurgico di una trasfusione sanguigna. Poiche' il suo gruppo sanguigno e' molto raro le ricerche vengono estese anche agli stati vicini e cosi' viene trovato un ebreo che possiede il suo stesso gruppo. Questi senza esitazione offre il suo sangue all'arabo e l'intervento puo' essere fatto si' che l'arabo si salva. Poco dopo per ricompensare l'ebreo del suo bel gesto l'arabo fa pervenire al donatore dei ricchi regali: una Rolls Royce per lui, un grosso diamante per sua moglie, una Harley Davidson per suo figlio e una Bugatti cabriolet per sua figlia. Un anno dopo nuovamente l'arabo ha bisogno di un nuovo intervento chirurgico con trasfusione di sangue e chiede all'ebreo se gli puo' donare nuovamente il sangue. L'ebreo accetta volentieri e cosi' nuovamente l'arabo puo' essere operato e salvato. Ma questa volta fa pervenire all'ebreo una email di ringraziamento: "Grazie molto per quello che avete fatto per me", senza nessun regalo. L'ebreo ci rimane male e chiede, sempre via email, all'arabo come mai sia stato cosi' poco generoso questa volta. E l'arabo: "Tu hai forse dimenticato che ora nelle mie vene scorre un po' di sangue ebreo!!!"

287.                Ai congressi i relatori ebrei fanno relazioni circoncise? (DrZap)

288.                Incendio al Museo dell'Olocausto a Gerusalemme. Un po' tardino per far sparire le prove. (Alberto Betti)

289.                "C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio". (Primo Levi)

290.                Ognuno è ebreo di qualcuno. Oggi i palestinesi sono gli ebrei di Israele. (Primo Levi)

291.                "Figliolo, hai i piedi lerci!" "Ma papà, i tuoi sono tre volte più sporchi dei miei." "Sì, ma io ho 30 anni più di te".

292.                Se non altro per il fatto che un Auschwitz è esistito, nessuno dovrebbe ai nostri giorni parlare di Provvidenza. (Primo Levi)(Se questo è un uomo, 1947)

293.                La cucina ebraico-romena ha ucciso più ebrei di Hitler. (Zero Mostel)

294.                Ebreo : Portatore sano di colpa. (Nonciclopedia)

295.                Quelli che, in assoluto, hanno più paura della morte sono gli Ebrei, per via della moneta che devono dare a Caronte. (Renato R.)

296.                "Conoscevo un ebreo che una volta circonciso ha cambiato nome...". "E come si è chiamato dopo?". "yZààc!!! "(mimando il gesto con le forbici). (Quozzamax)

297.                Gli ebrei d'Israele sono il popolo eletto solo perché all'epoca non esistevano le primarie. (Vincenzo Ricchiuto)

298.                Ognuno è ebreo di qualcuno. Oggi i palestinesi sono gli ebrei di Israele. (Primo Levi)

299.                La congregazione religiosa preposta ai rapporti con la religione ebraica è quella dei Padri Pas-sionisti. (Renato R.)

300.                Lobby ebraica: Tutti insieme appassionisticamente. (Renato R.)

301.                Nel ghetto di Varsavia l’ultima provocazione di Cattelan. Fare più soldi di un ebreo. (masss)

302.                Oggi e' il Giorno della memoria. Porca miseria... ancora una volta me ne sono scordato. (Bilbo Baggins)

303.                Importante scoperta dei teologi: gli ebrei, per diventare il popolo eletto, fecero le primarie. (labbufala) (notizie false)

304.                Gino Bartali salvò centinaia di ebrei nascondendo documenti nella bicicletta. A volte una canna fa miracoli. (Roberto Russo)

305.                Shoah: torna a Bari dopo 66 anni per cercare le radici. Ma sono meglio le cime di rapa. (Avvocato Brosisky)

306.                "Io non sono razzista ma 'sti neri sarebbe meglio aiutarli a casa loro".
"Io non sono antifelini ma tutti 'sti gatti su FB hanno rotto il cazzo".
"Io non sono omofobo ma preferisco stiano lontano da me".
"Io non sono antipedoni ma un paio al mese mentre attraversano le strisce li stirerei volentieri".
"Io non sono antisemita ma certo che 'sti ebrei suicidarsi in così tanti solo per istituire la giornata della memoria...." (Luca Giannini)

307.                Sarà anche la giornata della memoria ma 'Il Diario di Anna Frank' era una Smemoranda... (Pietro Diomede)

308.                27 gennaio. Oggi è il giorno della memoria ma fino a ieri nessuno se lo ricordava. (Giovanni Meniak Nebbia)

309.                Eva Braun era ebrea. Non esattamente praticante. (lowerome)

310.                Leggendo "La versione di Barney", di Mordecai Richler, capita con una certa frequenza d’imbattersi in termini yiddish. Ora, io, la maggior parte delle volte (qualche parola la conoscevo) sono andato a senso. Non è il massimo, mi rendo conto. Ma di mettermi a cercare online (non ho un dizionario di yiddish, a casa), quando magari leggevo a letto, prima di addormentarmi, proprio non mi andava. Uscire da sotto le coperte, accendere il pc o prendere lo smartphone, per una parola, insomma. Mi sono detto Che ci vuole? Basta un po’ d’intuito, per capire cosa significa. Non ci vuole mica un genio. Poi, quando sono arrivato a pagina 484, che è l’ultima del libro, ho visto che a pagina 485, in alto, c’era scritto “GLOSSARIO YIDDISH”. (periferia galattica)

311.                Molti vogliono nascondere l'umanità e, soprattutto, la dolcezza con cui furono trattati ad Auschsweet ! (Renato R.)

312.                Trapani : Turista Ebreo muore d' infarto a 100 mt dall' Ospedale. Credeva che l' autoambulanza era un servizio a pagamento. (PierPad) (PierPaolo Padoan)

313.                Mio nonno mi raccontava sempre di come conobbe quella ragazza ebrea nel campo di Auschwitz. Fu la sua prima cotta. (Cinemaniaco)

314.                I giornali degli Ebrei sono quelli col minor numero di pagine: sono avari anche di notizie. (Renato R.)

315.                Se vuoi mandare un ebreo in crash di sistema gli devi sussurrare nell'orecchio: "maiale gratis". (Cinico e baro)

316.                Tensioni sociali. Italiani contro gli immigrati e zingari. La comunità ebraica: "Shhh forse stavolta la scampiamo...". (Carlo Trombetta)

317.                Il Premier israeliano Netanyahu visita il negozio Kosher di Parigi: "Chi cazzo ha assunto il commesso musulmano?". (Montales)

318.                Papa Francesco fa installare docce pubbliche in Vaticano, ma gli ebrei proprio non si fidano. (Maice)

319.                Ma l'ebreo errante... non ne azzeccava mai una? (Adalberto Zadal Zanella)

320.                Morto l'ex capo rabbino di Roma. "E' una tragedia!" hanno detto i parenti dopo aver visto il conto del funerale. (Fabrizio Gilli)

321.                Morto a 99 anni il rabbino Toaff. Giusto in tempo per risparmiare una cifra sulla lapide. (Marco Camillieri)

322.                Il mio amico Isaac Levi è stato fermato dai Carabinieri e multato per guida in stato d'ebreezza. (Antonello Iaccarino)

323.                La Columbia University “mette al bando” le Metamorfosi di Ovidio perché disturba la psiche. E pare che gli ebrei siano finiti nei forni perché i bimbi tedeschi avevano letto “Hansel e Gretel”! (Spinoza.it) (Birbo Bicirossa) (Bilbo Baggins)

324.                Shoah, condannato a quattro anni il "contabile" di Auschwitz! Risulterebbero non pagate molte fatture del gas! (Soppressatira) (scemifreddi)

325.                Condannato a 4 anni di carcere Oskar Gröning, responsabile dell'inventario degli oggetti dei prigionieri di Auschwitz. A causa dell'età avanzata di Gröning che ha oggi 94 anni, è stato deciso che il condannato non andrà in carcere e sconterà la pena in un'altra vita. (Soppressatira) (Carlo Vita Crupi)

326.                Mi piacerebbe vedere cosa succede se vai al ristorante con un ebreo e sul menù gli fai trovare la scritta 'maiale gratis'.  (DrZap)

327.                Aspre polemiche ad Auschwitz per le docce anti caldo. "E' che sembra di stare in un forno", si difende il gestore. (Soppressatira) (Paolo De Santis)

328.                Germania. Gruppo di migranti ospitati nell'ex campo di concentramento di Buchenwald: "E oggi ragazzi si mangia pasta al forno".  (COL)LATERAL) (Pier Paolo)

329.                Netanyahu: "Hitler non voleva sterminare gli ebrei, solo espellerli". E l'11 settembre 2001 gli aerei volevano solo fare un atterraggio di emergenza sul World Trade Center. (Michele Todaro)

330.                VENUTI TUTTI AL CIRCO EBRAICO! FENOMENI INCREDIBILI! *** IL CIRCO NCISO È ARRIVATO IN CITTÀ *** (Giovanni Caristi)

331.              Costringono un vecchietto ad abbracciare le religione ebraica: denunciati per circoncisione d'incapace ! (IanBurrOne)

332.                Germania, a processo ex medico di Auschwitz: timbrava il cartellino e poi andava a torturare nello studio privato. (ATP) (Faberbros)

333.                Merkel: «La Shoah è nella nostra memoria». Ma è l’incremento dell’Alzheimer che ci preoccupa. (Soppressatira) (paolafern75)

334.                In occasione della giornata della memoria, ho acquistato una copia della Settimana Enigmistica! (Armando Lupini)

335.                Oggi ricordiamo l'odio verso gli ebrei, gli omosessuali, i negri e gli zingari. Praticamente il Campionato italiano di calcio. (Kotiomkin) (Pietro Diomede) & (Massimo Sugarelli)

336.                Oggi e' quel giorno dell'anno in cui ci ricordiamo perche' lasciamo massacrare i palestinesi da Israele. (Arsenale K) (ReNudo)

337.                In Palestina non han bisogno della Giornata della Memoria, chi sono gli ebrei se lo ricordano tutti i giorni. (wawe)

338.                "Chiedo perdono alle vittime". Il guardiano di Auschwitz si pente a 94 anni. Ma non vorrei fosse una decisione frettolosa… (Syndrome magazine) (Renny)

339.                Sui libri di storia ci sono errori madornali, dice la nipote di Mussolini. Tipo che gli Ebrei venivano sterminati nei forni crematori, quando in realta' erano dei banali corto circuiti negli impianti per la sauna. (Satiraptus) (Ringo)

340.                Ebrei: Il popolo degli eretti. E poi quando ti rendi conto che anche la circoncisione fatta passare come gesto religioso che sottintende una pratica di profilassi medica e' semplicemente un modo per desensibilizzare il glande e rendere piu' prestante il maschio... Dirlo subito? No? Tocca fare tutto quel giro... 'per Dio' ?!? (Diario Avulso)

341.                "Shalom, dottore, potrebbe venire a farmi una visita?". "Buongiorno, rabbino! Certamente, in tarda mattinata! Ma che disturbi ha?". "Ho febbre alta e un fortissimo mal di Golem..." (Antonello Iaccarino)

342.                Fighetto : Ragazzo ebreo di bell'aspetto che vive in un quartiere disagiato. (Marco Rino)

343.                Conoscevo un sacerdote ebraico dal carattere molto irascibile: era un rabbino... (Antonello Iaccarino)

344.                AL story. E' morto Roger Garaudy, il filosofo che negò l'Olocausto. Ma secondo me non è mai nato. (Acido Lattico) (pinuz) (Giuseppe Coppola)

345.                Il meccanico non mi fa lo sconto promesso perché mi ha detto che oggi siamo tutti ebrei. (Ivano Bisi)

346.                Oggi si ricorda quando le forze alleate liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, in Germania. Peccato che furono i sovietici e che il campo è in Polonia. La buona scuola di Renzi finalmente dà i suoi frutti. (Andrea Albert Maria Gasco)

347.                I sopravvissuti di Auschwitz confidano nell'Alzheimer. (Sarò bre') (Chiara Meneguzzi)

348.                La segretaria di Goebbels muore nel "Giorno della Memoria". E c'è ancora gente che dice che Dio non ha il senso dell'umorismo. (Fabrizio Gilli)

349.                Morta a 106 anni la segretaria del nazista Goebbles. Negò sempre l'esistenza dei lager. La sua salma è stata cremata. Ma i parenti negano. (Antonio Di Stefano)

350.                Roma, metro gratis per i sopravvissuti della Shoah. Sono gli unici che hanno visto dei treni peggiori. (Spinoza.it) (stark)

351.                I vegetariani odiano i vegetebrei. (Andrea Bertora)

352.                Italia: ragazzina esclusa da una gara perché nera. Svizzera: ebrei invitati a farsi la doccia. Però bello questo Ferragosto 1942. (Luca Fois)

353.                Ultim'ora, cristiani e musulmani mandano un segnale di pace ed unità condannando l'attentato di Barcellona: "E' tutta colpa degli ebrei". (Marcello Riganti)

354.                Lotito: ogni anno porteremo ad Auschwitz 200 tifosi laziali. Riaccendono i forni? (enzo boffelli)

355.                Lotito: "Porterò i tifosi della Lazio ad Auschwitz". E ce li lasci, sennò non capiscono. (gianni macheda)

356.                Lotito: ogni anno porteremo ad Auschwitz 200 tifosi laziali. Viaggeranno ammassati in un solo vagone. (enzo boffelli)

357.                Scandalo razzista allo stadio di Roma nella curva Laziale. Non per niente si chiama SS Lazio. (gianni macheda)

358.                Lotito: "Ogni anno porteremo a Auschwitz 200 tifosi laziali". Qualcuno sarebbe meglio lasciarlo lì. (Antonio Di Stefano)

359.                A certi tifosi piu' che del calcio darei del fosforo. (Corsivo Corrosivo) (Maria Servidio)

360.                "Andiamo a fare questa sceneggiata". (Lotito, presidente della Lazio)

361.                Le Ferrovie tedesche vogliono intitolare un treno ad Anna Frank. I Tribunali italiani un'aula a Berlusconi. (Fabrizio Gilli)

362.                Anna Frank: 20 coglioni le mettono la maglia della Roma, gli altri la spogliano della sua dignita'. (Scor@zzata) (Roberto Pardini)

363.                Ma Vittorio Emanuele III, visto il suo comportamento con gli ebrei, non sarebbe più giusto cremarlo? (Antonio Di Stefano)

364.                Un antisemita entra in un bar e nota che un ebreo è seduto in un tavolo poco lontano da lui. “Barista! Offro da bere a tutti eccetto che per lui” dice indicando l’ebreo. Quindi tutti bevono eccetto l’ebreo. L’antisemita poi guarda con un sorriso compiaciuto l’ebreo che contraccambia con un sorriso altrettanto soddisfatto. L’antisemita perde la pazienza e riprende a urlare al barista. “Barista! Dai da bere e da mangiare a tutti – e guardando l’ebreo - eccetto che all’ebreo”. L’ebreo lo guarda e gli sorride ancora. Stavolta l’antisemita è davvero furioso e chiede al barista: “Ma quest’ebreo è stupido o fa finta di esserlo?”. “Oh no signore - gli risponde –
lui è il proprietario”.

365.                Giornata della memoria. Le vittime di Auschwitz sperano dell'Alzheimer. (Sarò bre') (Chiara Meneguzzi)

366.                Il premier polacco Morawiecki: "La Shoah colpa anche degli ebrei". Sarebbe un perfetto avvocato della difesa, in caso di femminicidio. (Soppressatira) (Lucilla Masini)

367.                Morto Groening, il contabile di Auschwitz. Ora non conta più un cazzo. (DottKang)

368.                Ricordo che nei quartieri ebraici cresceva solo il mughetto. (DrZap)

369.                Gli ebrei che negano l'Olocausto li chiamano nega...sionisti. (Sarò bre') (DrZap)

370.                Gli scissionisti si sono divisi in due gruppi: sciatori e sionisti. (Sarò bre') (DrZap)

 

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